33. Somebody To Die For

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Pochi giorni dopo aver letto le pagine del diario, io e Jayson c'incontrammo insieme a Torrian in un pub di Manchester.

«Siete sicuri che sia una buona idea? Sarebbe come entrare direttamente nella tana del lupo».

Torrian annuì al fratello, «E' l'unico modo per farlo confessare. Non possiamo aspettare ancora che ti ritorni la memoria, potrebbe passare troppo tempo, e non si farà mai giustizia».

«Quindi mi state dicendo che questo fine settimana andrò alla tenuta al posto di Torrian?»

«Verrai con me». M'intromisi rivolgendogli uno sguardo rassicurante, «Nigel pensa ancora che io e Torrian stiamo insieme, così ci ha invitato a stare lì per una notte. Invece che presentarmi con tuo fratello, ci sarai tu e gli diremo tutto, non potrà negare l'evidenza».

Jayson mi guardò assorto, probabilmente ragionando se quella sarebbe stata una buona idea, poi annuì e rivolgendosi a Torrian disse «Ci sto, facciamolo».

Annuii sembrando convinta, ma in realtà iniziarono a balenarmi nella testa moltissime incertezze: come avrebbe reagito Nigel? Sarebbe stato violento? Si sarebbe sfogato su Jayson? Soprattutto, avrebbe confessato?

Jayson finì di bere il suo boccale di birra, quando si alzò dal tavolino in cui eravamo seduti mormorando di dover correre a lavoro, e dopo avermi dato un bacio veloce sulla guancia, uscì.

Torrian ed io rimanemmo in silenzio, sembrava non riuscisse neanche a guardarmi negli occhi, avevamo perso ogni tipo di approccio. Era già stato un miracolo incontrarci, ma come se fosse una cosa naturale, avevo sviluppato per lui un senso di protezione, desideravo che non soffrisse.

Deglutii cercando le parole, «Torrian, volevo ringraziarti ancora, di tutto».

Sogghignò, sempre senza guardarmi, «Immagino che questo sia un addio».

Gli rivolsi uno sguardo dispiaciuto, «Io non avrei mai voluto spezzarti il cuore, sei una delle persone più buone che conosco». Iniziai a frugare nella mia borsa, senza smettere di guardarlo, «Sei riuscito a farmi sentire bene anche nei momenti più difficili. Sapevamo entrambi che tutto quello che abbiamo costruito fino ad ora era troppo fragile, un fiore non può sorreggersi senza l'aiuto dello stelo».

Appena strinsi quello che stavo cercando, lo poggiai delicatamente sul tavolo e glielo avvicinai, «Non voglio perderti, sei il mio migliore amico, e non ti dimenticherò mai».

Torrian rimase a fissare il mio anello, la rosa tempestata di diamanti. In silenzio, alzò una mano e lo prese, poi disse «Non voglio che il nostro ultimo incontro sia triste». Mi prese una mano, «Spero che diventerai un'ottima presidente, che sarai più saggia di come tu lo sia già ora, che vivrai in pace e libertà con la persona che ami... ma non serve neanche dirtelo, sai già che sarà così. Sorprendi sempre te stessa, non arrenderti mai, ridi di cuore per le minime cose, credi nei tuoi sogni. Rimarrai sempre nel mio cuore, Maya», così se la portò alla bocca e mi diede un bacio delicato prima di alzarsi e uscire dal locale.

***

Volevamo prendere Nigel totalmente alla sprovvista, e presentarci con l'auto di Jayson non avrebbe contribuito molto, così decidemmo di andare con l'auto di famiglia.

Eravamo seduti sul sedile posteriore, entrambi agitati per quello che sarebbe successo poco dopo, nonostante io cercai di sembrare tranquilla.

Jayson aveva un'espressione tesa, mi stringeva la mano guardando fuori dal finestrino. Non sapevo come farlo distrarre un po', così portandomi la sua mano in grembo, iniziai a giocherellare con le sue dita borbottando come facessero ad essere così grandi.

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