CAPITOLO 16

159 6 0
                                    

//parla Elisabetta//
Piangeva da metà discorso fino a che si è bloccato e ha pianto.
"Non piangere" gli dico
"Come faccio se tu non mi vuoi?!"
"Ti sbagli, io ti voglio, lo sai benissimo anche tu: me lo hai detto qualche secondo fa, perché tu non ti sbagli, mi conosci anche se ci frequentiamo da qualche giorno.
Sono felice che tu sia padre, sono felice che tu abbia un figlio, sono felice che non lo abbiate abbandonato e che tu un domani voglia riconoscerlo.
Quando ti ho visto con quella mi sono sentita morire, come un'ascia che mi trafigge, non ho capito più nulla; sapevo solo che tu eri andato con lei.
Sono corsa via perché non volevo vederti, mi hai deluso, deluso e fatto morire dentro.
Sapendo ora la verità posso capirti e perdonanti, perché io non posso arrabbiarmi con te, mi basta un tuo sguardo ad addolcirmi.
Caro idolo tu mi hai salvato la vita, mi hai salvato da questo obbrobrio di mondo; mi hai fatto capire cosa vuol dire veramente amare, cosa significa essere amati, cosa vuol dire essere gelosi, mi hai fatto scoprire il mondo.
Fino a qualche mese fa piangevo quando vi ascoltavo, piangevo perché voi eravate li, nelle mie auricolari, bastava mettere play alla canzone, bastava sentirvi che smettevo di piangere o almeno ci provavo. Tu sei stato un punto forte della mia adolescenza, senza di te, senza di voi, ora non sarei qui, non sarei qui con te, non sarei qui a parlarti.
Voi mi incitavate ad andare avanti sempre a comunque, voi c'eravate per me, mi facevate sentire importante, mi facevate sentire qualcuno.
Io di te mi fido, mi fido di Ignazio e Piero ma, io amo te e te soltanto. Amo te e la tua voce, te e la tua dolcezza, te e i tuoi occhi, te e i tuoi capelli sempre in ordine, te e la tua gentilezza, te e la tua simpatia, te e tutto di te, perché io senza te non sono nessuno, non sono nulla.
Tu sei la mia droga, la mia droga continua, il mio sostegno, la mia forza.
Io ti amo a tal punto di non trovare le parole per dirtelo perché le parole non bastano per esprimere quello che provo per te"
"Mi basta starti vicino"
"Mi sei mancato scemo"
"Mi sei mancata scema"
Ci avviciniamo l'uno all'altro, ci avvolgiamo in un abbraccio intenso, ci guardiamo poi negli occhi, i suoi occhi cangianti, ora gonfi perché ha pianto sono uno spettacolo, si potrebbero ritrarre i suoi occhi e potrebbe venire un capolavoro.
"Non c'è dolore se ci sei tu"
"Molto fantasioso"
"È come un sogno ange di più"
"È c'è qualcosa negli occhi tuoi che non mi lascia ma"
"Ti amo piccola"
"Ti amo scemo"
"Ei"
"Scusa"
"Non ti scuso"
"Va bene" faccio per uscire dalla camera ma lui si mette davanti alla porta e mi dà un bacio.
"Preparati che è tardi"
"Prepararmi, per cosa?"
"Stasera usciamo: io, te, Piero, Franz, Ignazio e Valentina"
"Tutti?"
"Si"
Esce dalla stanza a prepararsi, io mi metto una camicetta sbracciata color panna, dei jeans e dei tacchi sempre panna. Mi lego poi i capelli, non molto tirati e mi trucco leggermente, mi metto il giubbotto e scendo in sala.
"Siete pronti?"
Avevano tutti e tre i jeans, Ignazio una maglia a maniche corte nera senza scritta, Piero aveva una camicia colorata e una felpa aperta, Gianluca solo una felpa ma era stupendo comunque.
"Andiamo, Vale e Franz ci stanno aspettando"
Saliamo in macchina e carichiamo Valentina, Francesco sarebbe venuto in motorino.
Arriviamo al ristorante e vediamo Franz correrci in contro.
"Ciao ragazzi, ei splendore!"
"Esagerato, ciao Franz. A che stupida, Francesco lei è Valentina, Vale lui è Franz"
"Piacere" si dicono entrambi e dopo la piccola presentazione andiamo al tavolo e ordiniamo.
Io sono in mezzo tra Gianluca e Piero, Valentina tra Ignazio e Francesco che sembra non gli abbia tolto gli occhi di dosso per un secondo.
"Vado un attimo in bagno" dico
"Eli vengo con te" mi dice Valentina, "Devo dirti una cosa"

L'amore si muoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora