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"Tyler che c-" rimasi a bocca aperta.
Guardai Thomas, poi guardai i miei vestiti e di nuovo lui. Gli chiusi la porta in faccia, mi misi una felpa ed aprii di nuovo la porta.
Thomas era rimasto lì, non si era mosso di un millimetro.
"Ciao" dissi un po' stupita di vederlo. "Ciao, Lia. Posso entrare?" annuii e lo feci entrare.
"Perchè pensavi fosse Tyler a bussare?" chiese accigliato. Geloso? No non poteva esserlo.
"Io non.. Piuttosto, che ci fai qui?" cambiai argomento. "Ti stavo cercando, è tuttto il giorno che ti cerco. Perchè non hai risposto al telefono? E non cambiare discorso, dimmi perchè credevi che fossi Tyler" domandò, venne subito interrotto da qualcuno che bussava alla porta.

"Aspetta" dissi andando ad aprire, spalancai la porta ed entrò Tyler "Scusa ho dimenticato il telefono. Oh, ehm.. ciao Thomas" disse imbarazzato, intanto gli diedi il telefono e lui lo infilò in tasca.

"Ecco dov'eri. Ed ecco perchè non rispondevi, eravata entrambi indaffarati eh! Che cazzo voi due insieme? Non posso crederci, Tyler anche tu mi deludi. E tu Lia, dici di non essere una troia ma ti stai girando tutti i miei amici!" sbottò e se ne andò via senza farci nemmeno parlare.
"Merda" dicemmo all'unisono io e Tyler.

Alle nove Ty era nel parcheggio ad aspettarmi, scesi e lo raggiunsi alla macchina. "Stai benissimo Lia" disse salutandomi, "Anche tu non sei niente male, ti sei preparato per conquistare eh" dissi ridendo.
Salimmo in auto e raggiungemmo il locale. Entrando Ty mi prese per il polso per non perdermi e mi portò al bar, "Quattro shots di vodka liscia, Emy" urlò alla barista.

Un minuto dopo ci arrivarono e ce li scolammo tutti e quattro.

Venti minuti e otto shots dopo eravamo ubriachi fradici e ballavamo come se non ci fosse un domani. "È la miglior festa di Halloween a cui sono mai stata, Ty!" gli urlai allacciando le mani dietro al suo collo. Continuammo a ballare fino a quando un ragazzo non mi prese per un braccio e mi tirò via di lì.

"Thomas basta!" urlai cercando di divincolarmi. "Sono Clay, cretina! Thomas ti sta cercando vieni con me" non volevo ma non opposi resistenza, non ne avevo le forze.

"Vieni ti porto in macchina" disse Clay mettendomi sul sedile posteriore "Clay ti voglio tanto bene" bisbigliai mentre mi stendeva.

Dopo un po' sentii dei ragazzi parlare "Senti Millton, non so cosa tu voglia da mia sorella ma non ti permetto di trattarla ancora come hai fatto fino ad adesso capito? Dio mio, hai messo foto di lei nuda in un bar pieno di ragazzi!" riconobbi la voce di Clay che urlava.
"Lo so Mason, e sono un coglione per averlo fatto, ma voglio solo parlare. Non le farò del male te lo prometto, voglio solo che mi ascolti. Le ho già parlato ma non mi crede, lasciala a me, la porto io al campus. Ci penserò io" questa voce invece era del bellissimo ragazzo che odiavo con tutta me stessa.
Del ragazzo più bello e più stronzo che avessi mai conosciuto.

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