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"Quindi ti chiami Lia" disse quello davanti a me "beh, non ho nessun problema, volevo solo renderti questo dato che ti è appena caduto. A quanto pare non sai tenere in mano i libri molto bene" ammiccò, facendo riferimento all'accaduto di quella mattina. Ma che simpatico!

"Grazie Trevor" dissi brusca riprendendomi il quaderno. "Tyler" disse lui ridendo col suo amico. "Cosa?" chiesi, non capendo cosa c'entrasse quel nome.
"Mi chiamo Tyler, non Trevor" continuò ridendo. Merda, che figura.
"Che importa, sempre con la T iniziava" mi girai con Clay e mi diressi nuovamente verso la macchina. "Sei simpatica sai!" disse Tyler.

Durante tutto il tragitto Clay non fece altro che ridere e prendermi in giro per la brutta figuraccia che avevo fatto con Tyler, quanto lo odiavo quando faceva così!

Entrammo al Daco's e ci sistemammo ad un tavolino vicino le finestre, una cameriera arrivò subito a prendere le ordinazioni. Io presi un milkshake con banana e fragola, mentre Clay uno con la cioccolata.
Mi misi a ridere quando mi accorsi che la cameriera cercava di flirtare con Clay e lui continuava a fissarle il seno.

Nell'attesa delle ordinazioni parlammo di papà e dei progetti che stava portando avanti con Amanda, la sua compagna, e mentre ne parlavamo decidemmo di andarlo a trovare il prima possibile. Finiti i nostri milkshake tornammo in auto e ci dirigemmo verso l'appartamento di Clay e Dave, il suo migliore amico. Girammo in una strada piena di ragazzi ed ebbi l'impulso di sporgermi fuori dal finestrino e fischiare ad uno che sicuramente avrebbe potuto essere un modello, da quanto era bello.

"Non sbavare troppo che se ne accorgerà" mi sussurrò all'orecchio Clay mentre ne fissavo un altro che mi era appena passato accanto. "Molto simpatico" dissi facendogli la linguaccia.

Arrivammo davanti al portone di un palazzo sicuramente ristrutturato da poco ed entrammo. Salimmo fino al terzo piano e Clay suonò al campanello.

Poco dopo Dave ci aprì la porta ed io gli saltai addosso con tutto il corpo, probabilmente si era svegliato da poco perchè non ebbe i riflessi pronti e cademmo entrambi a terra, ridendo.
Dave, come Clay, era molto bello ma io lo avevo sempre visto come un fratello dato che era il migliore amico di Clay da quasi tredici anni.

Solo dopo essermi alzata mi resi conto che era in boxer ma non mi scandalizzai molto, lo avevo visto più nudo che vestito con tutto il tempo che passava in casa nostra.
"Come stai?" gli domandai, felice di averlo finalmente rivisto. "Benone Lia, anche se potevi evitare di rompermi le costole" ridemmo tutti e ci dirigemmo verso la cucina.

"Forza andiamo, raccontatemi qualcosa" esclamai.
Odiavo quando ero l'unica a parlare.
"Non c'è molto da dire, siamo qua da tre mesi, ci siamo fatti degli amici" iniziò mi fratello, "e anche delle ragazze" lo interruppe Dave.
"Che c'è? È la verità" disse in sua difesa quando notò che lo guardavo male.
"Potevo immaginarlo ma non volevo saperlo" feci la linguaccia e guardai l'orologio.

Erano le 15.30.
"Clay io dovrei andare, puoi accompagnarmi al campus?", annuì e mi disse che si sarebbe cambiato e mi avrebbe raggiunto, così decisi di aspettarlo in macchina.

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