Capitolo 10.

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Mi svegliai per colpa di qualcosa o meglio qualcuno, Alessio che continuava a girarsi nel letto.
Mi alzai e andai in bagno a fare una doccia e misi una felpa con dei jeans skinny, sciolsi i capelli e misi un filo di eyeliner.
Tutti ancora dormivano, così presi lo zaino e uscì di casa, mentre aspettavo Francesca mandai un messaggio ad Alessio

- buongiorno dormiglione, sono andata a scuola e non ho voluto svegliarti.

Francesca arrivò e corse da me salutandomi come ogni mattina.

" sto morendo, stanotte ridevo da sola." Disse ridendo.

" per Alessio?"

" sii, comunque voi due state troppo bene insieme."

Sta impazzendo.

" ma che dici."

" ieri nella foto stavate appiccicati, che bellii." Mi abbracciò.

" corri troppo!"

" secondo me gli piaci." Mi guardò con sguardo malizioso.

Mi salutò con un ultimo abbraccio e poi andò verso la sua scuola, mentre io entrai nella mia.
Oggi Valeria mancava, strano. Le ore senza di lei erano noiose e non passavano mai, per fortuna suonò la ricreazione e nell'ora successiva verrà il professore di musica, stavo uscendo dalla classe quando alcune mie compagne mi raggiunsero chiedendomi di fare il progetto insieme e se lo potevamo fare a casa mia.

" non lo farò con nessuna di voi, so già le vostre intenzioni. Non voglio delle "amiche" leccaculo.
Volete essere tutte amiche con me solo perché ora avete scoperto che abito con alessio. Ma mi dispiace, tanto anche se verrete non vi caga. E a me dà fastidio quest'atteggiamento che avete in questi giorni verso di me, quando fino a due settimane fa non mi cagavate. Quindi potete anche tornare a fare le papere arrappate da un'altra parte. E non me la sto tirando, sto solo dicendo la verità."

Ma che andassero a fanculo.
Papere vendute.

Uscì dall'aula e andai in bagno, controllando i messaggi, poi mi fermai alle macchinette a prendere qualcosa da mangiare, il nervoso si era mischiato con la rabbia, decisi di andare fuori ascoltando un po' di musica, quando suonò la campanella ritornai in classe.
Il professore entrò insieme a Benji, dato che il mio banco era l'unico libero, e sedie disponibili non c'erano, il ragazzo moro si sedette vicino a me. Dopo questo suo gesto quelle papere iniziarono a giudicarmi, così stanca alzai la mano, Benji se ne era accorto infatti rivolse lo sguardo a me.

" dimmi poli."

" posso chiamare, non mi sento bene."

" certo."

Uscì dall'aula e dopo poco vidi uscire anche Benji, che venne verso di me, ma andai verso la porta che porta alla palestra, ormai vuota.

" che succede?" Mi domandò Benji, alzandomi il viso.

" niente,sto bene."

" non ti credo, dai parla."

Gli raccontai tutto e subito mi abbracciò, una lacrima rigò il mio viso, ma l'asciugai prima che se ne accorga, cacciai il cellulare e chiamai Alessio, che preoccupato mi disse che arrivava subito, insieme a Benji andai dal bidello per fare il permesso e quando si alzò per prendere il biglietto , il ragazzo moro mi diede un foglietto e sorrise.
Dopo poco arrivò Alessio, salutò Benji e poi insieme entrammo in classe, io presi lo zaino sotto lo Sguardo di quelle papere arrappate che si stavano mangiando Alessio con gli occhi, mentre lui firmò il permesso e il professore lo bloccò.

" Alessio bernabei? " chiese sorridendo il professore.

" si,sono io." Rispose guardando il professore e poi il resto della classe.

" la prossima settimana sei invitato qui, per delle lezioni di canto ad alcuni alunni."

" molto lieto, grazie mille."

Uscimmo dalla classe, prese il mio zaino e lo mise su una spalla mentre con un braccio mi cinse la vita, e mi guardò.

" che è successo?" Mi chiese preoccupato.

" niente, sto bene."

" piccola, dai. "

" quanto andiamo in macchina, non mi va ora." 

Arrivati alla macchina, apri lo sportello e sali dentro, stessa cosa fece Alessio e prima di mettere a moto, si girò guardandomi, aspettando che iniziassi a parlare.

" dovrei fare un progetto e c'erano delle papere che mi hanno chiesto di farlo con me e a casa nostra, ma io gli ho detto di no perché dopo che hanno scoperto che abito con te, credono che io sia così scema da portarle a casa, solo perché ci sei te.- sospirai.- a me questa cosa da fastidio, perché amiche leccaculo non ne voglio. Poi oggi mancava Valeria e quindi Benji si è messo seduto vicino a me e mi sono sentita dire un sacco di cose, che non puoi immaginare. Tipo: " sei una troia.; " ti sentì importante perché con te c'è Alessio;" Alessio non se la fa con le bambine." Abbassai lo sguardo, cercando di non far scendere le lacrime.

" piccola, ascoltami. Non farti sembrare debole vicino a quelle ragazze così, tu non preoccuparti, se continuano dimmelo. Ci penso io. Al massimo saranno loro troie, tu sei perfetta okay?" 

Non feci altro che annuire.

" stai al loro gioco! Del tipo se dicono " troia hai scopato con Alessio" tu devi essere superiore a loro, rispondi con un " siete invidiose, perché io l'ho fatto e voi no?" " fece l'occhiolino.

" grazie scemo.- l'abbracciai.- anche se quella frase, mi sembra un po'..."

" tesoro, le devi far rosicare! Tranquilla funziona." Rise.

Alzai gli occhi al cielo e sorrisi.

//spazio autrice.//

Spero che vi piaccia!
Commentate, fatemi sapere un po'.
Un bacio❤️

"siamo due destinati a mancarci. - Alessio bernabei."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora