Capitolo 30

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Appena apro la porta, trovo sempre mio padre sulla soglia che mi aspetta, e che, probabilmente, ha visto tutta la scenetta precedente.
《Ho deciso, quel ragazzo non mi piace》
Sospiro per l'ennesima volta da quando esiste questo argomento in famiglia.
《Non deve piacere a te, deve piacere a me.》 Gi ricordo prima di posare la giacca.
Sarebbe un comportamento sfacciato se non me lo avesse detto già un milione di volte, ma, siccome lo ha fatto, non penso lo sia.
Sospira e ridacchia.
Sono sicuro che questa situazione almeno un po' lo diverta.
Non è più lui a decidere sulla mia vita come prima; certo, è sempre una parte importante di me, e nelle mie decisioni ha sempre una parte del controllo, ma ormai posso decidere da sola, posso fare molto senza la loro opinione.
Non mi ribello a questo punto, ma se qualcosa non gli va bene deve farsela piacere, o almeno arrendersi e non cercare in ogni modo di portarmela via.
Spero che domani si comporti bene con Adam.
È un ragazzo educato e non penso si farà mettere i piedi in testa dai miei.
Anche loro alla fine sono delle magnifiche persone, e sono sicura che andranno matte per Adam.
《Sono sicura che anche tu e la mamma vi divertivate una volta, quindi non fare il padre antico e lasciati andare, Adam ti piacerà》
《Vedremo, comunque hai ragione, divertitevi, ma non troppo》
Ovviamente mi fa ridere.
Quando vuole, ovvero quando non fa il padre geloso-iper protettivo, sa essere davvero divertente e simpatico.
Strano a dirlo, essendo sua figlia.
Vado al piano di sopra e mi cambio, indossando il mio pigiama a panda.
Questo pigiama mi fa ricordare la notte passata con Luke.
Che magnifici giorni... in parte.
Spero che questi giorni passino in fretta, ovviamente poi mi mancherà Adam, ma non si può avere tutto.
Nonostante la distanza, io e Luke continuiamo a sentirci tutti i giorni.
Mi ha raccontato che lì al college lui e Tara stanno ormai molto spesso insieme.
La morte di Jake, anche se è duro da dire, li ha uniti.
È strano pensare che una cosa così brutta, e che ha fatto soffrire molto, ha creato delle amicizie.
Non ho molta fame, quindi vado al piano di sotto a salutare tutti e poi torno in camera addentando una mela.
Mi siedo sul mio letto con il computer sulle gambe ascoltando musica e controllando le ultime ricerche da dover fare per la settimana prossima.
Sono fatta così, quando non ho niente da fare controlli i compiti o lo studio.
In un certo senso studiare mi fa sentire un po' più completa, più intelligente, e mi rende fiera.
Sarò strana, non so, ma ormai è un'abitudine che ho dalle scuole medie, e non posso non seguirla.
Questo lato di me Adam non lo è riuscito a cambiare, e spero vivamente che non ci riesca.
Anche se può sembrare da nerd adoro questa mia caratteristica, mi porta avanti con lo studio, facendomi avere molto più tempo libero.
Posso fare ciò che voglio quando voglio, non ho niente ad impedirmelo.
Dopo aver costatato che i compiti sono effettivamente finiti, prendo il telefono e inizio a chattare con chiunque mi passi sotto mano: le ragazze, Luke, Adam, i miei cugini in Inghilterra, insomma tutti coloro che sono online, fin quando il sonno non prevale sul resto portandomi a posare il telefono e a chiudere gli occhi.

I raggi del sole attraversano il chiaro rosa delle tende portandomi ad aprire gli occhi.
Avrò dimenticato di impostare la sveglia, essendo sabato.
Contro la mia volontà, alzo il mio corpo dal letto portandomi a sedere sul bordo.
Controllo il cellulare... le 9:30.
Adam potrebbe essere qui a momenti.
Manu mi ha spiegato che per lui non c'è differenza tra le 8:30 o le 11:00, dopo delle 8:00 è pimpamte come non mai.
Velocemente accendo lo stereo ed entro nella doccia.
Appena esco dalla doccia mi avvolgo in un asciugamano, lavo i denti e successivamente mi dirigo nella cabina armadio a prendere dell'intimo e dei vestiti.
《Se avessi saputo che ti avrei trovato così, sarei venuto a trovarti più spesso》 Una voce mi fa sobbalzare, facendomi quasi cadere l'asciugamano.
Mi giro velocemente verso la porta e trovo Adam a scrutarmi, senza vergogna, dalla testa ai piedi.
《Che cosa ci fai tu qui?》 Gli domando rossa in volto, cercando di coprirmi il più possibile.
《Hai detto di venire la mattina per passare un po' di tempo insieme, eccomi qui!》Esulta ridacchiando, continuando a scrutare il mio essere sotto l'asciugamano.
《Potresti uscire un attimo per favore?》 Gli domando esasperata, imbarazzata e divertita.
《Vuoi una mano?》Mi domanda con un sorriso pervertito in volto, con evidente eccitazione, portandomi ad arrossire ancora di più.
《Esci!》
《Il tempo di preparare i vestiti e correre in bagno a cambiarti, poi rientro senza avvisare》
Esce così, senza darmi il tempo di ribattere.
Prendo velocemente dell'intimo nero, un leggins nero e una felpa  verde militare.
Entro nel bagno e, neanche il tempo di chiudere la porta a chiave che sento scattare la maniglia dell'altra.
Sbuffo pensando a quanto possa essere ossessivo quel ragazzo.
Ma in fondo mi piace anche questo suo lato pervertito, mi fa sentire desiderata e... non più ignorata.
Sistemo velocemente il bagno prima di iniziare a vestirmi.
Quando ho finito infilo velocemente tutto ciò che ho preparato ed esco, con i capelli sciolti sulle spalle.
Ho deciso di vestirmi comoda, dato che staremo in casa.
Adam mi aspetta seduto sulla poltroncina guardando la mia stanza.
Appena si accorge di me si alza e, a passo svelto si avvicina e mi bacia.
《Sei proprio bella》Dice una volta separati.
Arrossisco e, per risposta lo ribacio.
Ormai senza fiato, mi allontano e vado a fare il letto.
Odio vedere la mia camera in disordine, soprattutto se c'è qualcun'altro lì con me.
《Chi ti aperto?》Gli domando per aprire una conversazione.
Non mi risponde.
《Allora?》Lo incito a rispondere.
Ancora non risponde.
Mi giro a guardarlo e lo trovo a fissarmi il lato b, che, essendomi piegata, era più esposto dato che la felpa si è sollevata un po'.
Arrossisco di colpo e mi aggiusto, aggiungendo:
《Terra chiama Adam!》
《Scusa che hai detto?》 Si risveglia dai suoi pensieri facendomi ridere.
《Ti ho chiesto se ti piace il mio sedere》Lo prende in giro.
Ridacchiando risponde:
《Sì, molto sexy, mi istiga.》
《Mani a posto Scotto》Lo riprendo in modo scherzoso.
Ride e va a sedersi sulla poltrona, che, probabilmente, trova comoda.
《Comunque, ti stavo chiedendo chi ti ha aperto.》
《Ah, tua madre, ha detto che mi aspettavi  in camera, è molto... cordiale》Ridacchio per l'aggettivo che ha usato, inusuale per quelle labbra carnosissime.
Finisco il letto e mi vado a sedere sulle sue gambe, sprofondando ancora di più sulla poltroncina.
《Ti amo tanto, lo sai?》Mi domanda portandomi a cavalcioni su di lui e posando la fronte sulla mia.
《Anche io, Adam》Dico abbracciandolo stretto.
A volte mi chiedo perchè la gente si bacia una continuazione, senza degnarsi neanche di un abbraccio.
È ciò che preferisco, perchè mi sento a casa, al sicuro.
Adoro anche le sue labbra, quando le posa sulle mie, che sia con passione o con dolcezza, saranno sempre i suoi baci, e non posso che volerne sempre più.
Mi stringe ancora più forte, facendomi sentire bene come non mai.
Di schianto si apre la porta, che ho dimenticato di chiudere a chiave, facendoci così staccare quel che basta per assumere una posizione più composta, anche se, a cavalcioni su qualcuno, non esiste una posizione composta.
Adam è inizialmente rigido, immagino per paura che sia mio padre, ma quando vede la piccola figura di mia sorella oltre la porta si rilassa ed è quasi divertito.
Io al contrario sono abbastanza frustrata, è dolce solo quando vuole, per il resto è odiosa.
《Che ci fai qui?》 Le domando appoggiandomi sul petto di Adam, che non esita a stringermi.
《Sono io a fare le domande qui, che ci fai in braccio a questo ragazzo?》
Domada con tono altezzoso.
Sbuffo sonoramente e Adam se ne accorge, così ridacchia e risponde al posto mio:
《La tengo in braccio perchè sul letto stava scomoda》 Trovando una scusa.
Annuisce confusa, e quando spero che stia per andarsene si avvicina ancora di più.
《E tu non stai scomodo?》
Gli domanda.
《Io? Al contrario sto benissimo, piacere Adam》 Attacca briga allungando una mano verso di lei e non posso fare a meno che maledirlo mentalmente per quello che ha fatto.
Lei la stringe presentandosi:
《Bea.》
《Nicole parla sempre molto bene di te》Ridacchia, facendo ridere anche me sul suo petto.
《Sul serio? Che bellooooo》E urlando esce allegramente fuori dalla mia stanza correndo.
Seguendola di corsa, chiudo a chiave la porta sbuffando.
Al mio contrario, Adam ride, come fa molto spesso, facendomi sorridere.
Mi butto sul letto con la faccia sul cuscino.
《Simpatica》Dice avvicinandosi.
《Non immagini quanto》Bofonchio con la testa ancora spiaccicata nel cuscino.
Ridacchia e si stende al mio fianco, stringendomi la vita.
Mi giro verso di lui e lo guardo negli occhi.
《Ti vedo stressata, ti và di rilassarti?》Mi domanda con una voce estremamente roca.
Annuisco e in men che non si dica mi fa stendere a pancia sotto e si siede sul mio bacino, facendomi percepire una forte eccitazione nel suo corpo.
Mi alza la felpa fin sopra il ferretto del reggiseno, facendo salire in me un po' di agitazione, non voglio si spinga molto oltre... non è che non voglia, ma... non mi sento pronta, non ora, non qui.
Come se mi avesse letto nel pensiero, si abbassa al mio orecchio sussurrandomi:
《Non preoccuparti, non voglio fare niente di che.》
Mi lascia un bacio bagnato sul collo e torna alla sua posizione precedente.
Inizia a massaggiarmi lentamente sulla spina dorsale, a partire dalle vertebre inferiori fino a quelle cervicali, provocando brividi in tutto il mio corpo indolenzito.
《Ti piace, piccola?》 Sussurra con voce roca.
Come risposta gemo, non potendo fare altro.
Lui ridacchia fiero.
Dopo un po' si stacca, aggiustandomi la felpa e si stende alla mia destra.
Mi coccola un po' e mi bacia, tante volte, tante.

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