CAPITOLO 14

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-Alexander.


Porcaputtana!
Continuando così uscirò pazzo.
Non posso.
Non può.
Non possiamo andare avanti così.
Non possiamo permettermi di fare passi falsi con lei. Se saremo una famiglia non posso assolutamente permettermelo. Non so neanch'io cosa mi sia preso ma per adesso devo pensare alla cena di stasera.

Scendo al piano di sotto e sento delle voci che provengono dalla cucina.

Entro e vedo Dominic che parla con un altro signore mentre bevono un aperitivo, un ragazzo seduto al tavolo ed Emily di fronte a lui. Appena si accorgono di me, Dominic mi presenta ai suoi ospiti. <Lui è Alexander, il figlio di Kathrin.> dice tutto contento.

<Piacere Alexander, io sono Alfred, un amico di Dominic.> mi porge una mano ed io ricambio il saluto. Successivamente mi presenta il figlio, che nel frattempo l'aveva affiancato. <Lui è Derek, mio figlio.> dice mentre gli mette un braccio sulla spalla.

<Ciao Alexander.> mi porge anche lui la mano.

<Chiamami Alex.> non sembra poi così male questo ragazzo.

Dominic mi guarda soddisfatto mente Emily non mi guarda neanche, tiene la testa bassa. <Dominic, dov'è la mamma?> gli sussurro all'orecchio. <È fuori, sta prendendo delle cose.> dovrei parlarle, anche se il momento non è dei migliori. <Vado a vedere se ha bisogno.> mi rivolge un sorriso e ritorna a parlare con Alfred.
Esco fuori e cerco mia madre.
Dopo un po' la trovo nel capanno che cerca delle bibite. <Mamma.>

<Oh tesoro, dimmi.>

<Ti serve aiuto?>

<Si, vieni. Aiutami a prendere quella bottiglia lì sopra, è troppo alto per me.> le vado incontro e le prendo quello che le serve.

<Senti mamma, riguardo a prima in camera...> ma non mi lascia finire. <Vi stavate per baciare, non è così?> la sua voce non trasmette nessuna emozione. Non riesco a capire se è arrabbiata o meno. <Si, ma non...> mi interrompe di nuovo. <È successo altre volte?>

<No assolutamente, ma ci sono stati momenti che l'ho sentita abbastanza vicina a me.> non mi so spiegare.

<Ho capito Alex, ma ti chiedo per favore di stare attento. Siete grandi ormai per gestire la situazione da soli. Non combinate casini, vi prego.> non ho il coraggio di risponderle. Mi accarezza una guancia e mi rivolge un sorriso, le sorrido anch'io, ma sono così imbarazzato per quello che stava per succedere.

Prendiamo le ultime cose e ci dirigiamo dentro casa. È già ora di cena e prendiamo posto a tavola. Dominic e la mamma sono ai due estremi, da una parte ci siamo io ed Emily e dall'altra ci sono Alfred e Derek.
Facciamo un brindisi per la presenza degli ospiti e sento Emily parlare a bassa voce. <Che se non fossero venuti, sarebbe stato meglio.> le do un piccolo calcio da sotto il tavolo e lei ridacchia.

Ci sediamo per mangiare gli antipasti preparati da mia madre e conversiamo un po'. Per circa 20 minuti, Derek non fa altro che parlare ma non so di cosa, visto che non l'ho ascolto nemmeno, ma a giudicare dalla faccia di Emily sono argomenti davvero noiosi. Ad un tratto gli ho prestato attenzione e ho notato che ha tirato in ballo il matrimonio, Emily in quel momento ha dato di matto mentre io mi trattenevo dal ridere.

<Allora Emily, cosa pensi di fare dopo il liceo?> le chiede Alfred.

<Beh, vorrei frequentare l'università e studiare psicologia.> accenna un sorriso.

<Un po' come tua madre?>

<Esatto, proprio come lei.> è abbastanza tranquilla, penso che ricordarla in questo modo le faccia piacere.

In quel momento viene mia madre, che si era alzata per prendere dell'altro mangiare e vedo che ha portato l'insalata che abbiamo preparato io ed Emily. <Adesso ci divertiamo.> mi sussurra all'orecchio.

<Spero solo che non muoia, non vorrei finire in carcere.>
<Io invece spero di si. Ha tirato in ballo nuovamente il matrimonio, cazzo.> scoppio a ridere e mia madre mi guarda stranita.

Vedo Derek prendere un po' d'insalata e iniziare a mangiarla. Non succede nulla, sembra tutto normale. <Ma non era allergico ai gamberi?> sussurro nell'orecchio ad Emily.

<Appunto, non capisco.> mi risponde perplessa.

Continuiamo a guardarlo tra un boccone e l'altro ma a lui sembra proprio piacere l'insalata.

<Fai qualcosa.> mi dice sempre a bassa voce.

<Che vuoi che faccia, Emily?>

Ad un tratto prende parola lei. <Derek, non dovresti mangiare l'insalata, ci sono dei gamberi.> si finge sconvolta.

<Oh, ma perché? Cosa gli fanno i gamberi?> chiede mia madre allarmata.

<Oh nulla, non si preoccupi signora. Da più piccolo non potevo mangiarli ma qualche mese fa ho scoperto che era solo un'intolleranza momentanea. Comunque grazie per essertene ricordata, Emily.> le rivolge un sorriso e lei sbuffa. Peccato che quel povero ragazzo non sa che proprio lei voleva farlo intossicare.

<Non è andata come volevi.> le dico ridacchiando.

<Sta zitto, sennò strozzo te con i gamberi.> mi sistemo composto sulla sedia, prima che si infastidisca di più e mi uccida per davvero.

La serata passa tranquilla con Alfred, una persona molto socievole e solare, e suo figlio, che è tutto l'opposto del padre. Questa volta aveva ragione Emily. Verso la mezzanotte gli ospiti vanno via e dopo aver aiutato mia madre, io ed Emily ci ritiriamo nelle nostre camere.

Non abbiamo più parlato per il resto della serata ma ci siamo solo scambiati qualche sguardo di imbarazzo. Alfred le ha chiesto se andavamo d'accordo e lei, acida come sempre, gli ha risposto che vivere con me è peggio di essere rinchiusi in una gabbia di matti. Mia madre ci ha lanciato qualche occhiata confusa e Dominic ha sbuffato come sempre per l'atteggiamento di sua figlia ma io non ho avuto nessuna reazione.

Ho sentito la sua voce, forse gli altri non ci hanno fatto caso, ma io si.

So che stava mentendo.
Ha questa continua voglia di proteggersi e non so bene da cosa, ha l'abitudine di allontanare gli altri in tutti i modi possibili, solo per non affezionarsi.

Non ho capito ancora bene il perché, ma è deleteria.

Così non sarà in grado di costruirsi nessun rapporto in futuro.

Che strano enigma che è questa ragazza.

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