Capitolo 17

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Mi fiondo su di lui e lo stringo in un abbraccio. Non mi sembra vero.
Entrambi cadiamo a terra come dei sacchi di patate. Ricambiando il mio slancio affettivo, Igor scoppia a ridere.
"Certe cose non cambiano mai. Rimani sempre il solito mostriciattolo". Gli tiro un pugno. Insensibile.
"KAYLEY". Accidenti. Mi ero totalmente dimenticata di lei. Ella è incazzata nera. Lo posso capire dal fatto che gli esce il fumo dalle orecchie e i suoi occhi sono iniettati di sangue. Non gli avevo mai parlato di lui. Prende un respiro molto profondo, quando parla la sua voce è un ringhio. "Spiegami. Ora".
Deglutisco. Qualcuno lassù abbia pietà di me e mi aiuti.
"Ehm.... El, lui è Igorek Vorobiev. Un vecchio amico. Igor, lei è Ella Mills. La mia migliore amica".
"Perché lo chiami Igor?" mi chiede con voce piatta. "È un diminiutivo". Non so cosa dire. Il ragazzo al mio fianco fa un passo avanti e gli porge la mano. "Piacere di conoscerti".
Ella fissa la sua mano senza muovere un muscolo. Il suo mutismo mi preoccupa. "Hai un nome orribile, lo sai?". Lo sapevo.
"Oh no" gemo.
Igor però non si arrabbia, si limita a ridere di nuovo. "Me l'hanno detto".
La mia amica lo scansa e viene da me. "Posso parlarti?". Annuisco e rivolgendo un sguardo di scuse a Igor la seguo. Non appena ci troviamo fuori dalla portata di orecchi indiscreti, Ella afferra la catenina che porto al collo. "Che significa questo? Non lo avevo mai visto prima di oggi".
"Ho comprato gli anelli anni fa, quando Igor mi ha detto che sarebbe ritornato in Russia. Ho pensato che avere un oggetto in comune mi avrebbe permesso di sopportare la distanza. Non lo tolgo mai. È una specie di portafortuna".
"Perché non me l'hai mai detto?".
Mi mordo il labbro. "Mi è sfuggito, scusa".
"Ti è sfuggito?! Come può sfuggirti una cosa del genere?!". È furiosa.
"Stai esagerando. Ti ho chiesto scusa". "No, non sto esagerando. Sono la tua migliore amica da sempre. Lui ha costituito e costituisce tutt'ora una parte importante della tua vita. Quando vi siete abbracciati mi sono sentita di troppo. Come se non avessi il diritto si essere lì. Pensavo di sapere tutto di te e invece, ecco che salta fuori un nuovo tassello. C'è qualcos'altro che devo sapere?". "Nulla".
Annuisce soddisfatta. "Bene. Non sento più il desiderio di strozzarti, quindi passiamo alle cose serie". Inarco un sopracciglio. Cosa ci può essere di più serio?
"Devi assolutamente dirmi come hai conosciuto quel gran pezzo di figo". Mi metto a ridere. "I nostri genitori sono amici da molto tempo". Annuisce ancora. "Ha un gemello?". Le mie risate aumentano di volume. Mi ritrovo sdraiata sul pavimento. "No. È figlio unico". Il suo viso esprime un autentico disappunto. "Uffa. La mia solita sfiga". "Posso mettere una buona parola per te, se ti va" le propongo mentre mi asciugo le lacrime. "No. È tutto tuo". Aggrotto la fronte, confusa. "Guarda che io e lui non.....".
"Ehm.... mi dispiace interrompervi. Ma qui c'è qualcuno che vorrebbe salutarti, Kayley". Igor si è avvicinato a noi insieme ad un altro ragazzo, bloccando le mie parole. Il tipo è biondo con gli occhi azzurri. E...ha un'aria familiare. "Porca vacca" sento dire a Ella, ma è un sussurro e lo sento solo io.
"Chi non muore si rivede. Vero Zoluschka bosikom*?" dice rivolgendosi a me. Sbatto le palpebre.
"Jurij?" azzardo stupita. Diamine! È cambiato molto più di Igor!
Mi fa l'occhiolino e poi mi abbraccia.
"Sei in forma. È stata un'esibizione spettacolare".
Arrossisco. "Mi hai vista anche tu?". "Naturale. Non appena il nostro amico qui mi ha detto che avevi ripreso a pattinare, siamo venuti in Canada praticamente volando".
Sorrido. "Wow. Quindi la gazza ladra* e il passerotto* hanno fatto tutta questa strada solo per me? Mi sento lusingata".
Loro ridacchiano. "Ci chiami ancora in quel modo?".
"Proprio come voi" ribatto senza smettere di sorridere.
Jurij ad un certo punto, guarda alle mie spalle e sorride alla mia amica. "Chi abbiamo qui?". "Lei è Ella, la mia migliore amica. Ella, lui è Jurij Sorokin, mio caro amico d'infanzia e miglior amico di Igor". Lui le stringe la mano e lei ricambia con un sorriso a trentadue denti. Igor si accorge della differenza con cui lo ha trattato e inarca un sopracciglio. "Ti spiego dopo" dico dandogli un colpetto sulla spalla.
"Kayley! Ella!". Come mi aspettavo, insospettite dal nostro ritardo, Josephine e Clara ci hanno raggiunto.
"Cosa è succ......" Clara si blocca immediatamente non appena vede i due ragazzi. Faccio subito le presentazioni e Clara inizia a sbavare. Josephine invece, si limita ad un sorriso di cortesia.
"Scusate ma stavamo andando a fare compere. Ci vediamo più tar.....". Non finisco la frase perché Ella mi conficca le unghie nel braccio, di nuovo. "Perché non venite anche voi?" propone con eccessivo entusiasmo. "Che cosa? Non dovevamo essere solo noi ragazze?" chiedo confusa. "Si, però loro sono venuti per te. Non possiamo snobbarli così". Ella e Clara si scambiano un'occhiata di sottecchi e sorridono complici. Aiuto. "Non credo vogliano seguirci per negozi. Sono ragazzi!". Affermo l'ovvio in un ultimo tentativo di salvarli dalle loro grinfie. Igor se ne accorge e trattiene a stento una risata. "Per noi va bene" risponde Jurij. "Così Igor ne può approfittare per dirti tutto quello che ci è successo in questi anni, mentre io tengo compagnia alle signore. Come un vero cavaliere" si pavoneggia.
Non mi fido. "Ragazze, tenete i vostri affetti personali fuori dalla sua portata. Non è solo per il suo cognome che lo chiamo gazza ladra" le avverto sospettosa. Il mio amico tossisce per mascherare un'altra risata. Jurij gonfia le guancie come un bambino, offeso. "Ehi! Ero solo un bambino. Non lo faccio più da tanto tempo".
"Mi piacerebbe concederti il beneficio del dubbio, ma le esperienze passate mi dissuadono. Pensate che quando ero piccola aveva preso la mia collana preferita. Me l'ha  ridata solo dopo che Igor gli ha tirato un orecchio". "Mmm..... non è stata la tirata d'orecchi a convincermi. Non ho avuto scelta perché stavi strillando peggio di un posseduto nel momento dell'esorcismo".
"Io la chiamerei piuttosto 'tecnica efficace per ottenere quello che voglio' ".
"Aggiungi anche 'rompendo i timpani alla gente e infrangendo i vetri delle finestre' ". Ci guardiamo e ridiamo come scemi. Gli altri si aggregano poco dopo.
"Che fine ha fatto quella collana?" chiede Josephine curiosa.
Sorrido e rispondo. "Gliel'ho regalata".

Note:
Vorobiev significa "passero" in russo.
Sorokin significa "gazza".
Zoluschka bosikom vuol dire "Cenerentola a piedi nudi".

Ali di ghiaccio [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora