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"Jeff ti prego. Basta, per favore" sta piangendo. Io non so cosa fare.
Agisco d'impulso.
Spalanco la porta e Jeff si ferma, voltandosi a guardarmi. "Stupida ragazzina, che stai facendo?" grida e si dirige verso di me. "Lascia stare la mia amica, Jeff!" lo spintoni ma lui mi afferra per i polsi.
"Mi hai interrotto e io non sopporto chi mi interrompe" dice con un ghigno.
Dolore.
"No!" urla Karol piangendo.
"Tu sta' zitta" ringhia lui.
Di nuovo dolore.
"Smettila! Smettila!" cerco di divincolarmi.
Ancora dolore. Non riesco a sopportare ancora.

Mi svegliai col fiatone.
Non di nuono, non ce l'avrei fatta.
Guardai l'orologio e corsi in bagno a prepararmi, mi vestii ed uscii dalla stanza. Raggiunsi il bar del campus e vidi che era pieno di persone.
Domenica mattina eppure le persone sono sempre ovunque.
Ignorai gli sguardi della gente e i commenti che ancora facevano sulle maledette foto e mi andai a sedere ad un tavolo vicino la finestra. Erano i posti che preferivo quelli vicino le finestre, perchè era come vedere la vita passarti davanti dimenticandosi di te.

"Buongiorno, cosa ti porto?" chiese un ragazzo più o meno della mia età. Lo guardai un po' perplessa poi capii la domanda, "Ah.. ehm, buongiorno. Un caffè alto, grazie" sorrisi e mi voltai di nuovo verso la finestra.

"Ne porti due" sentii dire.
Eh no, basta.
"Thomas" dissi inespressiva.
"Lia" salutò lui, sembrava quasi in imbarazzo "posso parlarti?", era decisamente in imbarazzo.
"Parla pure" lo incitai, anche se non volevo ascoltarlo. "Ieri.. ieri sera, hai detto le cose come stanno e lo so che non ci credi ma io quel bacio, anzi quei baci, te li ho dati perchè volevo. Perchè volevo baciarti dalla sera in cui abbiamo riportato Alex nella vostra stanza. Prima volevo baciarti perchè volevo prendermi gioco di te, poi però quando ti ho trovata nell'appartamento di Travis e ho visto che sorridevi mi sono sentito una merda per come ti avevo trattato. E la mattina dopo, quando sono entrato e ti ho visto nuda -beh no non ti ho visto nuda, ma ho immaginato che lo fossi dato che anche mio fratello lo era- mi sono incazzato e non ci ho visto più. Quindi, non credermi perchè ne sei giustificata, ma io volevo davvero baciarti" quando finì aveva il fiatone ed io che all'inizio nemmeno lo ascoltavo, mi ritrovai a fissarlo senza sapere cosa dire.

Poco dopo arrivarono i caffè, lui bevve il suo, lasciò i soldi e se ne andò, senza nemmeno aspettare una risposta.
Forse fece bene perchè non avrei saputo cosa dire.

Tornai in camera mia e mi ci rinchiusi, non volevo vedere nessuno.
Tranne una persona.
Avevo bisogno di sapere.

"Pronto?" rispose alla chiamata.
"Tyler sono Lia, ho bisogno di parlarti, puoi venire da me?" domandai incerta, "Certo arrivo subito" chiuse la chiamata.

Non attesi molto che sentii bussare alla porta, andai ad aprire e vidi Tyler. "Ehi, vieni, entra" gli sorrisi e mi spostai per farlo passare.
"Volevi parlare?" chiese sedendosi sul letto di Alex.
Annuii sedendomi di fronte a lui.

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