Capitolo 26

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Sono finalmente tornata a casa e sono ben due ore che penso a quella frase, vuole essere mio, e non vuole perdersi nel buio della notte.
Mentre mi scervello al fine di trovare qualche risposta, con le cuffiette nelle orecchie e la musica a palla, mi arriva un messaggio...da Adam:
'Io voglio essere tuo, oggi alle 17:00 fuori da Starbucks.'
O mio Dio, sono le 15:30.
Tolgo il pigiama che avevo messo qualche ora prima e indosso un leggins nero e una felpa grigia con la scritta "I WANT BE YOURS" giusto per rimanere in tema.
Dopo mezz'ora di preparazione torno alla mia routine.
Alle 17:00 esco di casa per raggiungere il parco, sempre con la mia amata musica.
Dopo mezz'ora, al parco che bisogna attraversare da casa mia per arrivare da Starbucks, c'è una scia di lettere:
I
N
F
I
N
I
T
Y
La nostra frase, fatta con le foglie, che portava a una panchina, la panchina di quella domenica.
Sulla panchina c'è Adam, quel ragazzo dagli occhi profondi di cui mi innamorai quel giorno, che sembra così lontano ma allo stesso tempo così vicino.
I miei pensieri sono tutti incasinati, come me d'altronde, un misto tra il giorno e la notte, il buio e la luce, il mare e il cielo, un disastro insomma, ma quella lontana domenica, Adam riuscì a riconquistare, per la seconda volta il mio cuore, e ho paura che questa sia la terza volta.
Ho paura perchè non voglio delusioni, non voglio illudermi, non voglio cedere un'altra volta tutto ciò che ho a lui, ma ogni volta cedo, a quegli occhi, quelle labbra, quel carattere, così diverso dal mio, ma nel quale mi rispecchio, anche questo è un casino, ma lui è il mio casino preferito.
Senza accorgermene, calde lacrime iniziano a bagnarmi il volto.
Delle morbide mani mi asciugano le lacrime, delicatamente, con dolcezza.
《How many nights does it take to count the stars?》
Inizia a cantare, e sono io a continuare:
《That's the time it would take to fix my heart》
Ora ci siamo avvicinati, naso contro naso, tanto vicini da far mischiare i nostri respiri.
《Siamo come due pianeti Nicole, tanto lontani, ma che neanche la galassia riesce a dividere, perché abbiamo quella forza che ci lega, qui dentro》Mi indica il cuore con la mano.
Mai sentite parole più sincere, più vere.
Posiziono senza accorgermene la mia mano sulla sua, che era a sua volta poggiata sul mio cuore.
《Vedi, è l'istinto -sposta la mia mano dal mio al suo cuore- battono all'unisono》
Avvicina le sue labbra alle mie e in men che non si dica, siamo di nuovo nel nostro mondo, lontano da tutto e tutti, siamo io e Adam, Adam e Nicole.
Un bacio dolce, ma bisognoso, venerato da entrambi, è stato il bacio, e la temperatura si alza sempre di più, come se in questo parco stia per scoppiare un incendio.
A dire il vero dentro di me l'incendio è già stato ammiccato, ma quella è ormai un'abitudine.
Il bacio viene placato per colpa della mancanza di fiato, ma le nostre fronti rimangono unite, decise a rimanere così.
《Ti amo Nicole, parole banali, a volte usate per dire sciocchezze, ma stavolta usate benissimo》
Mi fiondo tra le sue braccia, così calde, familiari, mi sento a casa qui, e adoro la mia casa ora.
《Ti amo Adam, ma ti prego, promettimi che non mi tradirai mai più.》Sussurro tra le lacrime, ovviamente di gioia sta volta, dentro il suo calorosissimo abbraccio. Spero davvero che stavolta  mantenga la promessa
Mi bacia la fronte e mi sussurra all'orecchio:
《Lo prometto piccola, che ne dici ora di andare a prendere un caffè, fa freschetto qui fuori》
Annuisco e prendendolo per mano, istintivamente, inizio a camminare.
Non so per quale motivo l'ho preso per mano, ma lui ha sorriso, quindi va bene.
Penso sia stato per paura di lasciarlo andare di nuovo, non voglio perderlo per l'ennesima volta, lo terrò stretto, ormai lo abbiamo capito entrambi.
Lo ha detto lui stesso, siamo così diversi, ma niente riesce a separarci.
Strige di più la mia mano e continuiamo a camminare verso Starbucks.
Una volta fuori il locale incontro Hellen e Simona, loro capiscono la situazione e non si avvicinano, ma con sguardi d'intesa riescono a capire che gli spiegherò tutto dopo. Ormai va sempre così: succede qualcosa...tre ore al telefono ogni sera a parlare dell'opinione di tutte e tre.
Entrati nel locale, un'aria calda si fa spazio in me, riscaldandomi in pochissimo tempo.
Tolgo la giacca e la posiziono sulla sedia che Adam sposta per farmi accomodare.
《Madame, cosa desidera?》 Domanda inchinandosi stile cameriere d'epoca.
《Un cappuccino andrà più che bene grazie》Gli tengo il gioco.
《Immaginavo, aspetta un secondo piccola》Torna "serio" dirigendosi verso il bancone dopo un sorriso da parte mia, penso dovuto al suo modo di chiamarmi piccola.
È così strano quando lo fa, è come se qualcosa in me andasse dal lato opposto del corpo.
Una volta una mia amica mi disse che si chiamavano "farfalle nello stomaco", ma da quando sto con Adam ho sempre pensato che io non ho una gabbietta di farfalle nello stomaco, io ho un intero zoo, dove i panda fanni fanno a gara con le scimmie per chi deve avere la posizione più comoda.
Lo fisso fin quando non torna al suo posto, con due cappuccini bollenti tra le mani.
《Un cappuccino per lei signorina》Dice porgendomi il cappuccino con fare aristocratico.
Ovviamente io rido, trascinando anche lui nel circolo vizioso.
《La ringrazio damino》Dico tra le risate bloccandomi impacciatamente la bocca con le mani.
《Damino?》 Domanda alzando le sopracciglia, evidentemente non è mai stato chiamato damino o non sa cosa sia, da lui non ne sarei sorpresa.
《Sì damino》Rispondo ancora convinta.
《Sono un daminooooo》Urla al tavolo.
Non posso che ridere anche qui.
《Sei tanto strano tu》Dico una volta più calma.
《Sono un damino strano》Ammette con una faccia da so-tutto-io-non-provare-a-contraddirmi.
Continuo a ridere ma vengo interrotta, di nuovo, dalle sue labbra sulle mie.
Finito il bacio, entrambi sorridiamo, e cala un velo di imbarazzo tra noi due.
Non c'è un vero motivo, sappiamo tutti e due la risposta alla domanda che probabilmente ci staremo ponendo cioè: 'come mai all'improvviso questo bacio?'
Ne avevamo bisogno, necessitavamo l'uno dell'altro.
Interrompe questo silenzio dicendo:
《Sei bellissima quando sorridi》 Provocando in me maggiore imbarazzo, facendo aumentare il rossore sulle mie guance, ormai più rosse delle pareti di questo posto.
《Anche quando arrossisci》Aggiunge poi con divertimento nella voce.
Parte una risatina nervosa da parte mia seguita da un semplice:
《Grazie》Sussurrato, ancora incosciente di tutto ciò.
Sono veramente di nuovo con Adam.
Wow.
Iniziamo a bere il nostro cappuccino e in un'oretta, tra sorsetti, risate e aneddoti del passato, usciamo dal locale.
Ci teniamo per mano, ancora, fin quando non arriviamo fuori casa mia.
《Buonanotte principessa》 mi sussurra prima di baciarmi dolcemente sul portico.
《Notte》Sussurro io di rimando.

Hi guys💓
Scusate per l'assenza ma non ho avuto tanto tempo per aggiornare.
Fatemi sapere che ne pensate del capitolo e del libro con voti e commentini.
Grazie perchè crescete sempre di più.
Love u💓
Xx. D

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