Capitolo 16

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Mi sveglio presto, oggi saremmo dovuti andare da Tara.
Sul comodino trovo un biglietto rosa con sopra scritto il mio nome.
Lo apro e c'è tracciato un cuore, con all'interno scritto 'Sta sera alle 8pm fuori la porta'
Sorrido al pensiero di Robby ieri sera, ha fatto battute stupide tutto il tempo, ovviamente accompagnate da un morso di pizza ad ogni sillaba.
E pensare che la serata è finita nel migliore dei modi, con un bacio...il bacio.
Non so se quello che provo per Robby è paragonabile a ciò che provo per il mio ricciolino...no...Nicole, basta! Basta pensare a colui che ti ha fatto soffrire per troppo tempo. Sta sera sarò con Robby, e magari sboccerà qualcosa di più intenso di un'amicizia.
Luke è già pronto in salotto così mi decido a muovermi.
Indosso una camicia rossa e blu a quadri, sopra ad un denim jeans blu notte leggermente strappato, un paio di scarpe da ginnastica e scappo giù con solo il telefono in mano.
Dò un bacio sulla guancia a Luke, ormai siamo come fratelli.
Chissà come reagirà oggi Tara, si sarà già ripresa dal brutto incidente? Ormai dovrebbe già essere a casa.
In poco tempo siamo in macchina.
《Allora...sei decisa a dimenticare Adam eh?》 Azzarda con un sorrisino sulle labbra.
《Non so, forse sì, o forse no, dipende tutto da ciò che accadrà stasera alle otto》spalanca la bocca, non penso avesse mai pensato seriamente a me e Robby insieme. In fondo il biondo irlandese non è tanto male, anzi, è più che bene.
《Non pensavo foste già arrivati a tanto》 Mi sento in dovere di dirgli del bacio, insomma è il suo miglior amico, dovrà pur sapere qualcosa.
《Sai, ieri ci siamo anche, sfiorati le labbra》 sorrido timidamente al ricordo e per il modo stupido con cui mi sono espressa.
《Oh cazzo, vi siete anche baciati? -gli chiudo la bocca ormai aperta da qualche secondo- Bhè, complimenti Nicole》 ridacchia sotto i baffi e io lo seguo.
In poco tempo arriviamo a quella che presumo sia la casa di Tara, più che casa direi castello, è enorme. Esprimo tutto ciò con un:
《Wow》
E Luke continua informandomi sulla loro situazione economica.
Qui a Hollywood, sembra il mondo dei gossip, tutti sanno tutto di tutti.
Luke bussa alla porta e veniamo accolti da una signora sulla cinquamtina che ci invita ad accomodarci.
《Ciao ragazzi, Tara sta per scendere》.
Annuiamo insieme e Tara scende dalle scale neanche un secondo dopo.
《Ciao Luke, tu devi essere Nicole, mi dispiace tanto》.
Mi abbraccia ed io non posso fare a meno di notare la sua bellezza.
Ha dei capelli biondi, lunghi e mossi, con le punte rosa chiaro. Le forme perfette assecondate dal leggins e dal top che indossa attualmente. La potrei definire una barbie, ma piuttosto gentile.
《Grazie, allora? Sai qualcosa per caso?》 Domando retoricamente.
Scoppia a piangere, facendo calare tutto il mascara che aveva. Con tutti questi soldi poteva anche comprarne uno water proof, insomma, non costano tanto.

Dopo qualche secondo ricordo anch'io il motivo per cui sono qui e mi aggiungo a Tara, sembriamo due fontane. Luke, anche se con un finto sorriso in volto, mentre cerca di rassicurarci, dicendoci che tutto andrà bene, cerca di fare il forte, ma si vede dai suoi occhi lucidi che sta soffrendo come noi e lo ammiro infinitamente per questo.

Dopo una buona mezz'oretta di pianto, riusciamo a calmarci e Tara a spiccare parola.

《Era sera, c'era una festa per l'elezione della nuova rettrice e sono clandestinamente entrati dei carri con alcolici-si ferma tra un singhiozzo e l'altro- Io ero sempre accoccolata a Jake, dato che la sera prima sono...andata a letto con lui -dice tutto d'un fiato- mentre Sierra, la mia migliore amica, era sempre lontana da noi, essendo stata rifiutata la sera prima a causa mia. Dopo un po' eravamo già tutti ubriachi, bhe, tutti tranne Sierra, che ha drogato Jake, buttandolo giù da una finestra》 Scoppia di nuovo a piangere ed io la seguo sul momento. Luke accompagna Tara al bagno e dopo poco escono, penso si sia andata a rifare il trucco, dato che ora, anche se con gli occhi rossi, non sembra più un panda indemoniato. Andiamo dritti a scuola, spieghiamo la situazione al professore di lettere per farci dare qualche tema di Jake, la prima prova sarà confrontare la scrittura di Jake dei temi, con quella dell bigliettino 'per Nicole' scritto da Sierra.

Arrivati dalla polizia, la prima a prendere parola è Tara, che spiega anche l'ombra dietro Jake al momento della 'caduta-spinta'. Poi mostriamo la grafia di Jake, spiegando anche che, essendo stato ubriaco quella sera, non avrebbe potuto scrivere, e per di più, in maniera così ordinata, anche da sobrio Jake è disordinato, quindi figuriamoci. I poliziotti chiamano i genitori di Jake, e gli danno appuntamento insieme a me, e penso ai miei genitori, qui, domani alle undici. Andiamo via fieri di noi, ma allo stesso tempo, come sempre da un po', tristi per la scomparsa di questa persona così importante per noi. Passiamo per il centro commerciale al ritorno, consapevoli del fatto che io non abbia portato vestiti carini con me.

La giornata passa presto, ed in men che non si dica, si fanno le 6:30pm. Entro nella doccia e mi lavo per bene il corpo e i miei capelli. Li lascio al naturale e mi dirigo all'armadio, dal quale prendo l'abitino comprato oggi: è nero fino a mezza coscia, con il dietro, fin sopra il sedere scoperto, solo con un incrocio, la parte anteriore coperta da un corpetto con lo scollo a cuore. Ai piedi dei tacchi neri.

Adoro questo outfit.
Il campanello suona, in men che non si dica, mi ritrovo con la mano sulla maniglia della porta della casa di Luke.
Quando spingo la mano, trovo un ragazzo tinto biondo, con la bocca aperta e gli occhi sgranati.
Mi sorride con gli occhi lucidi.
《Ciao...Nicole》 si ferma per sbattere più volte le palpebre e chiudere la bocca.
《Ciao Robby》 sorrido ampiamente e stringo la mano che ha teso per prendermela.
《Sei bellissima questa sera》
Sorrido timidamente e salgo in macchina.
Il tragitto lo passiamo a farci i complimenti a vicenda.
Sembra una cosa abbastanza stupida, ma
anche divertente.
Accosta con la volante a bordo strada davanti una bellissima valle.
Cosa ha intenzione di fare? Sembra voglia uccidermi. Mi sorride prendendomi la mano e rassicurandomi sul mio pensiero più oscuro.
《Non ho intenzione di ucciderti. Non preoccuparti》Mi fa l'occhiolino.
Non vedo niente, solo...dietro un albero, in mezzo al niente, un tavolino rotondo con una candela accesa e rose rosse .
In lontananza scorgo un ristorante, ora capisco tutto.
Sorrido timidamente, mentre lui mi tira verso il tavolino con la sua morbida e calda mano.
《Ho chiesto di farci riservare un posto appartato, non voglio gente che ci gironzoli attorno》 mi spiega.
《Hai fatto bene, è molto carino》 mi fa accomodare sulla soffice sedia di fronte la sua.
Ringrazio ed iniziamo a parlare di me, di lui, di quello che un giorno potrebbe diventare... noi.
《Sai, mi piacerebbe conoscerti un po' meglio se ti va》
Inizia il discorso diventando rosso come la rosa che ho trovato sul tavolo.
Gli prendo una mano per rassicurarlo.
Sussultiamo entrambi al contatto tra le nostre due membra, tanto che inizialmente spostiamo entrambi la mano, che poi ricongiungiamo in un attimo, come se fossimo attirati da una forza sconosciuta, solo i nostri cuori la conoscono.
《A me non da fastidio, poi...sei simpatico》 ridacchio e lui mi segue.
《Bhe, ho un talento》 fa finta di sbattere i capelli e scoppio a ridere.
Vengo seguita da lui che a forza di ridere, cade dalla sedia.
Al posto di aiutarlo, continuo a ridere, e lui, come me continua sull'erba.
Si avvicina a noi un ragazzo che presumo sia il cameriere, con due menù in mano.
Robby non si accorge di lui, e non riuscendo a smettere di ridere, naturalmente continua.
Il ragazzo quando si accorge di Robby, muove la testa lateralmente, come a chiedersi il motivo del suo comportamento. Quando Robby smette finalmente di ridere, diventa rosso in volto, accortosi della presenza del ragazzo e lì sono io che ricomincio.

La serata va avanti così, tra risate e racconti. Mi ha raccontato tanti aneddoti della sua vita che mi hanno fatto veramente morire dal ridere.
Ora siamo stesi sul prato ad ammirare le stelle. Ho la testa inclinata in modo da toccare la spalla di Robby.
《Sono bellissime le stelle, in questo cielo inf...》
Lo blocco...non può dire quella parola, no, quella no. Adam, mi diceva sempre che il nostro amore era infinito e nessuno può pronunciare quella parola oltre a lui. Potrebbe solo farmi più male di quanto io non stia già.
Ma la cosa migliore, è il modo in cui lo blocco, le mie labbra rosee si fiondano sulle sue carnose labbra irlandesi. Un bacio così morbido, tenero, timido, che piano piano si intensifica, in modo da diventare una vera dimostrazione di...amore?
《Ti amo》 esce dalle sue labbra gonfie, con voce affannosa.
Posso dire di amarlo a mia volta?
《Già》 mi limito a dire sorridendo verso di lui.

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