Capitolo 11

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Allora, prima di iniziare volevo dedicare il capitolo alla persona che ha creato per me la magnifica copertina di questo libro: Caelicola28

Nella foto: Alan

Sono esausta. I muscoli mi fanno un male cane, l'effetto delle endorfine è completamente svanito e incomincio a camminare come un pinguino. Dovrò fare un bagno di ghiaccio per raffreddare i muscoli e renderli insensibili una volta tornata a casa e poi un secondo bagno con acqua calda con sali e aceto. Dopo avermi abbracciata sino a farmi esplodere gli organi interni, mio padre è dovuto andare via in tutta fretta. Chiamata di lavoro. Io, mamma e gli altri decidiamo di festeggiare entrando in un bar. Zia Brittany è talmente su di giri che ha offerto da bere. "È un giorno importante. Andrai ai regionali" ha detto. Mi sono scusata in anticipo con lei, anche se Ella ci ha già parlato, perché d'ora in avanti, se le cose andranno per il meglio, non riuscirò a lavorare alla compagnia. Lei ha replicato con un gesto noncurante e con un sorriso. Ella allora, alza un bicchiere e grida "A Kayley!". "A Kayley!" ripetono tutti. "Ovviamente, congratulazioni anche a Clara e Josephine". I bicchieri vengono alzati ancora e le due ragazze sorridono, grate. "Kay, i regionali sono tra tre giorni. Puoi prendertela con calma ora, più o meno. Sei contenta?" mi chiede Ella. "Kayley si allenera' giorno e notte per recuperare il tempo perso invece" dice mia madre inchiodandola sul posto. "Signora Masons ha appena concluso le selezioni. Non può prendersi un giorno di pausa da trascorrere con me? Una povera ragazza convalescente sola e senza una ragione per cui vivere. Sua figlia è la mia psicologa. È grazie a lei se non ho ancora perso la ragione" la supplica con fare teatrale. "Le fanno anche male i muscoli" insiste. "Chiamami Francis. Domani sarà anche peggio. È meglio se si allena finché non le fanno ancora troppo male" spiega mamma, pragmatica. La mia amica mi guarda scettica "Che cavolo di ragionamento è?" mima con le labbra. "Lei e più esperta di noi. Quindi deve essere vero" le rispondo allo stesso modo. "Comunque" riprende mia madre guardandomi "non ho nulla in contrario se vuoi passare il pomeriggio con le tue amiche. A patto che rientri a casa per le otto. Devi cenare e poi andare a letto presto. Domani riprendiamo l'allenamento alle sei". "Evvai!" diciamo tutte insieme. Decidiamo di uscire dal bar, salutiamo tutti e ci dirigiamo verso la macchina di Josephine che si è gentilmente offerta di darci un passaggio. "Ci vediamo alle tre al centro commerciale. Spese pazze" conclude la mia amica facendomi fare una smorfia. Sa che non vado matta per questo genere di cose. Per questo, il più delle volte, mi risparmia e ci andiamo insieme una volta ogni due mesi. Adoro i vestiti, le scarpe e i gioielli, come qualsiasi altra ragazza. Ciò che non mi piace è dover portare 30 buste e 20 scatole o pacchetti in mezzo a un milione di persone che vanno di fretta. Il dolore che provo mi ricorda che non posso muovermi come una persona normale. In questo momento vedo i bagni di ghiaccio e acqua calda con i sali come la mia unica ancora di salvezza. "Mi rifiuto di fare ciò che ho fatto la volta scorsa, è chiaro El?" intervengo prima che possa dire altro. "Secondo te a cosa servono i maschi? Mio fratello ha una cotta per te, se gli dico che vieni anche tu e che sei dolorante, ci farà di sicuro da valletto" dice soddifatta. Sbuffo sonoramente. So che a suo fratello piaccio, ma per me è come avere un altro fratello più grande. Mi dispiace che perda tempo dietro a me invece di trovare una ragazza migliore. Se lo merita, è carino e gentile oltreché volenteroso e sveglio. Somiglia a sua sorella fisicamente. Sarebbe perfetto, ma non provo nulla quando sono con lui. Ella ne sarebbe felice anche se non lo sopporta. "Se un giorno vi sposaste" mi ha detto una volta "potremo essere davvero sorelle". Ella è mia sorella, in tutto e per tutto. Tranne dal punto di vista biologico. Non ci è mai importato, stiamo bene così. Io ci sono per lei e lei c'è per me. Siamo una cosa sola. È questo il bello della nostra amicizia, niente e nessuno può farla cedere. E adesso con noi ci sono anche Clara e Josephine. Il gruppo si è allargato ed è piacevole avere qualcun altro con cui parlare e passare il tempo. "Sei perfida. Quel povero ragazzo è un santo solo perché ha la forza di essere tuo fratello" dico con un sorriso benevolo. "Santo un corno! Se potesse si libererebbe di me in un batter d'occhio e mi sostituirebbe con cane. Un po' come te con Jeremy". Mi rivolge uno sguardo truce. Touche'. Voglio bene a mio fratello, come tutti ormai avrete capito, ma a volte se potessi lo sostituirei davvero con un cane, a volte. La macchina si ferma davanti a casa mia, così le saluto. Forse mi divertiro' in fondo. E in fondo so per certo che dopo un'ora, forse meno, scapparo' a gambe levate. Che qualche santo lassù mi dia la forza, per favore. Entro in casa e mi dirigo verso il bagno. Attacco la stufetta e riempo la vasca, poi apro il freezer e prendo il ghiaccio. Completato il procedimento, stringo i denti e mi immergo. Merda, è più fredda di quanto pensassi. Pochi secondi a mollo e i miei denti sbattono l'uno contro l'altro e i brividi mi percorrono il corpo. Il dolore in compenso, si è attenuato. Provo a pensare ad altro e improvvisamente mi rendo conto che Alan, stranamente mi ha ascoltata. Oggi non l'ho visto. Cosa vorrà fare? Scuoto la testa e scaccio quei pensieri. Non mi rovinera' di nuovo. Guardo l'orologio, sono immersa già da mezz'ora. Mi alzo e svuoto la vasca, poi apro l'acqua calda per far sciogliere i rimasugli di ghiaccio. La riempo nuovamente e aggiungo dell'aceto e i sali. L'effetto è immediato. Mi rilasso e i denti smettono di produrre quel rumore fastidioso. Che meraviglia! È il paradiso. Resto a mollo più tempo del dovuto e quando esco mi sento molto meglio. I dolori torneranno, ma per il momento sono a posto. Sento sbattere la porta d'ingresso. Mia madre e J. Vado in camera, mi vesto il più comoda possibile e scendo in soggiorno, pronta per il pranzo.

Ali di ghiaccio [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora