Era una mattinata magnifica, il sole splendeva alto nel cielo già da qualche ora, una leggera brezza rifrescava l'aria, scompigliando i capelli e facendo ondeggiare le chiome degli alberi, ricche di fiori colorati appena sbocciati. La primavera era ormai arrivata.
In quella fantastica giornata di sole, io ero con Newt nel cortile di scuola e sarebbe stato tutto perfetto se non avessi avuto un compito di chimica di lì a breve. L'ansia mi stava uccidendo, non facevo altro che mordicchiarmi le unghie, il solo pensiero che dopo mi sarei ritrovato davanti a decine di formule chimiche mi dava il voltastomaco e come se ciò non bastasse, Newt aveva deciso di interrogarmi.
Quel giorno indossava uno dei suoi soliti maglioni larghi che lo facevano apparire più magro di quanto fosse, i jeans scuri erano strappati in alcuni punti e gli donavano un'aria ribelle, mentre la giacca nera gli dava un certo stile, non troppo elegante ma comunque di classe. In confronto a lui, io sembravo un barbone che si era vestito con degli indumenti che aveva trovato nel cassonetto.
Newt sfogliò il mio libro di chimica e fece scorrere velocemente gli occhi tra le fitte righe della pagina. Era nella stessa posizione di quando gli avevo chiesto di uscire per la prima volta, seduto sul tavolo e le scarpe appoggiate su quella che in realtà era una panca. Io ero in piedi davanti a lui, impalato come un perfetto idiota e mi sembrò di trovarmi davvero in classe, dove io ero l'alunno interrogato e lui il professore. C'era un qualcosa di imbarazzante in quella situazione.
- Anidride - sputò fuori lui senza alzare lo sguardo su di me, tenendo gli occhi ancora incollati al libro.
- Okay, allora... - ci pensai su, cercando quell'angolo remoto della mia mente in cui avevo raccolto tutte le mie conoscenze sulla nomenclatura, che erano davvero poche. - Dovrebbe essere...idrogeno più ossigeno?
- Idruri - continuò, impassibile.
- Ehm...ossigeno e metallo? - tentai.
- Idrossido.
- Forse...idrogeno e metallo?
- Okay - Newt chiuse il libro e alzò lo sguardo su di me. - Non sai proprio un cazzo.
- Cosa? - agguantai il mio libro e iniziai a sfogliarlo frettolosamente. - Pensavo di aver detto tutto giusto!
- In realtà, hai risposto male a tutte e tre - replicò lui poggiando i gomiti sulle ginocchia, portando il busto in avanti.
- Ma tu non mi hai corretto! Non mi hai detto nulla!
- Ricorda, Tommy - fece lui dandosi un tono. - Il silenzio non significa sempre assenso.
- Ehi, ragazzi! - Minho comparve improvvisamente nel mio campo visivo. Aveva un'aria allegra, i capelli dritti in testa e un'espressione furba in viso che indirizzò prima a me e poi a Newt, ma lui non parve coglierla. - Che si dice?
- Il tuo amico è nella merda, Minho - sentenziò Newt, senza giri di parole.
- Thomas? - Minho si girò verso di me sorridendo ancora, ma un'espressione interrogativa si era fatta strada sul suo viso. - Che ha fatto?
- Ha un compito di chimica tra un'ora e secondo il mio modesto giudizio non sa praticamente nulla. In realtà, penso che abbia le idee abbastanza confuse.
- Chimica? Caspio, quella sploff io non l'ho mai imparata e mai la capirò, credo - il mio amico mi tirò diverse pacche sulle spalle, ma questo mi fece sentire solo più a disagio. - Tranquillo, pive. Se hanno promosso me allora vedrai che quest'anno sarà la volta buona anche per te. E poi lo sappiamo benissimo che lo scorso weekend avevi molto da fare, altro che chimica.
Tirai una gomitata a Minho e questo indietreggiò di qualche passo, soffocando una risata mentre io cercai in tutti i modi di non diventare rosso come un peperone per l'imbarazzo. Per fortuna Newt non si accorse della nostra scenetta, non sembrava nemmeno che avesse sentito ciò che aveva detto Minho. Il suo sguardo era rivolto oltre le mie spalle, sembrava totalmente preso da qualcos'altro e sul suo volto campeggiava un'espressione pensierosa e distratta.
STAI LEGGENDO
Distraction || Newtmas [In revisione]
FanfictionThomas si risveglia una domenica mattina con un profondo senso di nausea e un mal di testa lancinante, senza alcuna memoria riguardo alla sera precedente. Nella sua testa vi è solo il vago ricordo di una festa, una festa scatenata a casa del suo mi...