Capitolo 8

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[GABRIELE'S POV]

Siamo in sala relax: qui non esiste il weekend, lavoriamo sempre, anche perché questa è l'ultima settimana prima delle vacanze.

Noto che Bea è da sola sul divano, così ne approfitto per avvicinarmi.
'Hey.' Sussurro.
Non ottengo risposte. 'Possiamo parlare?' Continuo speranzoso.
'No.' Risponde secca. Lo sapevo.
'Perchè?' Chiedo cercando i suoi occhi.
'Lo sai il perchè, non fare lo scemo.' Dice alzandosi dal divano infastidita e andando in spogliatoio.
Sospiro e porto una mano alla fronte. Sono stato un coglione.
'Ancora gli stai dietro? Lasciala perdere è una bambina.' Sento la voce di Gessica di fianco a me.
Mi alzo e le do poco retta; sempre in mezzo deve stare questa.

Mi sono fatto una doccia, ho messo dei pantaloncini da basket e mi sono sdraiato sul letto. È mezz'ora che con le mani dietro alla nuca penso a questa situazione; ieri ho già speso troppo tempo ad ascoltare la mia coscienza ed a pensare a tutto ció: l'unica soluzione è andare a parlarci.
Mi alzo e prendo una maglia, guardo allo specchio il mio viso e poi deciso vado davanti alla sua porta.
Spero poterle spiegare, perchè ci tengo a lei.
Tiro un sospiro e busso, ci mette un attimo ad aprire.

O meglio, lui ci mette un attimo ad aprire.
Cosa ci fa qua, di nuovo? Cosa non gli è chiaro di 'fatti da parte'?
Lui mi fissa impassibile.

'Cosa fai qua?' Chiedo cercando di rimanere calmo.
'Veramente dovrei chiedertelo io.'
Si ora fa anche l'arrogante.
'Non credo.' Continuo.
Passa qualche secondo dove ci scambiamo sguardi di sfida.
Poi interviene Bea.
'Dimmi.' Dice fissandomi.
'Volevo parlarti, ti prego Bea.' Dico cercando di convincerla.
In tutto ció Lele ci guarda.
'Non mi va..' Dice lei abbassando un po' lo sguardo. La vedo, è insicura.
'Voglio spiegarti..' Dico io.
Lei ci pensa qualche secondo e poi si rivolge a Lele: 'Ci lasci un attimo soli? Poi continuiamo noi, tranquillo.'
'Va bene piccola.' Risponde lasciandogli un bacio tra i capelli.

Stringo i pugni, una litigata ora sarebbe inutile, ma lo vedo che lo fa per farmi rosicare.

Siamo seduti sul letto uno di fronte all'altro. È qui che riesco ad osservarla meglio: ha i capelli spettinati racchiusi in uno chinion disordinato. Una maglia che le lascia scoperta una spalla, la pelle liscia e i lineamenti perfetti.
'Sei bellissima.' Le dico sorridente.
Vedo che lei sta per sorridere ma poi dice: 'Ohi bello, sei venuto qui per chiarire e non per fare il leccaculo.'
'Sei sempre la solita..' Dico io sorridendo e prendendole la mano. Lei la stacca bruscamente.
'Dimmi quello che hai da dirmi.' Dice fredda.
Se non la conoscessi penserei che questo comportamento sia negativo, ed invece lei fa così per proteggersi, perchè ha paura di soffrire.

'Ecco, io, quella sera, ho fatto il coglione.'
'Ah ma allora lo sai?' Interviene lei facendomi sorridere.
'Io a te ci tengo, non sopporto che tu non mi voglia più parlare, e più di tutti non mi va giù il fatto di averti fatta soffrire. Io dovrei farti ridere e farti star bene, e lo faró sempre e non ti deluderó mai più.' Rispondo cercando di spiegare il meglio possibile.
Lei si morde le labbra nervosa senza guardarmi negli occhi.
'Ma, Gessica allora?' Chiede insicura.
'Si, ho sbagliato. Non dovevo stare con lei, soprattutto dato il nostro rapporto. Sarei dovuto restare con te e dimostrati per me quanto vali.' Rispondo.
Lei si alza in piedi scombussolata, va di fronte alla finestra ed osserva il tramonto.
Pensa.
La lascio un attimo da sola, ma poi mi alzo anche io e mi posiziono di fronte a lei.
Io le prendo il viso tra le mani e faccio toccare le nostre fronti, costringendola così a guardarmi negli occhi.
'Lo sai anche tu, che per me sei importante.' Cerco di convincerla con calma.
Sospira leggermente.
'Esposito, ricorda, a me mi freghi una volta, ma non la seconda eh.' Dice sorridendo.
'Faró il bravo, giuro!' Dico lasciandogli un bacio sulla tempia mentre lei mi stringe in un abbraccio.
È così piccola, così dolce, ha un carattere difficile, ma basta saperle parlare per farla scogliere.

Entro in stanza e trovo Lele sul letto con il cellulare.
Guardo Lele, sospiro e provo a stare calmo. 'Io e te dobbiamo parlare.' Dico.
'Non dobbiamo parlare di nulla.' Dice lui mantenendo lo sguardo fisso sul telefono.
'Lele non farmi incazzare.' Rispondo.
Sta in silenzio, sembra deluso ed irritato.
'Ascolta a me, le piaci tu.' Dice secco e freddo.
Mi siedo sul letto di fianco a lui.
'No, dico sul serio. Dobbiamo chiarire.' Dico sospirando.
'Sono serio, ci parlavo prima e quando mi parlava di te ho capito che le piaci tu. Cercheró di farmi da parte, se è quello che volete entrambi non voglio ostacolarvi.' Dice sforzando un sorriso anche se si vede che ci sta male. Sono stupito da tutto questo, non me lo sarei aspettato.
Lo ringrazio, ci battiamo il cinque e lo abbraccio.

GOODMORNING!☀️
Allora, inizialmente la mia idea per questa storia era un'altra, cioè che il cuore di Bea era diviso tra Lele e Gab.
Ma poi i LELODIE sono diventati molto sospetti e dunque sono diventata una shipper, e perció non ho potuto continuare con Lele perchè mi sentivo in colpa. HHAHHAHAHA
Vi sta piacendo la storia? Devo saperlo assolutamente pleaseee! Che vi costa una stellina o un commento!?🙆🏻
Comunque Ale G, Andre, Ale LP, Gab
AAAAAL SERAAALONEE!
Ora aspetto con ansia Chia, Elo e Lele nei bianchi😌😌
*Patrzio non mi piace molto dunque si sono felice ma non quanti quei quattro lì sopra*
GOODBYE🍒

EVERYTHING CHANGES // Gabriele EspositoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora