Capitolo 11

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[GABRIELE'S POV]

'Magari invece mi ha baciata.' Specifica lei tenendo lo sguardo fisso nei miei occhi. È sicura, ed anche quando è stronza, è bellissima.
'Allora, chi è il povero scemo che ti ha baciato?' Chiedo cercando di scoprire il più possibile.
Lei si avvicina, sempre di più a me, le sue labbra rosse attirano ancor di più la mia attenzione, e poi a pochi centimetri da me, sussurra: 'Vorresti essere stato tu.. Vero?' Lo dice con voce lenta e suadente.
È così vicina che il suo profumo mi offusca il cervello. Chiudo gli occhi, lo respiro a pieno, e poco dopo è di seduta composta, con la faccia dolce che la contraddistingue.
'No.' Affermo dopo essere tornato me stesso.
'Non sembrava..' Ribatte lei.

Dio mio Beatrice, mi farai morire.

Devo rimanere lucido, ma la maglia che ad ogni movimento la copre sempre meno non aiuta.
G:'Hai ragione tu allora..' Mi arrendo scherzosamente 'Dai peró, voglio sapere chi vuole uscire con la mia piccola.' Dico prendendole il polso e attirandola a me.
'Geloso?' Chiede lei passando una mano sulla mia guancia.
'Forse..' Rispondo io sembrando ironico.
'Comunque non te lo dico, non posso.' Conclude unendo le braccia dietro il mio collo per avvicinarsi ancor di più a me.
La maglia ora copre solo fino a metá coscia.
Sembra mi stia provcando, ed infatti ci sta riuscendo molto bene.
'Vuoi dormire, oppure domani altro che cantare..!?' Chiedo spostando una ciocca dietro al suo orecchio.
Lei si morde le labbra rosse; lo fa sempre quando pensa.
'Voglio stare ancora sveglia con te Gab.' Dice stringendo sempre di più le braccia al mio collo per accorciare la distanza tra di noi.
Secondo me ha bevuto un po', non l'ho mai vista così.
'Ma hai bevuto?' Gli chiedo divertito.
'No.. Perchè?' Chiede corrugando la fronte.
'Non mi tenteresti così se saresti sana.'

BEATRICE'S POW
'Dici?' Chiedo allontanandomi un po'.
Lo sto assolutamente tentando, fa certe espressioni..
'Si..' Dice lui avvicinandomi di nuovo a sé. Vedo che mi fissa le labbra.
Io mi avvicino, sono a pochi centimetri da lui. Sento le sue mani sui miei fianchi.
Passo un dito sul suo labbro inferiore e lo fisso negli occhi.
Quando voglio so provocare, senza fare troppo, peró.

Mi allontano bruscamente e scendo dal letto. Lui rimane impietrito per un attimo, poi mi guarda con un sorrisetto compiaciuto.
'Allora, dove dormo?' Chiedo sorridendo.
Lui si alza in piedi, si avvicina, e con lo stesso sorrisetto di prima, mi dice chiaramente: 'Sei una stronza.'
Io sorrido. 'Comunque, o con me, o sulla poltrona.' Conclude.
Mi posiziono sulla poltrona e gli auguro la buona notte.
Mi guarda con un'espressione mista tra stupore e ammirazione.
Sono riuscita nel mio intento, ora si arrangia.

Sento dei piccoli baci umidi sul collo, apro gli occhi e mi ritrovo davanti Gab.
'Svegliati dai.' Dice lasciandomi un bacio tra i capelli.
Mi guardo in giro e vedo che Ale, Andre e Lele sono intenti a prepararsi.
'Oh..' Mi lamento portando le mani agli occhi per strofinarli.
'Ieri hai voluto giocare? Queste sono le conseguenze.' Mi dice all'orecchio.
Lo guardo scuotendo la testa e gli do un pugno sulla spalla scherzosamente.
Saluto i ragazzi che mi guardano in modo strano. Immagino vogliano sapere ieri sera cosa è successo, non glielo dico di certo.
Il mio telefono squilla.
'Pronto?' Rispondo.
'Dove sei stata? Mi hai fatto prendere un colpo! Dove sei?' Dice Elodie quasi urlando.
'Eh non urlare, ti prego. Sono da Gab.' Rispondo rigettandomi sul letto stanca morta.
'Da Gab?' Chiede lei sorpresa.
'Si ma ora arrivo in camera, se le forze me lo permettono.' Continuo alzandomi di nuovo ed andando verso la porta.
'A dopo.' Dico aprendo la porta rivolta ai ragazzi.
'Non dimentichi qualcosa?' Gab viene verso di me porgendomi i vestiti.
'Grazie.' Dico lasciandogli un bacio sulla guancia.

Busso alla porta ed Elodie mi apre. Sta per dire qualcosa ma mi squadra dalla testa ai piedi e alza un sopracciglio.
'Vedo che ci siamo divertite.' Interviene mente entro in camera.
'In realtà ieri ho scordato le chiavi e Gab era sveglio ed ho dormito da loro.' Chiarisco la situazione, tralasciando i dettagli.
Lei mi guarda e si limita ad annuire senza fare ulteriori domande.
Mi trucco velocemente, mi metto la divisa e racimolo le forze per dirigermi nella hall.

Ora ho lezione con Braga, ma vado un attimo prima in sala quattro per ripassare una parte al piano su cui non sono molto in chiaro.
Entro in sala e trovo Lele che suona, non mi sente, è troppo concentrato sulla sua musica.
Chiudo gli occhi ed ascolto quella melodia. Sto sulla porta per non sconcentrarlo.
Appena finisce applaudisco sorridendo e lui mi guarda sorpreso.
Mi saluta ed io vado ad abbracciarlo.
'Sei bravissimo.' Continuo io.
'Anche tu..' Dice lui sorridendomi.
'Tra poco ho lezione, ero qui per ripassare una parte dell'arrangiamento.' Dico sedendomi accanto a lui al piano 'E tu mi aiuterai.' Concludo sorridente.
'Ho scelta?' Chiede lui divertito.
Scuoto la testa e poi comincia ad aiutarmi. Se ricevesse dei soldi per tutto quello che fa per me avrebbe raccolto un bel po'.

L'altro giorno, quando ero in camera con lui, piangevo e piangevo. Lo volevo fare da troppo tempo ma davanti agli altri non lo faccio mai. Invece lui è riuscito a consolarmi e abbiamo parlato e mi ha fatto sfogare. Senza di lui davvero non so che farei, è unico.

'Capito, Bea?' Chiede.
Annuisco anche se invece non lo ascoltavo, sono tremenda.
Provo ma metto la mano scorrettamente, ovviamente.
'No.' Ripete lui. Appoggia la mano sulla mia e delicatamente preme sulle mie unghie per suonare.
Suoniamo insieme una battuta. Le sue mani sono maniche, scorrono sui tasti e mi guidano senza esitazioni.
'Ora hai capito?' Chiede guardandomi negli occhi, ancora con le mani sulle mie.
Annuisco 'Ce.. Certo.' Inizialmente la vice mi esce un po'stridula. Sarà l'imbarazzo.
Quel momento viene interrotto dal professore che entra in aula.
Lele ci saluta e la mia lezione comincia.

Ecco. L'ho pronto da ieri, non mi va di commentare perchè al momento sono incazzata per la smentita di Elo al serale. Lasciamo perdere.
Sono comunque contenta per Lele e Chia!
Buona sserata guys 🌈

EVERYTHING CHANGES // Gabriele EspositoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora