Capitolo 11

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Scendo dalla macchina con un piccolo balzo dopo aver ricevuto il segnale di via libera da parte di Harry.

L'aria esterna è fresca ed in netto contrasto con quella satura all'interno della macchina, le sfumature serali del cielo rischiarano l'ambiente donandogli una generale sfumatura d'arancio e un silenzio innaturale regna sovrano per le strade; come se la città sappia già di morte.

Mimo un rapido cenno col capo verso il riccio e proseguo con lui, Hanna e Thomas lungo la parete in ombra di uno stretto e sporco cunicolo.

Niall ha infatti cercato di lasciarci scendere dal mezzo parcheggiandolo nella zona meno in vista della cittadina, in modo da favorirci l'anonimato e il riparo dalla luce solare.

Non sono ancora a posto con la coscienza anche solo per l'idea di attaccare delle persone innocenti, magari una famiglia che ha deciso di passare il weekend in Irlanda; ma non posso fare altrimenti. Niall è parte integrante del gruppo ormai, e non posso rischiare di ferirlo.

O lui o gli altri.

Mi passo distrattamente una mano tra i capelli scomposti, appiattendomi con la schiena contro la parete ruvida alla mia destra imitando gli altri.

Hanna è in testa alla fila e, dopo essersi sporsa oltre il bordo del muro, torna verso di noi con espressione neutrale e le braccia tese lungo i fianchi.

"Ho intravisto due gruppi da almeno sei persone davanti ad un ristorante"

Il riccio la guarda con aria pensierosa.

"Sono troppi, attaccare uno di loro significherebbe mettere tutti quanti a rischio per nulla" sospira pesantemente, lanciandomi un'occhiata allusiva "dobbiamo entrare in quel ristorante e sperare in un momento opportuno"

Thomas e la mora si guardano con aria perplessa mentre io sgrano gli occhi per la sorpresa.

Vuole davvero mordere una persona in un ristorante?

"Harry e se ci vedono come giustifichiamo la cosa? Avevamo così fame da addentare anche il cameriere?"

Lui rotea gli occhi al cielo.

"Divertente. Sul serio, stai migliorando" sbuffo mentre lo vedo scuotere il capo, per poi tornare ad Hanna "secondo te potrebbe essere una buona idea?"

La vampira si sistema una ciocca di capelli dietro le spalle.

"Potrebbe essere rischioso, ma è la nostra unica possibilità da cogliere per non morire di fame" abbassa gli occhi sulla punta delle sue scarpe, per poi fulminarmi con lo sguardo "sempre se la biondina non dà di matto per il nervoso o il poco autocontrollo"

Scatto verso di lei con la lingua già pronta a far saettare nell'aria commenti riguardo al suo poco autocontrollo ma sento la mano di Harry stringersi attorno al mio polso.

"Hanna, non succederà" commenta quindi con aria esasperata "ora andiamo"

Sparisco dietro agli altri oltre la parete in mattone, cercando di regolare il ritmo della camminata in modo da sembrare più 'non-umana' possibile.

Non so più che aspetto abbia dopo la trasformazione, né ho avuto modo di cambiarmi i vestiti che indosso da giorni che ho smesso di contare e tutto questo, me ne rendo conto solo ora nei pressi del ristorante, potrebbe effettivamente dare nell'occhio.

Cercando di non espormi alla luce solare e camminando di pari passo con la tettoia dell'edificio, tengo il viso basso e le mani nelle tasche dei pantaloni.

Il gruppo di turisti è in piedi ed in attesa proprio davanti all'ingresso della tavola calda, chi fuma una sigaretta contro un palo in legno o chi ricontrolla le foto scattate durante la giornata sulla macchina fotografica.

Amaranthus [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora