Capitolo 23

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Mi sveglio con un atroce dolore al capo, mi giro ma vedo semplicemente un letto , un comodino ...ehi aspetta, sono a terra! Mi alzo con cautela per non svegliare Luke e con dei massaggi ripetitivi sulla colonna vertebrale cerco di attenuare il mal di schiena che mi è venuto durante la notte. Mi domando come io sia potuta arrivare sul pavimento, senza neanche accorgermene per di più. Una volta in piedi la risposta viene da sè, trovo Luke steso sul letto a pancia in giù, con braccia e gambe a formare la sagoma di uno di quegli angeli che si fanno in inverno sulla neve, che qui a Los Angeles non c'è mai stata.
Guardo il telefono e mi accorgo che sono le 7:30, non mi è suonata la sveglia! I miei non ci sono, hanno accompagnato mia sorella in gita, stava a Luke svegliarmi!
Decido di vestirmi in fretta con le cose preparate la sera precedente, come da manuale.
In un attimo sono già pronta: jeans, t-shirt bianca a righe blu, ray ban, le solite converse bianche e una borsa bianca.
Non pensavo di metterci così poco, ho anche il tempo di fare colazione al volo, prendo una barretta e la inizio a mangiare.
Solo allora mi ricordo di ciò che potrà accadere oggi, Adam, spero che gli venga la febbre, o un'emorragia, o qualcos'altro, basta che non si presenti a scuola.
Sono le 7:45 così decido di incamminarmi. Lascio un biglietto a Luke sul comodino di quella che dovrebbe essere camera mia, ma di cui ormai si è appropriato.
Il pavimento non è poi così scomodo, sono andata a scuola, augurami buona fortuna.
xx Nicole
Prendo le chiavi di casa, telefono, cuffiette e posso partire.
Il tragitto casa-scuola dura poco, e riesco anche ad arrivare in anticipo.
Incontro Hellen fuori il cancello che parla con quello stronzo di Robert, sembra abbastanza arrabbiata, non mi sembra il caso di avvicinarmi ora, magari dopo, così ne approfitto anche per fare un bel discorsetto a Robert.
Decido di aspettare il suono della campanella fuori la porta principale, ascoltando solo le dolci parole di Ed Sheeran:
maybe we've found love
right where we are.
A queste parole davanti a me si presenta una scena orribile, una delle tante ormai.
Adam e Naomi che passano mano nella mano ridacchiando. Vedo che ci ha messo poco a rimpiazzarmi.
Quando si accorge di me, Adam si gira nella direzione della bionda e, cogliendola alla sprovvista, la inizia a baciare con quella che potrebbe somigliare a...passione? Non so se la parola possa essere adeguata alla scena a cui sto assistendo.
Per il fastidio decido di alzare i tacchi e andare via.
La campanella suona e sono costretta a dirigermi al corso di letteratura inglese, il mio preferito, peccato in compagnia di gente non altrettanto bella.
Appena entro noto una nuova professoressa, come mai non il vecchio professor. Smith? Quello con gli occhiali e il nasone, con la passione per Shakespeare e una grande simpatia verso di me?
Appena mi siedo al solito posto, la professoressa abbassa gli occhiali di poco, per squadrarmi in modo altezzoso. Mi sta già antipatica.
Fingo un sorriso e prendo i libri dallo zaino, mentre ormai tutta la classe è presente. Vicino a me si siede la ragazza nuova, penso sia la nuova fidanzata di Simon...Emanuela ecco.
《È occupato?》Domanda con timidezza. Non posso fare a meno di ammirare i suoi bellissimi occhi, verdi, e la prima cosa che faccio è paragonarli a quelli di Ad...dello stronzo.
《No, accomodati pure》Le sorrido.
Dopo essersi sistemata mi porge la mano con fare gentile:
《Sono Emanuela , ma puoi chiamarmi Manu, piacere》
Gli stringo la mano e gli rispondo con altrettanta dolcezza, o almeno ci provo, guardando quegli occhi, così simili a quelli di una certa persona, non posso fare a meno di essere fredda.
《Nicole, piacere》
《Ah, Simon mi ha parlato molto di te, pensa che potremmo diventare amiche》Sussurra per non farsi sentire dalla prof che si è appena alzata in piedi.
《Lo penso anche io》 Le rispondo a tono.
Apre la bocca per parlare, ma è interrotta dal vocione di quella che, a quanto ho capito dalla scritta sulla lavagna, è Mrs. Brown.
《Allora ragazzi, il vostro professore è venuto a mancare la settimana scorsa per via di un infarto, non so se ne eravate a conoscenza, ma da oggi sarò io la vostra nuova guida. Mi raccomando quest'anno dentro con lo studio. I miei insegnanti mi hanno sempre detto che dopo Natale il tempo passa subito, quindi diamoci dentro》 Annuiamo tutti alle parole della vecchia.
Inizia a fare l'appello.
Quando arriva al mio nome, uno degli ultimi, ed io alzo la mano, fa una smorfia di disgusto, come se non conoscendomi già potessi stargli sulle scatole.
Arrivata alla lettera S, ovvero dopo di me, pronuncia il nome:
《Adam Scotto》Ora che ci penso, Adam è assente. Sarà rimasto nei bagni della scuola con Naomi, quello stronzo.
《Emanuela Scotto》 La ragazza seduta al mio fianco alza la mano, fingendo anche lei in modo perfetto un sorriso.
Ha lo stesso cognome di Adam... entrambi con un cognome italiano.
E se fossero...no, sono solo coincidenze.
Questo è quello che cerco di pensare, ma la lezione di ieri sulla genetica non fa altro che riportarmi agli occhi della ragazza, così simili ai suoi ma allo stesso tempo così diversi, così pieni di speranza, al contrario di quelli di Adam, pieni solamente di egoismo, egocentricità, che prima guardavo con amore, e adesso...solo con odio, così profondo in questo momento.
Guardo Manu con fare interrogativo e lei mi fa segno con la mano come a dire che mi avrebbe spiegato dopo.
Quando l'ora finisce tocca a chimica, un'altra materia in comune con Emanuela.
Prima dell'inizio della lezione ho dieci minuti di pausa, nei quali ne approfitto per parlare con lei.
Usciamo dall'aula insieme dirette agli armadietti.
《Immagino tu sia curiosa...》Domanda con un ghigno sul volto.
《Non ne hai neanche idea》Rispondo, ma con più amarezza di lei nel tono della voce.
《Andrò dritta al sodo》 Annuisco e lei continua.
《Sono sua cugina》
Rimango a bocca aperta, bloccandomi nel bel mezzo del corridoio.
《E so anche tutto ciò che c'è stato tra voi   -prende un respiro- e mi dispiace》Mi abbraccia e penso che anche quello sia un fatto ereditario, mi sento quasi a casa tra quelle braccia.
La campanella suona ed insieme ci dirigiamo all'aula di chimica.
La giornata passa velocemente e di Adam nessuna traccia.
Quando suona l'ultima campanella esco seguita da Manu.
Abbiamo fatto molta amicizia e, oltre al fatto di avere un "conoscente" in comune, abbiamo anche molti interessi, come ad esempio la lettura.
Quando arriviamo fuori al cancello principale sentiamo un suono che ci distrae dalle nostre chiacchiere.
L'ambulanza.

My space💓
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Love u Dalila 💓

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