CAPITOLO 7

269 14 0
                                    

-Alexander.

Quella ragazza è davvero un mistero. È capace di far girare le corna anche a Satana. È fuoco e ghiaccio nello stesso momento, luce e buio, dolce e amaro, è semplicemente Emily Jackson, un controsenso nato.

Sento suonare il campanello, mi affaccio dalla finestra e vedo che è Josh, sarà venuto a prendermi per andare a correre.

Mio padre mi ha trasmesso la passione per i motori fin da quando avevo cinque anni e dopo la sua morte questo è stato un modo per sentirlo più vicino a me.

Esco da casa e con le nostre moto ci dirigiamo alla pista. Appena arriviamo, incontriamo subito Jeorge e Diego. Ho scoperto questo posto da quest'estate, prima ne frequentavo un'altra poco più lontana da qui.

<Ciao campione!> mi salutano entrambi.

<Ciao ragazzi, Benjamin?> si guardano e si scambiano un sorrisetto malizioso.

<È impegnato.> risponde Diego. <Vieni, ti facciamo vedere una cosa.> Jeorge si fa strada tra le persone e mi fa segno di seguirlo, finché non ci ritroviamo di fronte alla pista più grande.

<Vedi quella moto?> mi indica Diego.

<Si, è bravo.> gli rispondo, continuando a guardare il ragazzo che mi hanno indicato, tiene bene la strada e fa dei buoni tempi.

Ad un tratto, la moto si ferma poco più avanti di noi, vicino ad un ragazzo che penso di aver già visto prima. <Chi è quel ragazzo?> chiedo.

<Si chiama Mattia, è da anni che frequenta la pista.> anche il nome è familiare, ma non gli do poi tanta importanza.

<Diego, ho voglia di correre un po', vado a cambiarmi.> dico prima di allontanarmi.

Ritorno qualche minuto dopo e salendo sulla moto, entro in pista. Mi avvicino a Benjamin per salutarlo e noto che con lui c'è anche quel ragazzo che ha corso prima, porta ancora il casco e non riesco a vederlo in viso. Benjamin finalmente si accorge di me. <Campione!> mi dà una pacca sulla spalla e sfoggia uno dei suoi sorrisi più sinceri.

Mi è mancato tutto questo, mi è mancato sentirmi a casa.

<Alexander?> dice una voce.

<Si?> rispondo girandomi verso la sua direzione, ma in quell'esatto momento, il ragazzo si leva il casco e la figura minuta di Emily mi appare davanti.

<Cosa ci fai qui, Emily?> sgrano gli occhi andandole incontro. Sono letteralmente sconvolto.

<Prima di tutto calmati.> risponde visibilmente agitata.

<Vattene a casa Emily, non fa per te tutto questo.>

<E tu cosa ne sai di quello che fa per me?> urla isterica.

<Sei solo una ragazzina!>

<Ma l'hai vista correre? Per essere una ragazzina, se la cava molto bene.> interviene Mattia.

Ecco chi era quel ragazzo familiare, l'amico di Emily per cui ieri ha avuto una discussione con Dominic. Lo fulmino con lo sguardo e mi accorgo che Emily mi sta guardando in modo strano, adesso non capisco se è arrabbiata o ha solo paura. <Possiamo parlare in privato, Alex?> chiede pacata.

Scendo dalla moto e lei fa lo stesso, mi porta in un angolo distante dagli altri, in modo che non possano ascoltarci. <Alex, non ho intenzione di andare via da qui.> si affretta a dire.

<Emily, saresti potuta cadere e farti male. E poi chi lo sente tuo padre, sapendo che io ero qui.>

<Da quando ti importa di me, Alex?>

<Dà mai, non voglio altri morti sulla coscienza, tutto qui.> le urlo in faccia.

Mi guarda in modo strano, confusa e sbuffa scocciata. <Corro fin da quando ho 15 anni, non mi accadrà nulla.> cerca di rassicurarmi ma da come la guardo, capisce che non c'è riuscita affatto. <Ho iniziato a correre dopo la morte di mia madre, è l'unico momento in cui i ricordi non mi ritornano in mente, l'unico momento in cui non mi sento mancare l'aria pensando a lei.> tiene basso lo sguardo.

Io non ho nessun diritto di proibirle l'unico momento in cui si sente sollevata, riesco a capirla.

<Va bene.>

<Grazie per aver capito, Alex.> sorride. <Ti va di fare una gara?> propone tutta entusiasta.

<Non c'è divertimento nel gareggiare con te.> ridacchio, allontanandomi per dirigermi verso gli altri.

<Sei sicuro? Io penso che hai paura di perdere.> le sento dire, così mi volto per guardarla meglio. <Mi stai forse sfidando, Jackson?> mi avvicino di un passo al suo corpo.

<Penso proprio di sì, Stewart.> si avvicina anche lei.

<Accetto, ma poi non piangere se perdi.> la stuzzico.

<Vedremo chi piangerà.> sorride maligna.

<Due giri di pista e poi chi arriva prima all'entrata?> propongo.

<Andiamo ragazzino.> mi deride, superandomi e incamminandosi verso le moto.

Vedo Josh insieme agli altri, sembra confuso. Si avvicina a me. <Che sta succedendo? Perché Emily Jackson è qui? E come fa a conoscere tutti gli altri?>

<Non lo so, penso lo scopriremo però. Tu seguimi.> è così fa.

Ritorniamo dagli altri e ci prepariamo per l'imminente corsa.

Questa me la voglio vedere tutta!

INSEGNAMI A VIVEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora