Capitolo 36.

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Conservai la trousse nella mia camera, presi il cappotto che avevo appoggiato poco prima sul letto e lo indossai.
Mi diede un'ultima occhiata veloce allo specchio sistemandomi i capelli.
Uscì dalla camera e urlai ad Alessio che uscivo, chiusi la porta alle mie spalle e velocemente scesi le scale del palazzo.

" Tesorooo." Urlò Martina prima di darmi un bacio sulla guancia e stritolarmi.
Mi lasciò dopo un paio di minuti, e salutai Fede.
Povero ragazzo, credo che lo farà impazzire.
Risi al pensiero, ed entrambi mi guardarono con degli sguardi interrogativi, scossi la testa e sventolai la mano in segno di indifferenza.
Camminammo per le vie di Milano, e parlammo un po' delle solite cazzate.

" domani abbiamo scuola?" Mi domandò Martina, tenendo lo sguardo alla tastiera del suo cellulare.

" beh, se vuoi ahah." Risposi, ridendo e guardando Fede che fece un'espressione scema.

" sfigatelle, voi domani andate a scuola ed io no." Ci stuzzicò, ripetendo, per ogni passo che facevano, questa frase.

" la smetti, scemo." Si girò verso il suo ragazzo, sgridandolo.

" no, sfigataa." Disse, canticchiando.

Trascorremmo la serata in giro per Milano, verso le 23 ritornai a casa.
Apri la porta, non sentendo alcun rumore, mi avvicinai alla porta di Alessio ma non c'era.
Mi diressi il bagno, indossai il pigiama, mi struccai e presi il cellulare avviandomi in camera.

Apri Whatsapp e mi arrivarono una marea di messaggi.

Berna- non fare tardi, domani hai scuola.
- certo certo, buonanotte papà.
Berna- brava bimba.
-meglio se non ti rispondo.
Berna- appunto, dormi.

Fraa- quando vuoi rispondermi eh.
- Scusami, non mi prendeva internet.

Spensi il cellulare, l'appoggiai al comodino e abbracciai il cuscino sprofondando in un sonno profondo.

Aprí gli occhi quando iniziò a suonare quell'aggeggio fastidioso chiamato sveglia.
La spensi con un pugno e mi alzai dal letto, presi i vestiti e mi diressi in bagno.
Feci una doccia calda e indossai una felpa con dei jeans strappati e le vans.
Pettinai i capelli e misi solo un po' di mascara.
Mi sedetti al tavolo mangiando un biscotto e bevendo un po' di succo.

" ti accompagno io a scuola." Senti urlare Alessio dalla sua camera.

Mi limitai ad annuire anche se lui non poteva vedermi.
Cacciai il cellulare dalla tasca dei miei jeans, e lessi un po' di messaggi.

Fraa- ti dovrei credere?
-ovvio, ti pare ahah
Fra- vai a scuola, baby.
- dopo di te, capra.
Fra-ci vediamo dopo.

Benjamin- porco budinoo, non puoi capire.
Tra una settimana iniziamo gli instore, Oddioo.
-uuhh, verrò a qualche instore allora.
Benjamin-ovviamente.

" andiamo?" Ritornai al mondo reale appena si presentò Alessio in cucina e pronunciò quella parola.

" si, andiamo." Mi alzai dalla sedia, mettendo lo zaino in spalla e dando un bacio sulla guancia di Ale.

Chiuse la porta alle nostre spalle e scendemmo le scale dell'appartamento per poi dirigerci in macchina.

Appena scesi dall'auto la campanella suonò, mi precipitai dentro l'edificio ed entrai in classe sedendomi al mio banco, aspettando l'arrivo di Valeria.

"siamo due destinati a mancarci. - Alessio bernabei."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora