Extra - Il primo incontro tra Thomas e Newt

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Appena misi piede a quella cacchio di festa mi venne voglia di vomitare.

Non che avessi la nausea o avessi bevuto, ma quella festa si preannunciava orribile già da quando varcai la soglia della casa di Minho.

Fuori avevo incontrato dei tizi ubriachi fradici (e la festa era iniziata da appena mezzora) stesi sul prato che facevano riflessioni profonde riguardo all'alba e alla teoria geocentrica.

Sarei rimasto colpito e mi sarei commosso di fronte alle loro parole se in realtà non fosse stata sera e se la Terra fosse stata davvero ferma al centro dell'universo.

Mossi due passi in avanti nell'ingresso e un odore intenso mi investì. Era un misto di arrosto, pop corn bruciati, erba di pessima qualità e vodka. Probabilmente quello era l'odore peggiore che il mio naso avesse mai avuto il privilegio di sentire.

Mi affacciai in salotto e vidi sul divano un ragazzo e una ragazza che si baciavano come se avessero voluto divorarsi a vicenda e sembravano anche sul punto di passare al livello successivo, mentre altri ragazzi erano disposti in diversi gruppetti in piedi e chiacchieravano come se nulla fosse, mangiando e bevendo di tanto in tanto.

Scartai immediatamente l'opzione salotto.

Mi mossi verso la cucina e lì trovai una gran folla di gente, tutti radunati intorno a Frypan che stava friggendo qualcosa di molto simile alla suola delle scarpe. Non mi presi nemmeno il disturbo di chiedermi che cacchio fosse quella roba.

- Ehi Frypan - dissi avvicinandomi ai fornelli. - Cos'è, la mensa dei poveri? Sembra che tu stia distribuendo gratis del cibo ai dei senzatetto e, detto francamente, non è che loro abbiano il palato sopraffino.

- Newt, porta i tuoi complimenti e la tua energia positiva fuori da questa cucina per piacere - Frypan si girò verso di me con una di quelle cose non identificate infilzata ad una forchetta. - Oppure preferisci servirti anche tu?

- Questa sì che è una minaccia - un tizio comparve al mio fianco con un piatto di plastica vuoto tra le mani e si fece rifornire di cibo da Frypan. - Comunque, sai dove potrebbe essere Minho?

Lui fece spallucce. - E' da mesi che progetta questa festa. Se la starà godendo, immagino.

- Okay, quindi non hai idea di dove sia.

Frypan mugugnò qualcosa che io non riuscii a capire, ma sicuramente non aveva idea di dove fosse Minho. Lasciai la cucina visto che stava iniziando a sovraffollarsi un po' troppo per i miei gusti e poi non avevo alcuna intenzione di mangiare una delle sue specialità, perciò iniziai a girare per casa alla ricerca dell'asiatico o di qualunque altra persona che mi concedesse una distrazione. Quella festa non era altro che questo, una semplice distrazione per me. A dire la verità, la pensavo così per la maggior parte delle cose, persino la mia stessa vita sembrava una gigantesca distrazione che non mi avrebbe portato a nulla alla fine. Ma è così per tutte le vite umane, non solo per la mia.

Percorsi il lungo corridoio, affacciandomi in ogni stanza che aveva la porta aperta, ma non vidi nessuna faccia familiare. Entrai in una stanza ampia con una grande libreria, probabilmente quello era lo studio, ma molte cose sembravano essere state spostate per la festa, e lì riconobbi il buon vecchio Alby. Avevo quasi sperato di non incontrare nessun conoscente così almeno avrei potuto lasciare quello schifo di festa senza essere notato da nessuno, ma, tanto per cambiare, le mie speranze erano andati in frantumi.

- Ehi, Newt! - Alby era pimpante e stranamente allegro. Mi tirò una pacca sulla schiena dopo avermi dato il cinque. In mano teneva un bicchiere con dentro un liquido colorato e allora capii il motivo del suo insolito buon umore. - Come te la passi? Sembra che ti sia appena morto il gatto.

Distraction || Newtmas [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora