CAPITOLO 27

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"No, fermo tu rimani con Piero e Ignazio e promettimi che voi non vi dividerete mai"
"Ma io..."
"No, ti prego tu non sai cosa vuol dire avere tre idoli, tre idoli che ti invitano a non mollare.
Quando ero più piccola a 11-12 anni ero orribile, tutti mi prendevano in giro, anche le maestre facevano battutine su di me, io mi sentivo peggio di uno straccio così iniziai a non mangiare più. Perdevo peso a vista d'occhio e la cosa mi piaceva, così continuai. Persi all'incirca 20-25 chili.
Ero alta e oramai anche magra e continuavo ad esserlo.
I miei genitori iniziarono a preoccuparsi anzi, quella notte, la notte dell'incidente, stavamo tornando da un ristorante e mi stavano rimproverando per non aver toccato cibo, avrei dovuto iniziare le flebo se non avessi riniziato a mangiare. Da quella notte ho incominciato a mangiare, poco alla volta, come promessa.
Poi dopo poco mi trasferii in Italia, una sera mentre mia zia stava dormendo sul divano ho cambiato canale, ho messo su Rai 1, me lo ricordo come se fosse ieri, era il 25 aprile e beh, vi ho sentito cantare. Non ho capito più nulla, da quando avete aperto bocca una melodia invadeva ormai la mia mente, le vostre voci così potenti eppure avevate si è no la mia età. A metà canzone, forse per la potenza di Piero mia zia si è svegliata, è andata su tutte le furie quando ha visto che ho cambiato canale e quella sera ne ho prese tante, ma tant'è che voi non ne avete idea.
Iniziai a seguirvi, giorno per giorno, canzone per canzone, album per album.
Voi siete il mio piccolo mondo, quando infilo le cuffie e metto play mi teletrasporto in un altro universo.
Ti prego Gian, non distruggere anche quello, io ti amo e non smetterò mai di farlo ma non voglio che vi succeda qualcosa. Sei forse il più impulsivo e so che vorresti prendere il primo volo per scappare insieme ma non possiamo, io devo farmi da parte, tu devi continuare la tua vita come niente fosse, come se io non fossi mai venuta a quel sound-check, che non ci fossimo mai incontrati"
"Sei sicura di quello che hai detto?"
"Si"
Lui si avvicina a me, mi prende le mani e mi lascia un bacio
"Vuoi tornare a casa?" Mi chiede lui e io annuisco con la testa
"Ti accompagno fino all'aeroporto"
Saliamo sul primo taxi, prendo le mie cose e poi andiamo in aeroporto dove all'ultimo riesco ad avere un biglietto.
"Mi mancherai piccola"
"Anche tu Ginoble"
"Non voglio che tu parta"
"Devo farlo, per me, per te, per noi"
"Ma come, il nostro rapporto andava così bene!"
"Lo so, forse troppo bene"
Lui si sgancia la sua collana e cerca di mettermela
"Gianluca ti prego, non me lo merito"
"Non posso dimenticarmi di te, tieni questo, come pegno. Un giorno ci incontreremo e non ci separeremo mai più"
Io allora prendo la mia collana e gliela metto, come lui mette la sua a me.
"È una promessa"
Chiamano il mio volo così mi imbarco con le sue parole che mi rimbombano nella testa.
Mi sento molto stanca, mi siedo al mio posto ma subito mi addormento, se così si può dire...

L'amore si muoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora