10. Take Your Time

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Prima di entrare nel pub Jayson mi precedette e spalancò la porta facendomi passare. Tenemmo entrambi lo sguardo abbassato, non riuscivamo a restare indifferenti a ciò che era successo poco prima.

"E' inutile pensarci tanto, non vi rivedrete più comunque", continuavo a ripetermi mentre mi trovavo in macchina. Se non lo avessi allontanato da me sarebbe successo qualcosa, ne ero certa. Non potevo dimenticare la sua espressione delusa appena gli dissi che me ne sarei andata, al punto che per un momento mi venne voglia di abbracciarlo e mormorargli che era uno scherzo, che gli sarei stata sempre vicina.

Naturalmente non lo feci, ma rimasi immobile a guardare la sua schiena allontanarsi da me.

Quando arrivammo nel locale, il silenzio dominava il pub. Tutto era immerso nel buio, quando le luci si accesero improvvisamente e tanti quadratini colorati iniziarono a fluttuare nell'aria.

«Bentornata!» dissero subito in coro un gruppetto di persone in fondo al pub con cappellini e un cartellone colorato con scritto Welcome home Maya!.

Capii subito che i ragazzi avevano organizzato una festa per me, così iniziai a commuovermi, ma riuscii a camuffare le emozioni ridendo nervosamente. Mi voltai verso Dick ed esclamai «Grazie ma non era necessario!», dandogli una pacca sulla spalla.

Mi avvicinai al piccolo gruppo tra i quali riconobbi Rebecca, l'anziana signora del negozio vintage e dei signori che non avevo mai visto prima.

Dick mi venne incontro sorridendo, mi prese la mano e mi portò dalla signora del negozio vintage. Questa mi sorrideva gioviale, strizzando i piccoli occhi celesti man mano che ci avvicinavamo a lei.

«Salve! E' un piacere vederla signora», le sorrisi.

«Tesoro non essere formale, chiamami Eleanor. Mi fa piacere che ti sia ripresa così presto», guardò la mano di Dick che teneva saldamente la mia, «Sono felice anche che voi due stiate insieme, siete una così bella coppia!»

Alla sua osservazione guardai di scatto le nostre mani e subito allontanai la mia dalla sua, «No! Io e Dick siamo solo amici».

«Giovanotto, credo che dovrai faticare parecchio con questa ragazza!» esclamò ridendo Eleanor facendogli l'occhiolino.

Ridemmo tutti e io notai Becky avvicinarsi, «Maya vieni, voglio farti conoscere delle persone», e così, dopo essermi congedata dai due che continuavano a chiacchierare tranquillamente, la seguii.

Rebecca mi presentò a una coppia sorridente di signori, entrambi sulla sessantina.

«E' un piacere conoscervi».

«Noi siamo Godwin e Liberty Wood» disse l'uomo sorridente, «Piacere anche per noi».

La donna che aveva affianco inclinò leggermente la testa, «Noi siamo i genitori di Jayson», le annuii, «Tu invece sei la famosa Maya... Jayson ci ha parlato molto di te».

Rimasi un attimo stupita, non pensavo che Jayson avrebbe minimamente parlato di me a chiunque, figuriamoci ai suoi genitori, «Abbiamo chiesto alla cara Becky di farti venire qui da noi, altrimenti quei due ti avrebbero trattenuto per tutta la festa!» aggiunse poi Godwin, così che tutti scoppiammo a ridere.

Passammo alcuni minuti a scherzare, quando mi tornò in mente della fobia di Jayson. "Non può essere a causa loro" pensai "è evidente che si interessano di lui, e poi mi sembrano così gentili...".

Parlammo del più e del meno, quando sentii una strana sensazione e voltandomi infatti notai Jayson che mi stava fissando mentre stava bevendo un drink. Tentai di sembrare il più disinvolta possibile, anche se era difficile.

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