2. Song For A New Beginning

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Percorsi pochi metri quando mi accorsi di non avere la più pallida idea di dove si trovasse un hotel.

«Si sta facendo notte fonda» mormorai lanciando un'occhiata all'orologio del cellulare, «Devo trovare un hotel o dormirò per strada».

Iniziai a camminare per le stradine intrigate seguendo il mio istinto, ma non riuscivo proprio a trovare quello che mi serviva. «Un attimo. Non sono già passata per questa strada?» mi chiesi guardandomi in torno, finché esclamai esasperata «Prestbury non è così grande da perdersi!».

Probabilmente alzai un po' troppo la voce, perché appena stavo per ricominciare a camminare, mi accorsi di una strana ombra dietro di me.

Feci finta di niente, ma nonostante non riuscissi a vederla bene a causa del buio, ero sicura fosse un uomo. Mi si mozzò il fiato, per un attimo rimasi congelata. Capii subito di dover scappare o mi sarebbe successo qualcosa di brutto.

Subito aumentai il passo, mi si presentò ripetutamente la ragazza fatta a pezzi menzionata da Harvey e presa dal panico sentii il respiro diventare affannato.

"Super Harvey, giusto!". L'idea di chiedere aiuto al mio amico mi colpì come un fulmine, così presi il cellulare con le mani tremanti, sempre continuando a camminare, e lo chiamai quelle che per me sembrarono un centinaio di volte, ma non si decideva a rispondere.

Continuai a camminare/correre fino a entrare in un vicolo che credevo mi avrebbe permesso di seminare l'ombra minacciosa. Mi sbagliavo. Era un vicolo cieco.

Quando mi resi conto che ero spacciata, scorsi con la coda dell'occhio la figura che si avvicinava sempre di più.

All'improvviso però sentii un tonfo. Pronta a tutto mi girai per affrontare chi mi stava seguendo, ma davanti a me non c'era nessuno.

Lo so, queste sono le scene che nei film dell'orrore ti fanno gridare «NON GIRARTI E' DIETRO DI TE!» ma non potevo restare lì impalata, così mi rigirai e sbattei contro il petto di qualcuno.

Non so se fosse stato per lo shock o per lo scontro, ma quando cercai di guardare il volto di chi mi stava reggendo per le spalle in quel momento, riuscii solo a vedere delle stelline che circondavano l'ombra di un viso.

«Sei un angelo?» chiesi intontita, ero circondata da piccole scintille dorate, «Sono morta, vero? Mi hanno fatta a pezzetti, vero?»

Il volto ombroso s'inclinò leggermente. «Ma ti sei drogata?» mi chiese una voce maschile. Io non risposi, ero troppo presa dall'indovinare come fossi stata uccisa.

Improvvisamente però dei forti scossoni mi costrinsero a riprendermi tra due mani grandi che mi stavano stringendo le spalle.

«Ehi ragazzina, sei impazzita ad andare in giro da sola a quest'ora?», il ragazzo quasi urlò dalla rabbia.

«Non sono una ragazzina!», mi scostai dopo essere ritornata completamente sulla terra. «Lasciami! Eri tu che mi stavi seguendo?» chiesi facendo qualche passo indietro.

«Non ero io!» esclamò alzando le mani. «Ti stava inseguendo lui» aggiunse indicando qualcuno svenuto per terra.

D'istinto mi riparai dietro di lui, «C- come hai fatto a vedermi? Perché mi hai seguito?», la voce mi tremava mentre continuavo a fissare l'uomo disteso a terra.

Il ragazzo si voltò a guardarmi, c'era pochissima luce e i suoi occhi sembravano due buchi neri. «Stavo andando a lavoro, quando ti ho visto entrare qui con una faccia terrorizzata e qualcuno che t'inseguiva. Quando ho capito la situazione, mi sembrava di doverti aiutare».

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