Capitolo 30

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[BEATRICE'S POV]

'Come è andata la lezione con Kledi?' Chiedo sorridente, appoggiata alla ringhiera del balcone, mentre lui pensieroso fuma una sigaretta seduto sulla poltroncina.
'Bene dai, sto migliorando sull'espressività.' Risponde.
'Con Garrison?' Chiedo alludendo al passo a due, molto provocante con Elena.
'Benissimo.' Scandisce bene la parola osservandomi con sfida. Quel sorrisetto è una dichiarazione di guerra, dato che la sfida non gli basta.
'Non guardarmi con quella faccia.' Alzo un sopracciglio chiudendo la felpa fino al naso 'Ti ricordo che siamo in sfida, e lanciare un'altra guerra, ora, non farebbe che metterti ancor di più nei casini. Sai, sto vincendo io.' Affermo convinta.
'Ah, la sfida.' Mi ignora lui appoggiando la sigaretta sul posacenere.
Annuisco assecondando la sua affermazione, facendo i miei occhioni grandi.
Lui mi prende il polso e mi attira a sè facendomi sedere a cavalcioni su di lui.
Mi mordo il labbro e le pellicine delle labbra screpolate.
Mette le mani sui miei glutei e aggrotto la fronte.
'Dovró recuperare il punto in qualche modo, no?' Si giustifica lui abbassando la cerniera del giacchetto fino a lasciarmi scoperto il petto.
Mi bacia il collo abbassandosi fino al petto. Accarezza con le labbra la mia pelle lentamente e delicatamente. Morde la mia spalla e per alleviare il dolore si sofferma più del dovuto. Si sposta vicino al mio orecchio ed io piego il collo sospirando pesantemente. Mi da un bacio sul mento e si avvicina velocemente alle mie labbra per poi allontanarsi. Io prendo le sue mani e le stringo facendo combaciare le dita.
È davvero una sensazione inebriante e sinceramente il mio cervello connette ben poco.
Sussulto quando sento una mano sotto la canottiera bianca e con l'altra sposta la spallina destra. Lascia una scia di baci lungo la mia spalla, salendo di nuovo sul collo, facendo un altro succhiotto, per poi seguire la scia di baci lasciati in precedenza. Morde il lobo del mio orecchio e sussurra: '2-1.'
Sgrano gli occhi e sbatto velocemente le palpebre ritornando alla realtà.
Lui mi guarda soddisfatto e sento i suoi polpastrelli sulla mia gamba, sopra i leggins. Appoggio le mani sul suo petto.
'1-1.' Ribatto alzando un sopracciglio.
'Questo valeva due, direi.' Dice spostando la mano sul mio petto indicandomi cinque succhiotti sul mio petto.
'Se continuiamo così mi sa che vinco io..' Sussurra al mio orecchio.
Comincia di nuovo a baciarmi il collo e lascia qualche morso.
'Non è vero..' Sussurro debolmente sospirando. Che tentativo penoso, potevo fare silenzio.
Lo sento ridere sul mio collo, aggrappo le mie mani al suo e getto la testa all'indietro, quasi felicemente sfinita da quella fantastica tortura.
'Che poi tanto lo sappiamo entrambi che stasera finiamo per fare l'amore.' Esprimo il mio pensiero ormai presa dal paradiso in cui mi manda ogni suo contatto.
'Finalmente.' Soffoca queste parole sul mio collo che poi fiondarsi sulle mie labbra.
Mi prendi il braccio e mi porta dentro, appoggiandosi seduto sul letto, accarezandomi i capelli e tirandoli leggermente con un accenno di possessione che tanto mi attira.

'Questa non ci serve.' Dico divertita sfilando la sua maglia e ritrovando davanti a me i suoi addominali: ogni volta è come se fosse la prima.
'Neanche questi.' Ribatte lui sfilandomi i leggins e facendomi rimanere in intimo. Ne approfitta per accarezzare la mia coscia e io, dopo essermi seduta a cavalcioni su di lui sdraiato, gioco con l'elastico dei suoi boxer, che si intravede dal training.
'Mi farai impazzire prima o poi.' Sospira lui, mentre io mordo il labbro inferiore, soddisfatta visto che sto riuscendo nel mio intento.
Mi prende le guance e di nuovo mi bacia, in modo tutt'altro che casto. Sorrido nel bacio e stringo le caviglie alla sua vita.

Lui si accascia di fianco a me rinchiudendo i suoi occhi tra la mia spalla e il mio collo.
'È stato bellissimo.' Sussurra lui, con tutta la sua completa dolcezza che tanto amo.
La sua dolcezza per me è vera trasparenza.
'Vero.' Rispondo accarezzando i suoi capelli e strofinando il naso vicino al suo orecchio.

*toc toc*

Lui sospira disperato e io mi alzo in fretta e furia vestendomi a caso e lancio a Gabriele i vestiti, che non sembra abbia intenzione di aprire, anche perchè ha tutte le ragioni del mondo visto che è mezzanotte passata.
'Muoviti!' Sibilo fulminandolo.
Apro la porta e trovo Lele.
'Scusate, ma ci ho litigato e non la sopporto quando fa così.' Entra sputando tutto con rabbia e delusione buttandosi sul letto.
Grazie a Dio non ha notato  i miei capelli da svampita e la faccia da rimasto di Gabriele.
'Ha il ciclo Lele, 'mparate: in questi momenti idda tena sempre a raggione.' Spiego scompigliandogli il ciuffo.
Lui annuisce parecchio sconsolato. Li saluto e ritorno dalla tigre nella mia stanza.

EVERYTHING CHANGES // Gabriele EspositoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora