Capitolo 6.

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Mi svegliai di colpo mettendomi seduta sul letto, stavo sudando freddo! Un altro incubo.
Mi girai verso il comodino erano le 7, di corsa mi alzai presi i vestiti e andai in bagno, mettendomi un jeans e una maglietta a maniche corte blu, indossai le mie superstar, lisciai i capelli e misi un filo di eyeliner.
Uscì dal bagno, presi lo zaino dalla camera e andai in cucina dove c'era Alessio.

" buongiorno!." Dissi sorridendo.

" ehi, buongiorno.. Ho preparato la colazione."

"Grazie.. Mangio una brioche veloce e vado."

" ti accompagno?" Mi chiese

" no! Devo aspettare Francesca alla ferma della corriera." Gli risposi.

" va bene."

" vado, ci vediamo dopo ciao Ale." Uscì di casa, senza che Alessio Finisse la frase che stava dicendo, scesi le scale e uscì all'aperto, adoro quell'aria fresca di prima mattina, il cielo pieno di nuvole bianche, dove si intravedevano i raggi del sole.
Mi resi conto che ero arrivata davanti alla fermata solo con la voce di Francesca, che mi salutò con un bacio sulla guancia.

" buongiorno." Disse ancora assonnata.

" buongiorno.. Andiamo?"

" si."

Ci dirigemmo alle nostre scuole, si trovavano nella stessa zona, tranne che io andai al musicale mentre lei ad una scuola privata, per estetica. Francesca entrò ed io andai a sedermi sugli scalini che si trovavano vicino la porta d'ingresso. Era ancora presto così misi le cuffie e ascoltai un po' di musica, rispondendo ad alcuni messaggi su Whatsapp. Alle 8.10 suonò la campanella, rimisi tutto in tasca e mi avviai nei corridoi alla ricerca di un bidello che possa dirmi dove si trovava la mia classe. Camminare in un corridoio pieno di occhi puntati addosso, non è una cosa bella. Avevo lo sguardo basso perché non mi piace stare al centro dell'attenzione.
Mi scontrai con una ragazza, maledetta sbadataggine.

" scusami non volevo." Dissi scusandomi.

" tranquilla!- disse per poi chinare la testa da un lato.- sei nuova?"

" si, sto cercando la mia classe."

" ora ti spiego, qui ci sono delle classi in base a ciò che suoni. Tu cosa suoni?"

" io suono la chitarra."

" vieni ti accompagno nella tua classe."

" piacere io sono Martina." Mi porse la mano con un sorriso stampato in faccia.

" piacere Paola, ma chiamami poli." Gli strinsi la mano.
Iniziò a camminare ed io la segui a sua volta.
Si fermò davanti ad una porta, nonché la mia nuova classe, la professoressa era già arrivata e stava facendo l'appello, entrai timidamente.

" buongiorno." Mi rivolsi alla classe per poi rivolgere lo sguardo alla professoressa.

" oh! Lei deve essere la nuova arrivata!" Mi chiese, ed io annui. " puoi andare a sederti."

Andai a sedermi all'unico banco libero, nell'ultima fila vicino ad una ragazza.

" ciao." Mi sussurrò in modo da non farsi scoprire dalla professoressa.

" ciao, piacere sono poli." Dissi nel suo stesso tono.

" io sono Valeria, ma tu sei la ragazza che abita con Alessio?" Mi chiese sorridendo.

" uhm! Si." Le sorrisi e mi voltai per seguire la lezione di italiano.
Passai le varie ore ad ascoltare il programma dei professori e a parlare con Valeria. Lei è una ragazza dolcissima e simpaticissima, l'adoro.
Suonò l'intervallo e con Valeria andammo alle macchinette per prendere qualcosa da mangiare, e li incontrammo Martina, una volta preso il mangiare ci sedemmo su delle sedie.

" allora com'è vivere con Alessio?" Mi chiese Valeria.

" oh niente di strano! Ognuno ha la sua vita."

" ora ricordo chi sei! Non ci credo ahah. Hai una fortuna!" Disse esaltata Martina.

" ma siete parenti?"

" no." Sorrisi.

" io devo scappare a domani, se non ci vediamo ahah." Si scusò Martina per poi andarsene.

" poli, andiamo?"

" si."

Rientrammo in classe e fortunatamente passarono velocemente le ultime ore.
Uscimmo da scuola e vicino al cancello c'era Francesca che mi aspettava con un sorriso stampato in faccia.

" Amoo! Oi valee." si mise ad urlare.

Andai ad abbracciarla, stessa cosa fece Valeria.
Ci incamminammo verso l'uscita quando sentimmo un clacson, ci girammo ed era Alessio che mi chiamava, salutai velocemente le ragazze e salì in macchina.

" allora? Tutto bene?" Mi chiese.

" benissimo!." Sorrisi a mia volta.

Portai lo sguardo al finestrino, vedendo i vari posti che passavamo fino ad arrivare a casa.
Salimmo le scale e Alessio cacciò le chiavi dalla tasca dei suoi jeans per aprire la porta.
Quando entrammo c'era la tavola apparecchiata con il cibo del Mc.
Lo guardai con un sorriso da ebete, il Mc è la mia vita.

" spero che ti va bene! Non sapevo cosa cucinare." Mi disse insicuro della mia reazione.
Lo rassicurai con un sorriso e apri il cartone per prendere il mio panino. Come mia abitudine mentre mangiavo dovevo stare sui social, così apri Facebook e mi ritrovai una foto appena pubblicata da Alessio.

// spazio autrice.//

Spero che vi piaccia.
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"siamo due destinati a mancarci. - Alessio bernabei."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora