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Mentre scendevo le scale sentii il telefono squillare. Era un messaggio.

Come state? Siete arrivate? Il viaggio com'è andato? E la nuova stanza vi piace? Mi manchi. Baci. Mamma.

Oh mi dio! Mi ero dimenticata di chiamarla. Digitai subito qualche parola di saluto e le dissi che stavamo bene, così raggiunsi Alex. Scaricate tutte le valigie, ci facemmo aiutare da alcuni ragazzi che si trovavano nei paraggi a portarle su.

Erano le due del pomeriggio ed eravamo così stanche che, posata l'ultima valigia, ci buttammo sui letti e poco dopo ci addormentammo.

Mi svegliai di soprassalto sentendo bussare alla porta. Guardai il cellulare ed erano le otto di sera, diamine avevamo dormito già sei ore!
Andai ad aprire e mi ritrovai davanti il ragazzo di stamattina, "Ciao.. ehm. Scusa il disturbo, sono venuto perchè.. ehm.. ecco, per avvisare che gli orari delle lezioni dei primi anni sono giù in portineria e.. ecco.. dato che voi siete arrivate oggi pensavo che foste del primo anno" parlò così velocemente che non capii molto. Trattenni un sorriso al notare che era in imbarazzo, anche se non ne capivo il motivo. "Grazie mille. Magari faccio un salto giù ora. Puoi aspettarmi? Così mi accompagni" gli sorrisi cercando di non metterlo ulteriormente in imbarazzo.
Annuì, così andai a mettermi le scarpe e lo raggiunsi in corridoio, dove mi aspettava.

Appena mi vide mi sorrise di nuovo, aveva un sorriso contagioso e anche se lui non era un modello, mi incantai a guardarlo. Probabilmente se ne accorse perchè arrossì e si avviò velocemente giù per le scale. Che stupida!

Mentre scendevamo le scale si presentò "Mi chiamo Steve, piacere" porgendomi la mano. Io la strinsi, "Sono Lia, in realtà mi chiamo Malia ma preferisco solo Lia". Mi sorrise di nuovo ed io ricambiai.
Lo trovavo stranamente simpatico.

"Sei di qui? Di Berkeley?" mi domandò. Scossi la testa "No vengo dall' Ohio" risposi, e pronunciando quel posto sentii una stretta allo stomaco, ma feci finta di niente.
"Più precisamente da Cleveland, tu invece?" domandai. "Io provengo dallo stato di Washington, abito qui da quattro anni. Sono arrivato a Berkeley con i miei genitori per motivi di lavoro di mio padre e adesso sono all'ultimo anno del college" accennò un sorriso che faceva trasparire l'orgoglio che provava verso sè stesso, probabilmente. "Sono davvero molto felice per te, io invece sono solo al primo anno" sbuffai.
Arrivammo alla portineria e Steve prese qualche foglio, sia per me che per Alex. Lo ringrazia nuovamente e corsi su in camera.

Quando entrai Alex stava ancora dormendo così ne approfittai per iniziare a sistemare i miei vestiti nell'armadio e il resto della roba -libri, quadri, foto- lo appoggiai sulla grande scrivania decidendo di sistemarli il giorno dopo.
Sistemati tutti i vestiti presi degli asciugamani, il bagnoschiuma e lo shampoo e andai in bagno. Feci una doccia veloce, mi lavai i denti e dopo aver messo il pigiama mi misi a letto e mi addormentai.

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