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13:50 a.m

Arrivati sotto casa..

M: Bene allora io vado,è stato un piacere stare con voi oggi ragazzi.

S:Ciao Marco,il piacere è nostro.


Una parte di me voleva che se ne andasse ma un'altra moriva dalla voglia di voler sapere cosa avesse fatto in questi 4 anni e cosa mi stavano nascondendo lui e Stash. "Perchè non resti a pranzo qui con noi Marco? a Stash e a tutti noi farebbe piacere" dissi. Stash mi guardò con uno sguardo assassino ma non gli diedi peso.

M: per me va bene.


Salimmo sopra in cucina e c'erano già tutti a tavola seduti che aspettavano il nostro ritorno per iniziare a mangiare.

Zia: hei ragazzi finalmente,e tu chi sei?(rivolgendosi a Marco)

M:sono il fratello di..

lo interruppi velocemente dicendo: è un mio vecchio amico di scuola che si è trasferito qui.

Stash mi guardò con un'aria interrogativa e Marco fece lo stesso ma li rassicurai annuendo. Mancavano solo 3 giorni e sarei tornata a casa,sentivo la mancanza di mia madre ma non volevo per nessun motivo al mondo sfuggire da quel sogno. 

Claudio: Stash,Ale e Dani dopo pranzo avete la registrazione della seconda canzone del disco,alle 14:50 in punto,mi raccomando siate puntuali.

S:posso portare Giorgia?

C: nono,lo sai che farebbero storie,gliela farai ascoltare in diretta stasera ahaha. Usciamo con voi anche io e la zia di Giorgia,devo portarla a fare un giro al castello sforzesco. Giorgia e Marco se vogliono vengono con noi oppure rimangono qui e aspettano che torniamo.

M: veramente io devo..

lo interruppi dicendo:si rimaniamo qui,dobbiamo raccontarci tante cose.


Dopo 20 minuti finimmo di mangiare e Stash mi pregò con lo sguardo di seguirlo in camera sua. Feci ciò che mi aveva chiesto e mi disse:" Gio,perchè vuoi rimanere con lui qui?"

"Gli voglio bene,voglio raccontargli tutto ciò che mi è successo,è solo un mio amico Stash puoi stare tranquillo,fidati di me per un volta!"

S: d'accordo,allora vado se no si fa tardi,cerco di tornare il prima possibile.

Mii salutò con un bacio a stampo sulle labbra e uscì dalla camera,quel bacio era diverso dagli altri,sentivo la tensione che aveva dentro lasciandomi lì con lui ma non era solo gelosia,c'era qualcos'altro e volevo scoprirlo!

Sentii chiudere la porta e il silenzio in tutta la casa,indossai un leggins nero e una canotta lunga da coprire il sedere verde e uscii dalla stanza di Stash,trovai Marco seduto sul divano con il cellulare tra le mani.

Io: hei..

M: hei riciao ahhahah.

 Andai a sedermi accanto a lui e mi girai per guardarlo negli occhi.

M: devo dire che non sei cambiata per niente HAHHAHA.

Io: perchè? ahahaha

M: sempre bella e sempre attratta dai ragazzi più grandi ahahahh.

Io: Marco...

M: e sempre attraente per i ragazzi più grandi..va meglio così? ahahah.

Io:scemo.. anche tu non sei cambiato per niente:sempre brutto e antipatico ahahah.

M: quanto mi hai fatto soffrire non immagini neanche,sono passati 4 anni ma ricordo ogni singolo momento come se fosse oggi. Ti ricordi quando ti vidi per la prima volta? eri seduta nell'atrio della scuola con i tuoi amici ed io passando urlai: "proprio niente male ragazzina" e tu mi urlasti contro:"ragazza*,stronzo" ahaahahahha..

Scoppiai a ridere,avevo rimosso quella parte della mia vita,forse perchè nascondeva episodi che proprio non volevo ricordare oltre naturalmente a questi con Marco.

Io: e quando entrai in classe tua per domandare una cosa alla prof e tu dicesti:"hei ragazzina ti aspetto nell'atrio tra 10 minuti"? aahahahha.

M: e tu mi hai dato buca? aaahahhha.. Tua madre come sta?..

A quella domanda rabbrividii,sapevo a cosa voleva riferirsi ma io non volevo parlarne..

Io: si sta bene!

M: tuo padre ti voleva bene Gio!

 Mi alzai incazzata e feci per andarmene ma lui si alzò e mi bloccò il polso con la mano.

M: devi affrontare l'argomento prima o poi,devi smetterla di fuggire Gio,basta!

Io: lasciami stare,non toccarmi.

Continuò a tenermi stretta il polso.

M: tuo padre non voleva che tu lo vedessi,lui lo faceva per la tua famiglia,vi amava,amava te e tua madre più di qualsiasi altra cosa al mondo!


Iniziarono a scendermi le lacrime e gli urlai contro:" zitto,non parlare della mia famiglia,tu non sai nulla,tu sei andato via e mi hai lasciato in quell'incubo,mi fai schifo.."

Mi attirò verso di sè e mi strinse forte,più forte che poteva e mise la mia testa sul suo petto.

M: calma tesoro,sfogati,piangi finchè puoi!


Non risposi,ero afflitta da quei ricordi,ero stanca e mi abbandonai nelle sue braccia come una bambina in quelle di suo padre.



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