12.

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Le mie palpebre iniziarono a dischiudersi alla luce di un nuovo giorno che, per quanto mi riguardava, non poteva iniziare in un modo migliore.

Ci volle un po' prima che riuscii a mettere a fuoco tutto ciò che mi circondava e non appena i miei occhi incontrarono qualcosa di diverso dal solito soffitto bianco della mia camera, allora i ricordi mi piombarono addosso più veloci di un lampo. Mi ricordai della sera prima, della cena a casa di Newt, del film che avevamo visto con sua grande disapprovazione e di quel momento. Il momento in cui finalmente tutto mi fu chiaro.

Sentii improvvisamente qualcosa di pesante sulla mia spalla e solo in quel momento mi resi conto che Newt si era praticamente addormentato addosso a me. Io ero semidisteso in un angolo del divano, la sua testa poggiava sulla mia spalla destra, impedendomi così di muovermi senza svegliarlo, mentre Michelle era rannicchiata in mezzo a noi due e riposava in pace. Anche Newt per una volta aveva la stessa espressione serena, tranquilla e pacifica che aveva la sorella, ma sapevo benissimo che sarebbe bastato un solo movimento sbagliato per farlo svegliare e non ero sicuro di voler aver a che fare con un Newt appena sveglio.

Il mio braccio destro era bloccato, così allungai il braccio sinistro e gli accarezzai i capelli. I suoi capelli biondi erano sporchi di farina e qualcos'altro, ma erano ancora morbidi e lisci come al solito e ancora una volta non potei fare a meno di pensare a quanto sarebbe stato bello baciarlo e mettere una mano in quei suoi capelli biondi.

La mia mano si arrestò non appena formulai quel pensiero e distolsi lo sguardo dalla sua figura, prima che i ricordi potessero piovermi di nuovo addosso, questa volta però come una marea di schegge acuminate. Osservai il salotto, la televisione che mostrava uno schermo totalmente nero, i portafotografie che avevo osservato attentamente la sera prima, entrando ancora di più nella vita di Newt, i tappeti disposti a terra senza un apparente ordine e poi mi soffermai sulla finestra, quella grande fonte di luce che illuminava tutta la stanza e anche l'ingresso. Sembrava essere una bella giornata primaverile, ma forse il sole era un po' troppo alto per essere le sette del mattino...

- Merda. Newt! - lui aprì subito gli occhi, si tirò su facendo scattare le braccia in ogni direzione e dandomi una manata in faccia. Mi lanciò un'occhiata stravolta, come se non si aspettasse di trovarmi lì con lui, poi però parve ricordare e il suo respiro si fece più lento. - Ma che cacchio...Tommy, sei rimasto a dormire qui?

- A quanto pare...e credo che abbiamo anche un bel problema - mi tirai su anch'io, stando attendo a non svegliare Michelle. - Credo che il sole sia già sorto da un pezzo.

Newt sgranò gli occhi e scattò in piedi, mentre con le mani cercava disperatamente qualcosa nelle tasche dei pantaloni. Evidentemente non trovò quello che gli interessava e così filò in cucina, per poi tornare in salotto bianco come un fantasma. - Porca di quella sploff...sono le dieci passate! - si passò una mano tra i capelli con fare disperato. - Oggi toccava a me portare i ragazzi a scuola! Merda merda merda.

Corrugai le sopracciglia, osservandolo. - Non li porta tua madre a scuola?

- Mamma a volte deve attaccare presto a lavoro e quindi tocca a me portarli. Sarà uscita prestissimo da qui e ovviamente non ha voluto svegliarci.

Michelle si mosse e aprì gli occhi proprio in quel momento, sbadigliando e lanciando un'occhiata confusa al fratello. - Newt?

- Sì, lo so. La scuola. E' tutta colpa mia - Newt sospirò, poi alzò lo sguardo su di me. - Thomas, pensa tu a lei, io vado a svegliare Kyle - non feci in tempo a rispondere, che lui già stava sfrecciando su per le scale con passo svelto.

Spostai lo sguardo su Michelle che mi stava guardando con gli occhi che sprizzavano di gioia. Le accarezzai i capelli biondi come quelli del fratello e le sorrisi. - Dormito bene?

Distraction || Newtmas [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora