Appena rientrai a casa mi accorsi che i miei stranamente erano già rientrati.
Accadeva molto raramente che al mio rientro da scuola loro fossero già a casa, di solito avevano da fare in azienda fino a sera tardi.
Buttai la mia giacca da una parte e feci lo stesso con lo zaino. Sapevo già che mia madre mi avrebbe richiamato per questo, lei odiava il fatto che lasciassi la mia roba sparsa un po' ovunque, ma la maggior parte delle volte facevo come volevo visto quanto tempo i miei trascorrevano a casa con me.
Mi affacciai in cucina e trovai mia madre indaffarata ad aprire vari sportelli della dispensa.
- Ciao, mamma - la salutai andandomi a sedere su uno degli sgabelli del bancone. - Cosa stai cercando?
Lei si voltò per un attimo verso di me. - Ciao, Thomas. In realtà non sto cercando nulla in particolare, ma mi sto rendendo conto che da questa cucina le cose spariscono davvero in fretta! Per esempio, dov'è il pacco di patatine gigante? E la scatola di biscotti al cioccolato?
- Mm - ripensai a quei deliziosi biscotti e a quelle patatine piccanti che mi ero trangugiato nel periodo di depressione per la mancanza di Newt. - Forse le ha mangiate il gatto.
- Noi non abbiamo un gatto, Thomas.
- Uh...ma i vicini sì!
Mia madre si voltò e mi accorsi che aveva un mezzo sorriso in viso. - Sì, un gatto bugiardo. Piuttosto, com'è andata a scuola?
- Ehm.. - non mi parve un bella idea dire a mia madre dell'ammonizione che avevo ricevuto dalla mia prof di scienze per non essermi presentato a lezione. - Alla grande.
Non parve molto convinta dalle mie parole, ma comunque non disse nulla a riguardo. La scuola era un argomento piuttosto complicato da affrontare in casa mia e sia io che i miei preferivamo non toccare quel tasto.
Mia madre chiuse un paio di sportelli che erano ancora aperti e si avvicinò a me con aria distratta. - Mi stavo quasi dimenticando...Thomas, io e tuo padre non saremo a casa venerdì e sabato. Abbiamo degli affari da concludere fuori città. A te va bene rimanere qui da solo, vero?
Ovvio. Non sarebbe di certo una novità disse una vocina nella mia testa.
Per un attimo provai una forte delusione dentro di me, succedeva ogni volta che mi facevo illusioni sui miei e sul fatto che magari un giorno saremmo potuti essere una vera famiglia, ma poi un'idea si accese nella mia mente.
- Sì, certo che sì. E dimmi...quando tornerete?
- Sabato sera suppongo. E' un problema per te, Thomas?
- No, no. Assolutamente - scossi la testa forse con un po' troppa foga perché mia madre mi rivolse un'occhiata scettica. - Stavo solo pensando...non è che potrei invitare qui degli amici?
Lei incrociò le braccia al petto e mi studiò per qualche secondo. - D'accordo, ma al massimo una decina di persone, chiaro? Non voglio ritrovare la casa sotto sopra.
- Chiarissimo. Non preoccuparti, sarà solo una piccola riunione sociale - le assicurai cercando di sembrare il più convincente possibile. - Ora, scusami, ma devo andare a chiamare una persona.
In men che non si dica uscii dalla cucina, corsi su per le scale e una volta in camera mi assicurai di chiudere per bene la porta. Tirai fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e chiamai Minho. Il telefono squillò almeno cinque volte e poi finalmente sentii la voce assonnata del mio amico.
- Thomas? Cosa c'è ora? Davvero, se mi devi parlare ancora di Newt...
- Newt non c'entra niente! Ho una fantastica notizia che credo ti renderà molto felice.
STAI LEGGENDO
Distraction || Newtmas [In revisione]
FanficThomas si risveglia una domenica mattina con un profondo senso di nausea e un mal di testa lancinante, senza alcuna memoria riguardo alla sera precedente. Nella sua testa vi è solo il vago ricordo di una festa, una festa scatenata a casa del suo mi...