22.

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Bussai ancora una volta alla porta, mentre nella mia mente iniziava a farsi strada l'idea che forse non c'era nessuno in casa, ma questo era praticamente impossibile.

Guardai l'orologio che avevo al polso. Erano quasi le nove, il sole era già alto nel cielo, il suo tocco caldo e piacevole mi accarezzò la nuca e la pelle scoperta del mio collo, mentre dentro di me un misto di gioia ed entusiasmo sembrava voler lasciare a tutti i costi il mio corpo. Inspirai profondamente e mi sentii bene, leggero, senza alcuna preoccupazione e alcun pensiero al mondo, come non mi capitava da molto tempo.

Era passata più di una settimana dal giorno in cui era cambiato tutto e da allora la vita aveva riacquistato i suoi colori. Ero tornato a scuola, mi ero concentrato sulle materie che avevo da recuperare, tornai a ridere con Minho e Teresa per i corridoi e tutto sembrava essere tornato alla normalità, eccetto per un singolo particolare.

Rimasi davanti alla porta d'ingresso in attesa. Dopo alcuni secondi sentii dei borbottii provenire dall'interno della casa e subito dopo la porta si aprì. Mi ritrovai per l'ennesima volta davanti a un Kyle irritato e scontento che non sembrava per niente felice di vedermi. Alzai il sacchetto che avevo in mano e gli rivolsi un sorriso entusiasta. - Giorno, Kyle! Ho portato le ciambelle.

Lui però non si mostrò elettrizzato quanto me. Si limitò a socchiudere gli occhi e si voltò facendosi strada nel salotto. Lo seguii dopo aver chiuso la porta e un attimo dopo ci ritrovammo entrambi in cucina dove Michelle era seduta al tavolo e teneva una bambola di pezza in mano. Non appena mi vide, il sorriso sul suo volto si allargò, i suoi occhi luccicarono e in un lampo fu giù dalla sedia. Corse verso di me tenendo le braccia allargate e dopo mi strinse forte la gamba. - Tommy!

Mi piegai così da poter essere alla sua stessa altezza e le scompigliai i capelli sorridendole. - Ehi, Michelle. Ti piacciono le ciambelle?

Le mostrai il sacchetto che avevo in mano, lei annuì energicamente e tornò saltellando verso la sua sedia. Kyle nel frattempo si era seduto e ci stava osservando annoiato. - Allora? Queste ciambelle?

- Pensavo che tu non le volessi - mollai il sacchetto sul tavolo davanti ai due ragazzini e loro si allungarono in avanti, facendo a gara per prendere il bottino. Kyle lo afferrò per primo, Michelle cercò di toglierglielo di mano, ma lui non mollò la presa e la bambina iniziò a lamentarsi. Li lasciai a farsi la guerra e mi voltai, pensando che probabilmente non sarebbe rimasta alcuna ciambella per me e per qualcun altro. Presi il latte in frigo, lo versai in quattro tazze e ne consegnai due a Kyle e Michelle che stavano mangiando con gusto le loro conquiste. La bambina teneva con entrambe le mani una ciambella quasi più grande di lei e si era sporcata il viso con lo zucchero, mentre il fratello ne aveva due, una per ogni mano e mordeva prima l'una e poi l'altra.

Sorrisi alla vista di quei due ragazzini e non potei fare a meno di pensare che sarebbe stato bello avere dei fratelli come loro. Avevo sempre pensato che probabilmente la mia vita sarebbe stata diversa con un fratello o una sorella, almeno avrei avuto una persona al mio fianco durante tutte quelle sere in cui i miei non erano a casa, avrei avuto una persona con cui mi sarei potuto confidare sempre e sulla quale avrei potuto fare affidamento nei momenti difficili e con i miei genitori di momenti così ne aveva passati parecchi. Alla fine però, avevo trovato qualcuno disposto a rimanere al mio fianco e a sostenermi anche quando io stesso mi rifiutavo di andare avanti.

Presi le altre due tazze e alzai lo sguardo, sentendo dei passi provenire dalle scale. Quando lui entrò in cucina, per poco non mi cadde una delle tazze che avevo in mano. Rimasi a bocca aperta vedendolo. Mi parve di tornare indietro nel tempo, fu come rivivere quel momento di quasi un anno prima quando lo avevo visto per la prima volta e il mio cuore aveva fatto una capriola. Eravamo entrambi al terzo anno allora, io non ero ancora stato bocciato, non avevo idea di quale fosse il suo nome e lui non sapeva nemmeno della mia esistenza.

Distraction || Newtmas [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora