I giorni passarono più in fretta del previsto e in un lampo fu venerdì, il giorno che avevo atteso con tanta ansia, preoccupazione, ma soprattutto con tante aspettative.
Probabilmente era mio dovere preoccuparmi dei preparativi della festa, ma in realtà non ci badai più di tanto e solo poche ore prima dell'inizio del grande evento ero fuori e stavo correndo come un pazzo dietro a Newt.
Newt correva veloce sul marciapiede, evitando agilmente le persone che venivano dalla direzione opposta e la sua risata riecheggiava per tutta la via mentre una sensazione di pura gioia cresceva dentro di me.
Quando lo vidi rallentare, feci anche io lo stesso e dopo ci ritrovammo l'uno di fronte all'altro, entrambi col fiatone e i volti imperlati di sudore. Mi piegai in avanti, appoggiando le mani sulle ginocchia, cercando di riacquistare un respiro regolare, mentre Newt balzò su un muretto e ci si sedette sopra, lasciando le gambe a penzoloni a poco meno di un metro da terra.
Si accese una sigaretta e se la infilò tra i denti, continuando a ridacchiare. - Per tutti i pive...che cacchio di corsa.
- Beh, ce la saremmo potuta evitare se qualcuno non avesse quasi fatto a pezzi una macchinetta delle merendine! - dissi rimettendomi dritto.
- Quella cacchio di cosa mi voleva fregare i soldi. E poi cos'hai da lamentarti? Sono riuscito a farmi dare due merendine al prezzo di una!
- Newt, poteva arrivare la polizia! L'hai quasi distrutta!
- E' colpa di quella fottuta cosa, mica mia - prese la sigaretta tra le dita e l'allontanò dalla bocca, buttando fuori il fumo. - Tieni, prenditi pure questo schifo, così almeno non ti lamenti più - Newt prese qualcosa dalla tasca del giubbotto e me la lanciò. Quando la presi al volo vidi che si trattava di una delle merendine per cui aveva tanto lottato.
La misi in tasca, con un mezzo sorriso in viso. - L'altra mattina quando mi sono svegliato ovviamente non c'eri. Si può sapere che cavolo ti era successo?
- Niente di particolare, avevo solo bevuto un po' troppo. Tu dovresti saperlo meglio di tutti, no? - Newt iniziò a giocherellare con la merendina che aveva tra le mani. - Comunque, grazie per...per quello che hai fatto, insomma. Chiunque altro al posto tuo avrebbe sbattuto la porta in faccia a un ragazzo ubriaco.
Quell'affermazione mi fece arrossire, così abbassai lo sguardo per evitare che lui se ne accorgesse. - Ti ricordi tutto? Proprio tutto?
- Thomas, non sono mica tutti come te. Io reggo bene l'alcool, ci vogliono parecchi bicchieri per farmi partire completamente di capoccia e, come avrai potuto notare, l'altra sera ero perfettamente in grado di fare un discorso logico ed ero anche ben consapevole di quello che dicevo - Newt aspirò nuovamente dalla sigaretta e con un sospiro buttò fuori il fumo dalla bocca. - Ero solo un po' più brillo del solito, tutto qui. Non succederà più.
Avrei voluto dirgli che in realtà non mi era affatto dispiaciuto accoglierlo in casa mia e aiutarlo quando si era sentito male, ma alla fine rimasi in silenzio e annuii.
- Questo posto è uno dei miei preferiti - riprese lui. - Posso starmene tranquillamente su questo muretto a fumare, senza che la gente mi rompa le palle e... - sul suo volto comparve un'espressione maliziosa, come se avesse visto qualcosa di particolarmente interessante - E mi è venuta un'idea.
Newt scese dal muretto, mi superò, poi scattò in avanti, verso la strada, dove le macchine sfrecciavano veloci come fulmini.
Mi voltai mentre dentro di me prendeva corpo l'orrenda consapevolezza di cosa stava per fare.
- Newt! Ma che diavolo... - la voce mi si incrinò vedendolo fare lo slalom tra le macchine in corsa, ma prima che io potessi ritrovare le parole, lui fu già dall'altro lato della strada. Newt si voltò verso di me e mi sorrise, mentre la sigaretta gli pendeva ancora dalle labbra.
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Distraction || Newtmas [In revisione]
FanfictionThomas si risveglia una domenica mattina con un profondo senso di nausea e un mal di testa lancinante, senza alcuna memoria riguardo alla sera precedente. Nella sua testa vi è solo il vago ricordo di una festa, una festa scatenata a casa del suo mi...