[BEATRICE'S POV]
'Uno dei nostri primi momenti che ricordo nitidamente è la chiamata Skype con i gemellini. Lele era andato a discutere di un brano comparata con Luca, così sono rimasta lì, da sola con te. Avevo il viso leggermente stanco ma si vedeva che attendevi impazientemente qualcosa. Picchiettavi le dita sul pc come a scandire quei secondi che a te parevano interminabili. Non proferivi parola, penso fossi immerso nei tuoi pensieri più profondi inerenti alla giornata.
Così decisi io di spezzare quel lungo silenzio, venendo a sedermi sul tuo letto.
«Tutto bene?» ti domandai con la mano sul tuo ginocchio.
«Si, grazie.» sussurasti «Sto aspettando la chiamata dei gemellini.» sorridesti dolcemente ed io non poté fare a meno di immaginarti a giocare con loro, a fare le prese, mi avevi raccontato che Giorgia le adorava. Ti immedesimavo in quel fratello premuroso ma sempre pronto a giocare e a scherzare con quel meraviglioso sorriso..' Sospirai, guardandolo negli occhi mentre lui mi faceva i grattini sul braccio.
'Arrivó la chiamata dei gemellini, e le tue labbra di aprirono in un grandissimo sorriso, e prima di rispondere, mi presi per il polso e mi facesti sedere vicino a te.
Ti aggiustai gli occhiali e sorrisi.
Accettasti la chiamata e davanti a noi comparvero Giorgia ed Emanuele.
«Gabri!» Urlarono insieme, avevi un espressione felicissima.
«Amori!'» Risposi tu.
Chiesero chi fossi io ed erano piuttosto curiosi, Giorgia disse addirittura che avevo dei bei capelli. Io e te ci guardammo per qualche secondo negli occhi, non badando ai due piccolini che si stavano guardando.
«Lei è Beatrice.» Dicesti tu guardandomi ancora negli occhi.
Ti tutta quella chiamata, mi stupì la tua dolcezza. Nonostante ti avevo classificato come una persona chiusa, simpatica, ma fredda, non mi sarei mai aspettata un Gabriele così tenero, così dolce e premuroso che si assicurava se i fratellini avessero mangiato, se avessero messo il pigiama perchè erano le 21. Credo che da quella sera io ti abbia guardato ogni giorno con occhi diversi.'
Mi guarda negli occhi e prende le mie guance tra le mani. Mi strofina il naso sulla mascella e sorrido quasi impercettibilmente.
'Per fortuna che sei venuta quella sera..' Mormora sfiorando le mie labbra. Prende a succhiare il mio labbro e lo mordicchia dolcemente, per poi sciogliere il tutto con un dolcissimo bacio.
'In due settimane non avevo mai stretto un rapporto così con qualcuno.' Dice lui congiungendo le mani sotto il mio seno e stringendomi a se.
'In sala relax eravamo sempre più attaccati, parlavamo delle lezioni, discutevamo delle nostre impressioni, dei nostri compagni, tu intanto peró, stringevi amicizia anche con Gessica, ma stasera non voglio parlare di lei.' Gesticolo mentre noto lui che fissa la prete in attesa che io continui.
'Una sera, dopo la fine delle lezioni, tornavo al residence da sola e nervosa per una lezione particolare che avevo avuto con Braga. Quel professore talvolta faceva dei discorsi che mi irritavano parecchio. Mentre riflettevo assiduamente su quanto trattato durante la lezione, sentì delle braccia circondarmi il bacino e stringermi forte a sè. Io spinsi il mio collo ancor di più verso la sciarpa per cercare di coprire il mio mezzo sorriso. Mi chiedesti cosa avessi, solitamente tornavamo sempre insieme agli altri. Io non ti riposi, dissi che non avevo nulla e che ero solo stanca, volevo tenere per me quei pensieri. Mi dicesti che allora, visto che non volevo parlare, stasera avremmo cenato in camera e avremmo preso la pizza, per farmi cambiare umore e stare insieme io e te. Quelle parole erano state un tuffo al cuore per me.' Sorrido rannicchiandomi per bene sul petto di lui.
'Ora continuo io.' Mi ferma 'Ti aspettavo in camera alle 21, gli altri erano accesi a mangiare ed io ti aspettavo impazientemente. Ti aprii la porta e ti vidi con un pantalone della tuta grigio ed una canotta blu, niente fronzoli, struccata e capelli sciolti. Mi sembra superfluo aggiungere che eri bellissima, e lo sei ancora tutt'ora. Parlammo a lungo, chiacchierammo e poi, tempo dopo ordinammo le pizze. Gli altri intanto ci avevano invitato nella 302, ma evidentemente nessuno dei due aveva voglia. Gambe intrecciate, teste sul cuscino, iridi incastrate e cuore un po' troppo accelerato. Noi stavamo bene così, con le nostre risate che riempivano la stanza, la televisione su mtv music in sottofondo e tanta complicità.' Bacia velocemente le mie labbra con uno schiocco.
'Quanti baci mancati ci sono stati, poi?' Sorrido alla sua domanda ricordandoli uno per uno.
'Quindi.. La sera che sono uscita con Giuseppe..' Lui rotea gli occhi e io gli tiro un dolce buffetto sul braccio 'Poi, quello in camera che poi a Elodie e Gessica ci hanno interrotto ed infine quello dell'appuntamento, interrotti da un messaggio.' Scoppio in una risata e getto la testa all'indietro per poi posizionarla nell'incavo del suo collo. Strofino la mia fronte sulla sua spalla lasciando tre bacini umidi.
'Continua a raccontare, è bello sentire la tua voce parlare dei nostri momenti..' Sento tutto questo in un soffio, un sussurro veloce.
'Ricordi quella volta che avevo mal di testa e tu sei venuto in camera mia, invece di restare al ritrovo che avevate organizzato tu ed Esposito? Beh non sai quante capriole ha fatto il mio cuore quella sera quando ti ho visto, mentre venivi a sederti vicino a me. Mi avevi preso la testa tra le mani e avevi poggiato le labbra sulla fronte, avevi esitato un po' prima di schioccare un bacio su di essa, per poi dirmi che avevo un po' di febbre. Mi facesti mettere sdraiata, mi copristi per bene e mi feci prendere una tachipirina. Ogni mia obiezione era inutile, tu mi zittivi dicendo di stare tranquilla dicendo che per me facevi questo ed altro. Almeno venti capriole fece il mio cuore a quelle parole. Così approfitti di essere malaticcia per farti sdraiare di fianco a me e immergermi nel tuo profumo. Passammo una serata bellissima, in realtà mi rivelasti che dovevo ritenermi fortunata, era la prima volta che facevi questo per una donna. Ed io mi sentii tremendamente onorata da quell'affermazione appena fatta. Un po' perchè ero la prima persona a cui ti dedicavi il tuo tempo in modo così comprensivo e preoccupato, assicurandoti di tutto nei minimi dettagli, osservandomi negli occhi ogni volta che mi parlavi, notando forse le mille emozioni che mi suscitavi anche solo con un sorriso. Dall'altra, c'era il semplice e banale fatto che mi avessi chiamata donna. Ero felice di non risultare una ragazzina ai tuoi occhi. Mi vedevi come qualcosa di più grande e maturo, che non apparteneva al mondo delle diciottenni, mi vedevi come una donna, ed io ne ero così fiera, così orgogliosa.' Sussurro le ultime parole facendo trapelare tutte le emozioni incastrate nel mio cuore..
'Amó, lo sai che hai sbagliato qualche verbo?' Chiede lui serio guardandomi.
Io scoppio a ridere.
'Io ti faccio tutta sta dedica, e tu ad ascoltare i verbi stai?!' Quasi urlo in preda ad una risata. Mi avvicino legando le mani dietro la schiena e anche lui ride.
'A parte gli scherzi, non sai quanto è bello sentirti raccontare queste cose, donna del mio cuore.' Sorride per poi avvicinarsi al mio collo e lasciando dei bacini umidi e trascina le sue labbra fino alle mie e ci baciamo dolcemente, come tutto quello che ci siamo detti fino ad ora.Buonasera, come vi sembra questo capitolo? Sono molto stanca ma l'ho scritto perchè me lo sentivo, per questo magari ci saranno sul serio errori di verbi e non ho voglia di rileggerlo.. Grazie per le stelline e le visualizzazioni di ogni giorno!
Buonanotte 🌼
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EVERYTHING CHANGES // Gabriele Esposito
FanficPrima di leggere vi dico che mi faccio tanti di quei film mentali che potrei fare la regista, ma non avendo la possibilità scrivo quel che la mia povera mente frustrata escogita - 'No.' Farfuglio staccandomi, con il respiro affannoso. Sono contro il...