Capitolo 31.

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" ti muovi?" Mi urlò Alessio impaziente.

" puoi aspettare? Ho alcuni problemi." Sbottai, per poi uscire dal bagno.

" che hai?" Domandò, prendendo le chiavi della macchina.

" cosa dovrei avere?" Sbuffai, prendendo lo zaino e uscendo di casa.

" soliti problemi da donna." Rise salendo in macchina.

" ti sto odiando, sappilo." Mi voltai verso il finestrino.

" sei insopportabile durante il tuo periodo eh." Mise a moto la macchina e in poco tempo arrivammo a scuola.
Uscì dalla macchina e mentre chiudevo lo sportello, passó una Troia, la più troia delle troie.

Non so quante volte ho detto troia, ma dettagli.

Salutò Alessio sorridendo e lui ricambiò, seguì con lo sguardo tutti i suoi movimenti poi mi abbassai per avere la stessa altezza di Alessio.

" mi raccomando, divertiti con quella Troia." Chiusi lo sportello ed entrai a scuola.
Le prime due ore di matematica non volevano passare, alzai la mano per chiede al professore di andare al bagno ed mi mandò.
Passi il lungo corridoio per arrivare all'ultima porta, nonché il bagno, entrai e mi chiusi in uno di essi.
Presi il cellulare e notai un sacco di messaggi su Whatsapp.

BernaAnsia- ma davvero fai!
Sei arrabbiata, solo perché ho sorriso a quella?
oh ma dai, rispondi.
non fare la scema.
dai.
ou, ti blocco il cellulare di messaggi.
rispondii.
seriamente oh, dai sei arrabbiata?

- si, hai qualche problema, e non posso parlare con te, sto a lezione.
E se non sei soddisfatto, continua a divertirti con lei.

BernaAnsia- dai, non fare così scemaa.

Visualizzai il messaggio e non risposi.
Uscì dal bagno ed andai in classe, la campanella che segnò la fine dell'ora suonò, ed entrò la vicepreside dicendo che il professore di musica non c'era perciò avevamo supplenza. Uscì dalla classe ed entrò Benjamin, che chiuse la porta e si sedette alla cattedra con una faccia seria, il quale mi fece scoppiare a ridere.

" perché ride, signorina?" Disse con tono serio.

" perché sembri uno stupido." Risi.

" le dovrei mettere una nota." Rispose.

" ma davvero fai?" Intervenne Valeria ridendo.

" certo." Disse.

Dopo quella supplenza le ultime ore passarono velocemente, presi lo zaino e uscì da scuola, stampai un bacio sulla guancia a Valeria,Francesca e Martina e mi incamminai verso casa.
Apri la porta e non trovai nessuno, così presi lo zaino, poggiai la montagna di libri sul tavolo, misi le cuffiette nelle orecchie e presi dalla dispensa le patatine, mi sedetti e feci i compiti.

Due ore dopo entrò Alessio e poggiò la giacca sulla sedia di fronte a me, mi fissò per qualche minuto e ricambiai con una smorfia.
Fini di scrivere la traduzione di inglese, conservai i libri e andai verso il balcone dove stava Alessio che fumava.

Mi avvicinai a lui, portando le braccia intorno al suo collo, mi fissò in modo strano portandosi la sigaretta in bocca e aspirando, tolse la sigaretta dalla bocca e mi fiondai sulle sue labbra, buttò la cicca e mi cinse dai fianchi.

" come mai?" Chiese con tono interrogativo.

" perché io può." Sorrisi.

" ma tu eri arrabbiata eh." Mi fissò.

" lo sono ancora." Lo fulminai con lo sguardo.

" oh certo, perché una bacia il ragazzo con il quale è arrabbiata." Portò un braccio sulla mia spalla.

"Si e comunque vado a dormire da Francesca la prossima settimana." Sbottai, spostando il suo braccio ed entrando in casa.

" sei una lunatica." Disse per poi entrare anche lui.

Non risposi.
Cioè si sono lunatica però dai.

Mi alzai dal divano e mi chiusi in camera, prendendo il pc e mettendo le cuffie nelle orecchie, ascoltando una canzone a caso.
Il telefono s'illuminò, era un messaggio di lui.

Berna.- perché sei in camera?
- sto ascoltando della musica.
Berna.- ma se tipo mi fai entrare?

Mi alzai dal letto, togliendo le cuffie e mi avviai verso la porta, quando l'apri si catapultò su di me baciandomi, si spostò sul collo lasciandomi un segno violaceo e un ultimo bacio casto sulle labbra.
Mi prese per mano e mi portò sul letto, mi fece stendere tra le sue gambe, portò il pc sulle mie gambe e scelse un film da guardare.

" se continui a farmi i grattini, io mi addormento."  Alzai lo sguardo.

" vabbè ti prendo a schiaffi così ti svegli." Rise e come risposta ottiene uno schiaffo sulla gamba.

" stronzo."sbottai.

Una volta finito il film portai il computer sul letto, mi girai verso un lato e chiusi gli occhi.

" piccola, mi stai facendo male alla gamba." Disse con un ghigno di dolore.

Mi sollevai, mettendomi seduta e mi appoggiai al petto di Alessio.

" fammi i grattini." Lo supplicai.

" così ti addormenti?" Disse ridendo.

" Si." Risposi chiudendo gli occhi.

" la mia bimba." Mi stampò un bacio in fronte.

"siamo due destinati a mancarci. - Alessio bernabei."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora