Capitolo 35

508 22 0
                                    

"Oh cazzo" esclama Ella non appena finisco di raccontarle le vicende delle ultime ore. È venuta a casa mia con Jurij non appena le ho telefonato, veloce come un fulmine. Se prima che finissi il racconto era bianca come un cadavere, ora ha ripreso colore e i suoi occhi mandano lampi assassini. Sono felice di non essere la causa della sua furia.
"Io le uccido quelle baldracche! Come hanno osato?!" sbraita dopo mezzo secondo di silenzio sfondandomi il timpano. Accidenti, avrò fatto bene a dirglielo?
"Non voglio finire in prigione El, non mi voglio rovinare la vita per loro" ribatto calma nonostante tutto.
"Hai ragione, infatti ho un piano per non farci beccare!" esulta lei facendomi subito preoccupare. Ha una luce inquietante nello sguardo, sento puzza di guai. Ho fatto male a parlargliene. "Quale sarebbe?".
"Io prendo Kristen in disparte e uso il cloroformio per stenderla, so come procurarmelo, e poi le sciogliamo i capelli nell'acido. Voglio vedere se avrà ancora la forza di vantarsi quella stupida oca!
Poi, facendoci aiutare da tuo padre, avviciniamo Alexis e stendiamo pure lei. La portiamo nella discarica più vicina, legata come un salame così che non possa liberarsi e lasciamo che uno di quegli aggeggi che rottamano le macchine facciano il resto, il tutto con apposite maschere e guanti. Non verremo nemmeno accusate. Che te ne pare? È un buon piano".
Io resto a bocca aperta. Come diavolo le vengono in mente certe idee?
Jurij e Igor scoppiano a ridere.
"Tu sei completamente pazza" afferma il mio ragazzo. Il suo amico non si esprime, ma è chiaro che pensa la stessa cosa e io sono sul loro stesso livello. Non è mai stata normale.
"Grazie, è una delle mie migliori qualità. Quindi... vi consiglio di non fare passi falsi quando sono nei paraggi. Sono imprevedibile" risponde con un enorme sorriso.
"Lo abbiamo notato...".
"Ehi Igor, se Ella non ci fosse bisognerebbe inventarla, ammettilo" lo stuzzico io sedendomi sulle sue gambe. "Sei d'accordo con me Jurij?" chiedo al biondo alla mia sinistra.
Quest'ultimo annuisce e sorride, mentre Igor ci guarda entrambi perplesso limitandosi ad alzare gli occhi al cielo. Non riuscirà mai a capire come ho fatto a diventare amica della ragazza che in questo momento è seduta sul mio letto.
"Grazie, troppo gentili". Ridiamo ancora per un pò, poi Ella torna a concentrarsi su di me. "Non stavo scherzando prima, dobbiamo dar loro una lezione che non potranno dimenticare. Mancano due settimane ai nazionali e ci alleneremo giorno e notte. Useremo la ragazza come sacco da boxe".
La suoneria del suo cellulare ci interrompe.
"Accidenti! Scusate, è Clara. Pronto Lara? Si. Sono con Kayley. Si, ci sono anche loro. Cosa? Kristen ti ha fermata per strada e ti ha chiesto informazioni su Kayley e Igor?!" sbraita facendoci sobbalzare.
Oh diamine, l'arpia è già all'opera.
"Come? Ha usato la scusa che presto saranno sorelle e vuole conoscerla meglio? Quella brutta...! Aspetta che metto il vivavoce così gli altri ti possono sentire".
La voce della nostra amica riempe il silenzio della mia stanza.
"Ciao ragazzi, perdonatemi se ho interrotto una discussione importante ma sentivo che dovevo chiamarvi. So bene che Kay non va d'accordo con Kristen Holsen e so che ha fatto lo stesso anche con Josephine".
"Non preoccuparti, dicci quello che ti ha chiesto" la sprono gentilmente.
"Stavo tornando a casa dopo aver  comprato dei farmaci richiesti da mia madre, quando sento una voce familiare chiamarmi. Mi giro e mi ritrovo davanti nientemeno che Kristen. Potete immaginare la mia faccia nel momento in cui l'ho vista. Comunque, è stata gentilissima con me e lì ho iniziato a nutrire dei sospetti... che si sono avverati quando ha tirato in ballo Kayley. Mi ha chiesto da quanto tempo eravamo amiche, che cosa sapevo dell'incidente in cui era stata coinvolta e cosa sapevo riguardo ad Igor. Cose del tipo: 'da quanto si conoscono? Sai se hanno mai litigato? Igor ha avuto altre ragazze prima di lei?'. Sono stata vaga nelle prime risposte, anche perché vi conosco da poco. Le ho detto anche che lui e Kay sembrano praticamente sposati dato che stanno sempre insieme".
Grande! Fischio e batto le mani.
"Bellissima risposta! Dov'è Obama con le medaglie?" scherza il ragazzo su cui sono seduta guardandosi intorno.
Jurij si alza e va di sotto. Poi, torna con due tappi di bottiglia e uno spago.
"Eccole! Fresche di produzione" annuncia con tono serio.
"Gliele daremo non appena ci incontreremo. Una è blu e l'altra bianca. Questi colori le piacciono signorina? Se non le aggradano abbiamo anche il verde e il rosso".
Veniamo colti da attacchi di ridarella acuta. Una volta iniziato è difficile smettere. "Vada per il blu e il bianco grazie" risponde Clara non appena riprende a respirare.
Mi fa male la pancia. Faccio un respiro profondo e penso. Penso ai miei genitori, chissà se hanno risolto.
Cosa si saranno detti? Sarei dovuta andare da loro. Ma cosa avrei potuto dire? Mia madre sa molto bene quello che bisogna fare adesso,come anche mio padre.
"Grazie Clara. Ci sentiamo più tardi". Ella chiude la comunicazione e sospira. "Ora sappiamo cosa hanno in mente... più o meno. Dovremmo essere cauti sino al giorno della competizione. Vedrete che con i nazionali caleremo loro le mutande. E se non funziona... il mio piano è disponibile ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette.
Nessuno ti farà più del male Kayley, te lo prometto" mi dice la mia amica sporgendosi in avanti e prendendomi una mano. Jurij annuisce.
"Siamo tutti dalla tua parte, stavolta non sei da sola". Il suo sguardo è sincero e rassicurante. È un buon amico, uno dei migliori che abbia mai avuto.
Igor, invece, si limita ad abbracciarmi e posare il mento sulla mia spalla. Sento il suo respiro contro la guancia.
Mi sono rialzata grazie alle persone che mi circondano. Sto vivendo il mio sogno e ho intenzione di lottare per viverlo sino in fondo. Basta paura e basta esitazioni. Non ci devono essere né 'se', né 'ma'. Non voglio più avere rimpianti.
All'improvviso papà entra nella stanza facendoci sussultare.
"Scusate, non volevo spaventarvi. Sono qui per dirti di prepararti tesoro" dice rivolgendosi a me.
"Per cosa?" domando confusa.
Lui sorride. È un sorriso vero, sentito.
"Per gli allenamenti, è ovvio".


Ali di ghiaccio [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora