Capitolo 25

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Continuo a spostare lo sguardo tra quei due. Che cavolo...
"Igor!". Per favore ditemi che sono addormentata e sto avendo un incubo. Mi giro molto lentamente e vedo la vipera avvinghiata al braccio del mio amico. Alzo gli occhi al cielo e stringo le mani a pugno. Devo usare ogni briciolo del mio autocontrollo per non fargli prendere la traiettoria della sua faccia mentre mi preparo a dividerli. Non è gelosia. Voglio solo aiutare Igor.
"Lasciami Kristen" la sua voce tuttavia mi fa desistere dal fare qualunque cosa. Si libera dalla presa con uno strattone e usa una scusa per allontanarsi. Quando mi passa accanto le nostre mani si toccano accidentalmente. Ok, calma cuore mio. Non ci tengo a morire giovane.
"Oh ma guarda chi si rivede, la mocciosa insignificante".
Il batticuore svanisce grazie all'irritazione che si è fatta avanti a spintoni. Non ho voglia di stare qui ad ascoltarla, così non le rispondo e raggiungo Igor. Dobbiamo fare una chiacchierata.
Alan però mi afferra il braccio senza preavviso e mi trascina in un luogo appartato. Non ho neanche il tempo di obbiettare.
"Scusa" aggiunge subito vedendo la mia espressione. "Avevo bisogno di parlarti. È importante".
"Di cosa si tratta?". È agitato, di guarda intorno nervoso e deglutisce più di una volta. Non è il solito Alan che sono abituata a vedere.
"Si tratta di Rebecca" dichiara infine.
Inarco un sopracciglio. "Reb?" chiedo appositamente per farmi dire cosa sta succedendo tra loro. Non ho bisogno di aggiungere altro. Sorride imbarazzato. "Lo avrai già capito immagino. Ci stiamo frequentando da meno di una settimana". Non ho capito proprio nulla invece! Questa era l'ultima cosa che mi aspettavo. "Oh" è tutto quello che so dire. Mi ricompongo in fretta per non fare la figura dell'idiota. "Ehm... già. Era piuttosto evidente". Tossisco.
"Cosa vuoi chiedermi?".
"Beh... so che ti sembrerà assurdo ma... potresti chiederle di unirsi a voi qualche volta?". Sono confusa.
"Cosa intendi? Si allena con me quasi ogni giorno".
"Si lo so. Quello che sto cercando di dire è: potresti chiederle di uscire con voi ragazze ogni tanto per fare shopping o quello che volete? Lei è troppo orgogliosa per farlo".
"Perché?" chiedo stupita. "Non vuole avere niente a che fare con noi. Ci guarda sempre dall'alto in basso. Tra lei e sua sorella non so chi scegliere".
"Rebecca è molto diversa da Kristen te lo assicuro. Voi due avete molto in comune, anche se non lo ammettereste nemmeno sotto tortura. Entrambe amate il pattinaggio, i vostri genitori sono divorziati e per giunta suo padre e tua madre stanno per sposarsi. So che è un periodo duro per te, ma ti sarei infinitamente grato se passassi del tempo con lei, sta male e non so come aiutarla. Sei l'unica a cui posso chiederlo, sai... tra ragazze ci si intende".
"Quanto sta male?". Non ho notato nulla di strano lei. Forse la presenza di Alan la aiuta molto più di quanto lui pensi. Oppure è solo una brava attrice che riesce a mascherare le sue emozioni talmente bene da trarre in inganno chiunque, anche se stessa.
"Ultimamente piange di continuo. Sua madre le mette addosso una pressione incredibile, praticamente non la considera sua figlia. Sua sorella fa come se non esistesse e per finire, finge un sorriso davanti a suo padre perché non vuole farlo preoccupare. Per quanto riguarda le sue cosiddette amiche, beh non penso sia necessario dirti quanto sono superficiali e viziate. È sola, la sua arroganza è l'unica maschera che le impedisce di crollare". Si ferma a guardarmi. Mi afferra le mani e le stringe delicatamente.
"Ti prego Kayley. Fallo per me. Non ce la faccio a vederla soffrire ancora. Ha già sopportato abbastanza". Gli occhi di Alan sono sinceri e disperati. Mi supplicano di aiutare la persona di cui si sta innamorando. "Non me lo permetterà" sussurro.
"E tu insisti. Ti conosco abbastanza da sapere quanto sei caparbia". Mi arrendo. Non avrei mai immaginato di ritrovarmi in questa situazione.
"Va bene. Farò quello che posso, te lo prometto". Sorride e mi abbraccia.
"Grazie di cuore. Sei fantastica". Arrossisco. Non so se sarai ancora della stessa opinione quando mi rispedirà da dove sono venuta amico mio.
"Adesso che mi sono tolto un peso parliamo di te. Cosa è successo con Mr. Sorriso?". Oh cavolo.
"Ehm.... non c'è una domanda di riserva?" domando guardando da un'altra parte. È troppo imbarazzate parlarne con lui, anche se adesso siamo amici.
"Wow è una cosa seria" afferma dopo avermi osservata con attenzione.
"Sei diventata tutta rossa e hai persino evitato i miei occhi. Ti deve piacere parecchio". Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva. Eeeeeh?!
"Non provare a mentire, ti si legge in faccia. E, ci metto la mano sul fuoco, questo è il motivo per cui non riuscite a parlarvi. Qual è il problema? Ti sei confessata e ti ha respinta?". Da quando è diventato così perspicace su certe cose?
"No. Hai preso un granchio". Faccio un respiro. Non sarò mai pronta ma a qualcuno dovrò pur dirlo!
"Eravamo andati in un posto speciale, importante per entrambi. Lì abbiamo pattinato per ore e accidentalmente io sono scivolata trascinandolo con me. Ci siamo.... quasi baciati". Voglio sprofondare. Spero non mi faccia altre domande.
"Come quasi?". Come non detto. "Mi stai dicendo che non vi siete ancora baciati per davvero? Da come vi guardate credevo che foste già passati alla fase successiva". Ora sono scarlatta. "Ma che stai dicendo?! Non ci guardiamo in nessun modo, siamo amici di infanzia per la miseria!
Ok lo ammetto. Mi sono resa conto che provo qualcosa che va oltre l'amore fraterno ma lui mi vede come la sorellina che non ha mai avuto. Non sarò mai una donna ai suoi occhi". Mi accorgo in ritardo che ho le guance bagnate. Oh no. Devo sembrare patetica. Due braccia mi afferrano le spalle e mi consolano.
"Sei certa di quello che dici?". La sua mano scivola tra i miei capelli a ritmo con il movimento dei nostri corpi. Mi culla come una bambina.
"Non sono più certa di niente" rispondo singhiozzando.
Alan continua a cullarmi in silenzio per qualche minuto.
Lo sento sospirare, non so come interpretarlo.
"C'è un modo per scoprirlo".  La sua affermazione è talmente bizzarra che non mi accorgo che la sua mano ha smesso di accarezzarmi. Non appena sollevo lo sguardo per chiedergli che cosa vuole dire, qualcosa di morbido e caldo si posa sulle mie labbra.


Ali di ghiaccio [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora