CAPITOLO 12

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-Emily

Sono nel cortile della scuola quando Cherie viene a salutarmi ma non mi sembra tanto tranquilla.

<Tutto bene?> le chiedo.

<Si, perché? C'è qualcosa che non dovrebbe andare bene?> picchietta freneticamente la gamba destra per terra mentre si divora le unghie che fra poco rischiano di essere inesistenti.

<Cherie, cos'è che ti rende così nervosa?> lei si inizia a guardare intorno per poi portarmi sul retro, dove non c'è un'anima viva. <Mi spieghi che ti prende, mi sto preoccupando!> mi sto innervosendo anch'io adesso.

Sbuffa rassegnata e finalmente si decise a parlare. <Ti ricordi di ieri sera?>

<Certo Cherie.>

<Perfetto, dopo la serata Josh mi ha accompagnata a casa. Abbiamo parlato un po' durante il tragitto e ci siamo baciati.> dice arrossendo.

Urlo come un'isterica ma mi tappa la bocca subito dopo. Sono così contenta per loro, Josh era amico di Cherie fin da quando erano dei bambini e visto che i loro genitori erano in buonissimi rapporti, anche loro erano diventati molto amici. Josh era stato il primo bacio di Cherie ma dopo l'inizio del liceo si erano distaccati. Lui si era creato la certa nomina all'interno della scuola, cosa che continua tutt'ora, insieme a tutto il suo gruppetto di amici, mentre Cherie è sempre rimasta la solita ragazza tranquilla e umile di sempre.

<Ma perché fai così, è una bella notizia, no?>

<No, è una bruttissima notizia!> il suo volto cambia immediatamente espressione, è impaurita, triste, spenta. Ho visto tante volte quell'espressione ed ogni volta mi mette paura, perché io la capisco. La paura ti logora dentro, ti assale e non ti lascia andare.

<Come no? Non hai fatto altro per quattro anni che sperare che un giorno lui si potesse ricordare di te, di voi.>

<Lo so, Emily. Ma ho paura, paura che mi possa innamorare di lui un'altra volta e poi rimanere da sola, a soffrire per lui, perché per quattro anni non ha fatto altro che non accorgersi di me, dopo tutto quello che avevamo passato.> quanto la capisco.

Paura di soffrire.
Di ritrovarsi faccia a faccia con i propri mostri.

Di ritrovarsi rinchiusa fra quelle quattro mura e non poter uscire.

E urlare.

Urlare così tanto, ma nessuno riesce a sentirti.
Paura di rimane delusa.
Paura di essere sé stessa e non essere abbastanza.

<Ascoltami Cherie, non devi avere paura. È stato il tuo primo vero amore e lo rimarrà per sempre.> cerco di farla ragionare.

<Ho proprio paura di questo. Ho paura che potrò amare veramente solo lui in tutta la mia vita.>

Aveva avuto altri ragazzi dopo di lui ma era finita con tutti perché non riusciva a sentirsi veramente a suo agio con loro. Inutile ammetterlo, ma per quanto avesse voluto negarlo, il suo cuore apparteneva a lui e penso gli sarebbe appartenuto per sempre.

In quel momento la nostra attenzione viene attirata dal suono della campanella, così decidiamo di entrare in classe e di affrontare l'argomento dopo l'orario scolastico. Quando finalmente le lezioni finiscono decido di uscire un attimo in cortile insieme a Cherie ma proprio in quel momento, vedo Alex davanti a me.

<Oh ciao.> lo saluto.
<Senti ti va se mangiamo qualcosina fuori e poi torniamo a casa insieme? Può venire anche la tua amica se le va, tanto c'è anche Josh.> non mi sembra per niente una cattiva idea e poi può essere un'occasione per far passare del tempo a Cherie e Josh, insieme.

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