_Twenty five I_

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Lucifero era appoggiato sulla sedia in una posizione contorta mentre pensava alle morti prive di collegamenti di alcuni demoni a corte. Era morto una guardia, un guaritore, un servo ed un funzionario. Stessa morte, stesso metodo e stesso sconosciuto assassino. I demoni venivano trovati dentro delle enormi cisterne. I corpi inanimati erano in forma umana con la testa smozzata mentre l'anima oscura usciva dalla carne senza, per cause anomale, sparire. Vicino a loro si trovava una pergamena identica.

Lucifero aprì la pergamena e la fisso, chi era stato a porla proprio lì, vicino ai morti?

Essa recitava:

Attenti, vi sto avvisando. Esiste una pergamena, è stata scritta da Wenders Houn ed è maledetta.
Scappate. Io l'ho letta. Non dovete leggerla. Se lo state facendo, smettete immediatamente. Se lo avete fatto, accettate la vostra sorte. Morirete tutti. È una pergamena, lei mi ha rovinato l'esistenza. Ti spinge a continuarla a leggere, te lo obbliga. Per riconoscerla sappiate anche che vi è scritta una data, una data stellare: 1728 Astri e una data umana: 03/03/3666.
Non fatevi prendere dalla curiosità. Se avete la pergamena maledetta in mano, non leggetela o la vostra ora è vicina.

-Wenders Houn 

1728 Astri   * 03/03/3666

La racchiuse e rise gatturale. Che scherzo era?

Continuò a ridere ignorando la chioma bionda che lo stava osservando. Safar si nascose meglio dietro ad una colonna. Erano settimane che spiava i reali per studiarne le abitudini... dovevano pagare per averlo allontanato dalla sua amata, la sua Liniæ. Si sedette per terra, sfiorò il manico del coltello dentro lo stivale e guardò il simbolo nel braccio: il patto con le streghe.

Strinse il coltello, quanto avrebbe voluto uccidere il Re degli Inferi ma sapeva che doveva aspettare, l'odore della vendetta era comunque alle porte.

Si nascose meglio dietro alla colonna trattenendo il respiro e aspettò di sentire i passi del demonio andarsene.

Dopo quello che sembrava un'infinità di tempo, Safar potette uscire allo scoperto. 

Corse fino al trono, rialzato rispetto al pavimento, e nascose dietro di esso quello che sembrava un insetto, infatti, aveva le zampe piccole e numerose mentre delle antenne viscide si muovevano in piccole circonferenze. Era piccolo e silenzioso; era l'ideale per osservare i movimenti del Re che nel frattempo stava chiamando Luxis.

...Chiamata fra Luxis e Lucifero...

Il Re era in un luogo angusto per un reale, esso mostrava i colli dei caduti dove le anime dannate annunziavano.

Il terreno arido era ricoperto da uno strato di carbonio reattivo.

Lucifero si chinò stando attento nessuno lo osservasse ed estratte un diamante verde in cui si vedeva il volto di Luxis.

"Cosa hai saputo sul Sapere? ."

"Ancora niente sire," ricevette la risposta dall'altra sponda.

"Niente? Come niente?"

Pausa.

"Padre calmate i toni, gli angeli sono esseri intelligenti."

"Certo, abbiamo tempo. Tanto tempo. Noi siamo più intelligenti, ti cercherò e sarà meglio per te avere notizie," infilò il diamante nel taschino.

Lucifero osservò ancora una volta l'estensione della residenza a cui solo lui aveva accesso: vi era solo un terreno arido che sfiorava l'orrizonte dipinto di rosso morto e sfumato di nero.

Alzò il mento con fierezza, era tutto suo e lo sarebbe stato per sempre.

Immaginò il momento in cui avrebbe ottenuto tutto, avrebbe avuto il Sapere: avrebbe saputo tutto sul tutto, avrebbe conosciuto le risposte all'infinità di domande generanti infinità più grandi. E solo allora avrebbe sfidato il padre eterno facendosi portatore della realtà malata creata dentro di lui che nessuno avrebbe potuto variare; quella realtà che aveva generato una seconda verità, a cui, purtroppo,  molti avevano dato credito.

Non esisterà mai una realtà certa e unica. L'ideale sarebbe credere in due realtà opposte equivalenti e consistenti senza escludersi, ma questo Lucifero non poteva farlo poiché la realtà era dentro di lui, tanto dentro che era impossibile ricostruire a distanza di tempo gli avvenimenti nella loro oggettività.

Lucifero...chi era Lucifero? Portatore di sapienza o male?
Lucifero era quello che gli altri credevano fosse. Lucifero era glorioso e vinto. Lucifero era magnifico e decaduto.
Lucifero era un insieme di maschere poste perfettamente.

Lucifero era il male per il bene e il bene per il male.

Quante parole! Quanta confusione!

Chi era Lucifero?

....Paradiso...

Luxis aprì il taccuino di Liniæiah e lesse la prima pagina:

Signore, Buon padre eterno, cosa devo fare?, portate luce nella mente di questa vostra discepola.
È un mese terrestre che porto un mio fratello in grembo. È un mese terrestre che ho scoperto di essere l'anima congiunta a Mouenel.
A legarci ci dovrebbe essere l'amore fraterno, egli dovrebbe essere l'anima che unita a me rispecchia l'equilibrio...eppure mi sento imbarazzata, fuori luogo con lui.

È buono, giusto e amorevole ma non è quello che desidero. Mi sento così fuori posto nel vostro regno, O padre eterno.

Sono tutti in sintonia, tutti hanno pensieri sensati mentre i miei sono così strani.

Qualche volta penso ad un fanciullo biondo, il nome inizia con la S, e una profonda fitta alla testa mi turba.

Qualche volta penso ad un terreno fangoso e non rigoglioso come i vostri, e una cicatrice pulsa dentro il mio cuore...una cicatrice invisibile ma bisognosa di cure che Mouenel, per quanto caro sia, non riesce a far scomparire.

Sono sbagliata?

Padre eterno sento di non amarvi. Perché non vi mostrate? Come posso amare colui che ai miei occhi non si mostra? Come posso amare colui che le mie mani non sfiora? Come posso amare colui che non la sua voce non mi calma? Come posso amarvi?

Chi siete Padre?
Siete una dolce anziana cieca e paffuta? O un anziano con la gobba?

Padre...non riesco che a pensare a voi e alla voglia di sentirvi! So che voi siete ovunque e anche dentro di me ma vorrei vedervi al di fuori di tutto ciò...vorrei  sfiorare il vostro corpo puro o solo annusare i vostri capelli di alloro.

Ieri, per la prima volta, ho percepito il silenzio nel rumore. Quale stranezza! Vi erano i canti, quale melodia, ma aldilà di essi ho sentito silenzio...e mi sono chiesta se esiste il silenzio. Il silenzio è ciò che non percepiamo, le onde sonore che non riusciamo a captare ma...anche se non le captiamo esse esistono e sono rumore, quindi...non esiste il silenzio? Ho posto la mia domanda ma non ho ottenuto risposta, mi hanno guardato con diffidenza e straniti...

Qualche volta osservo....non come osservano gli altri... osservo troppo.

Ho iniziato ad osservare il mio corpo e ho notato che le mie gambe non sono dritte come quelle degli altri, ho notato delle cicatrici lungo i polsi e le braccia..

Ho iniziato ad osservare il paradiso e ho avuto il desiderio di esplorare ma non mi è concesso.

Vorrei tanto saper cosa vi è più in là del mio sguardo ma non è quello che volete, vero?

Cosa volete? Come posso sapere cosa volete se non siete voi a dirmelo? Come fa l'arcangelo Gabriel a saperlo?

Voi non parlate e loro vi lodano senza darmi indicazioni.

Gli altri angeli dicono che è sbagliato questo mio sentimento di scoperta. Perché è sbagliato?

Come fanno a sapere cosa è sbagliato senza  che siate voi a dirlo?

Padre...aiutatemi...per" Fermò la lettura poiché la mano iniziava a sanguinare, Lucifero chiamava.

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La storia in teoria doveva finire fra un capitolo, quello che avevo programmato era un finale libero. Ora però non ci sono solo io, ci siete anche voi e contante tanto. Cosa preferite?

Per piacere commentate e ditemi se preferite che continui o crei il finale programmato. La decisione è ardua, mi sono affezionata e  renderei la storia infinita.

L'attrazione degli Inferi Winner#Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora