CAPITOLO 23

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-Alexander.

Sono appena finite le lezioni cosí mi avvio verso la moto.

<Alex!>

Mi giro e vedo Josh correre verso di me.

<Hey Josh, calmo.> ridacchio vedendolo in queste condizioni.

Fogli in mano, capelli scombinati, respiro irregolare e tiene lo zaino dai laccetti laterali. È proprio buffo.
Sembra appena uscito da un manicomio.

<No, oddio non ti trovavo e mi sono girato tutta la scuola di corsa.> si ferma per riprendere fiato e poi continua. <Che ne dici se stasera ci mangiamo una pizza?> propone.

<È una buona idea, vieni da me, tanto ho casa libera.>

<Si okay, ma volevo invitare anche Cherie ed Emily, per stare insieme come l'altra volta, ricordi?>

<Fai venire Cherie a casa, per Emily non è un problema, ci vive giá.>

<Va bene, allora tu parla con Emily e a Cherie ci penso io. A stasera amico.>

Mi da una pacca sulla spalla e ritorna indietro.

<Josh, aspetta! Come va con Cherie?> urlo per farmi sentire.
È già abbastanza lontano.

<Alla grande, amico. Lei è fantastica.> sorride come un ebete.

Sono contento, non ho mai visto Josh innamorato. E se questo vuol dire innamorarsi, allora l'amore non fa poi così tanto schifo.  Si, è vero. Alla fine ci perdi la testa.
Passi per un rincoglionito totale, ma alla fine ne vale la pena. L'amore, in fondo, non è altro che fondersi con un'altra persona. Che poi sia il tuo opposto o meno, non importa.

L'amore è sentire ciò che fa stare male l'altro, su te stesso. Perché quando condividi qualcosa con qualcuno, condividi tutto, non solo le situazioni belle. Metti tutto te stesso nelle mani di quell'altra persona.
Poi sta a lei accoglierti o disintegrarti.

Finalmente adesso posso ritornare a casa, ma mentre salgo sulla moto mi accorgo di una cosa.

C'é lei.
Emily.
Che sta parlando con un ragazzo.

Rimango un pó a guardarla, fino a quando lei si gira e mi nota.

Mi sta guardando anche lei, adesso.

Anche a metri di distanza riesco a vedere i suoi occhi, a vedere quel verde smeraldo.
Sono di un bellissimo colore ma mettono quasi paura.
E in questo istante, quel verde sta guardando proprio i miei occhi.

Ma adesso sono stanco e ho davvero bisogno di andare a casa. Così metto in moto e parto. Arrivo a casa quindici minuti dopo e salgo direttamente in camera, non ho neanche voglia di pranzare.

Credo di essermi addormentato mentre studiavo, visto che sono buttato nel letto con il libro di storia sulla pancia.
Controllo l'orario e vedo che sono giá le cinque passate, così scendo giù.

Appena entro in cucina vedo Emily, intenta a preparare qualcosa.

Si accorge subito di me e mi sorride.
<Oh finalmente ti sei svegliato!>

<Quando sei rientrata? Non ti ho proprio sentita arrivare.> le rispondo stropiccoandomi un occhio.

<Alle tre ero giá qui.>

Vado verso il frigo e prendo la busta di latte, versandone un pó nel bicchiere.

<No!> afferra il bicchiere e me lo leva dalle mani. <Mi serve per fare i pancakes.>

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