Il silenzio regnava per tutto il corridoio.
L'aria intorno a me sembrava satura di tante emozioni forti e contrastanti e più passava il tempo, più io ero convinto che tutta quella tensione avrebbe creato delle vittime, scoppiando all'improvviso come una bomba ad orologeria.
Alzai lo sguardo da terra e puntai gli occhi sulla porta chiusa di fronte a me, dove in alto campeggiava la scritta Presidenza su una targhetta dorata. Sentii diversi mormorii provenire dalla stanza che era celata dietro quella porta, ma per una volta non fui affatto preoccupato di cosa stesse dicendo la preside ai miei genitori. Quello non era il mio problema più grande. Il mio problema più grande sedeva proprio di fronte a me.
Newt teneva lo sguardo puntato in alto, sopra la mia testa, forse stava osservando il soffitto, o forse uno dei tanti quadri che erano appesi sui muri, oppure non stava proprio guardando nulla e il suo intento era semplicemente quello di evitare di guardarmi. La faccia era imbrattata di sangue, alcune macchie scarlatte erano cosparse anche sul suo maglione scuro e sui suoi jeans strappati, il ciuffo di capelli biondi era sparato in aria e i primi segni dei lividi erano comparsi sul suo volto. Nonostante fosse appena uscito da una rissa dove le aveva prese, nonostante il suo volto fosse cosparso di sangue, io lo trovai comunque bellissimo. La bellezza di Newt era qualcosa di strano, qualcosa di unico e particolare, non una bellezza come tutte le altre, ma una di quelle che non è facile ritrovare, che rimane impressa nella mente, che lascia a bocca aperta e che colpisce solo chi sa andare oltre. Newt però non era solo bello, era molto, molto di più.
Sentii dei passi avvicinarsi a noi, allora distolsi lo sguardo dalla splendida porta della presidenza e vidi un ragazzo camminare per il corridoio con un passo calmo e un'espressione furba in viso. Quando lo riconobbi strinsi forte i pugni e sentii la rabbia ribollire dentro di me. Il mio sguardo fu subito rivolto a Newt, il quale aveva le sopracciglia aggrottate, gli occhi puntati sul ragazzo e un'espressione infastidita in faccia.
- Guarda un po' chi si rivede - Cody si fermò davanti a noi e ci guardò sorridendo. - Ho saputo che ve le siete date di brutto, ma prima c'è stata la rivelazione del secolo. Sai, Thomas, non pensavo che anche tu fossi gay come questo qua.
Mi limitai a guardarlo male e Newt rispose al posto mio. - Gira a largo, Cody, se non vuoi prenderle anche tu.
L'altro ridacchiò. - Ma non farmi ridere, Newt. A chi pensi di fare paura ormai? Il ruolo del duro è andato in fumo quando tutta la scuola ha saputo del tuo fantastico orientamento sessuale. Ora non sei nient'altro che un frocio agli occhi di tutti. Non fai più paura a nessuno - Cody rivolse un'ultima occhiata provocatoria a Newt e dopo ci superò, continuando ad avanzare e sparendo poi dietro l'angolo. Lanciai un'occhiata al biondo, scrutando la sua espressione infastidita e mi stupì il fatto che non avesse riempito Cody di insulti o di botte. Del resto, si era già sfogato per bene su qualcun altro.
Abbassai lo sguardo e fissai le mie mani intrecciate sulla stoffa dei pantaloni sporchi di sangue. Le strinsi a pugno e sospirai.
- Non sentirti sbagliato per ciò che sei - lo dissi tutto d'un fiato, come se avessi fretta, ma la verità era che volevo dirlo prima di provare del rimorso e pentirmene.
Newt mi guardò con un'espressione di puro stupore dipinta in faccia. Rimase in silenzio e continuò a scrutarmi, come se stesse cercando di capire le mie vere intenzioni. Alla fine scosse la testa e distolse lo sguardo da me. - Non mi sento sbagliato. Potrei sentirmi così se tutti al mondo fossero perfetti, ma la perfezione è un'ideale del cacchio che seguono solo i disperati. Ognuno di noi, se ci pensi, è sbagliato in un modo diverso rispetto agli altri. Io non mi vergogno di essere come sono.
- Mi dispiace - dissi. - Voglio dire, per quello che ho detto, il litigio e tutto il resto.
Newt parve a disagio e tenne lo sguardo fisso a terra. - Anche a me.
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Distraction || Newtmas [In revisione]
FanfictionThomas si risveglia una domenica mattina con un profondo senso di nausea e un mal di testa lancinante, senza alcuna memoria riguardo alla sera precedente. Nella sua testa vi è solo il vago ricordo di una festa, una festa scatenata a casa del suo mi...