Capitolo 23.

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" Tu sei una scema." Mi disse Francesca.

" no, invece."

" si, cazzo diglielo." Mi implorò.

" gli ho già detto troppo."

" oh! Ma hai un'amica testarda." Ci raggiunse Benjamin.

" ed io due amici rompi palle." Sbottai.

" giuro che vado io da lui e glielo dico." Mi ricattò.

" ma che cazzo! No, non ci penso nemmeno." Dissi sedendomi su di una panchina, poggiando lo zaino per terra.

" vabbè io devo andare via, ci sentiamo domani a scuola." Disse Francesca andandosene.

Benjamin si mise seduto vicino a me, continuando a fissarmi.

" cosa vuoi eh?" Feci la finta arrabbiata.

" perché sei arrabbiata, cosa ti ho fatto?" 

" mi sei mancato pezzo di muccaa." L'abbracciai.

" tu sei pazzaa."

" vado a casa, perché ho fame. Ciao scemo." Lo salutai con un bacio sulla guancia.

" ciao scema."

Arrivai a casa e poggiai lo zaino sul divano, andai in cucina e trovai un post-it sul frigo.

Arriverò più tardi, perciò mangia.
Non preoccuparti!
-Alessio.

Cercai qualcosa da mangiare ma non c'era niente di buono, così preparai un po' di pasta al sugo.
Andai ad apparecchiare e in quell'instante arrivò Alessio.

" non hai mangiato?" Domandò sedendosi a tavola.

" no, ho fatto la pasta al sugo, per te va bene?" Chiesi, mettendo la pasta nel piatto.

" si, certo." Sorrise.

" non sono brava a cucinare perciò se non ti piace, sputala."

" invece è buona." Rise.

Una volta finito di mangiare, poggiai i piatti nel lavandino e ritornai da Alessio, che mi indicò di sedermi sulle sue gambe.
Feci ciò che mi disse e mi abbracciò.

" mi manchi scema." Mi sussurrò nell'orecchio.

" è colpa tua se ti manco." Sbottai.

" lo so." Mi accarezzò la guancia, mantenendo un contatto visivo tra noi.

Sto per urlare.

" Ale io.." Mi zitti mettendo un dito sulle labbra, e tracciando il loro contorno.

Cazzo..

Involontariamente mi morsi il labbro, lui si avvicinò,eravamo a pochi centimetri di distanza, sentivo il suo respiro sul mio.
Le sue labbra a contatto con le mie, formando un unico bacio.
Mi umidi il labbro inferiore chiedono l'accesso, dischiusi le labbra e le nostre lingue si rincorrevano.

Non ho le farfalle, ma un intero zoo che salta.

" devo fare i compiti." Ero rossa per l'imbarazzo e presi lo zaino e corsi in camera.

È successo..

Presi il cellulare scrivendo un messaggio a quelle due disagiate.

"siamo due destinati a mancarci. - Alessio bernabei."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora