Capter thirty

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" allora, Madyson... Tu sei malata di bulimia, dovrai rimanere qui, perché temiamo che diventi anoressia. " spiega con dei figli in mano.

" cosa? " balbetto.

Lei annuisce ed esce, senza dire nient'altro.

" tra poco ti porteranno da mangiare. Ora io e Jacob andiamo, che dobbiamo andare a fare le nostre cose! " ridacchia mia madre e se ne va, seguita dal suo cane da compagnia.

" Cameron, puoi andare anche tu? Per favore ho bisogno di rimanere sola. " prendo una sua mano.

" eh, beh... Hai ragione... Ora vado, poi se hai bisogno o vuoi parlare con qualcuno io ci sono, basta che mi chiami e io verrò. Sta sera se vuoi posso rimanere con te a dormire... " mi prende il viso tra le mani.

" certo... Ora devo solo pensare... " lo bacio e lo guardo andarsene.

Appena esce, un'infermiera mi porta un vassoio pieno di cibo, con un odore schifoso.

" ciao, Maddy, sei pronta a mangiare? " mi fa un sorriso.

Non la ascolto nemmeno e mi volto dall'altra parte, per poi uscire a fare un giro turistico in questo posto di merda.

Vedere quel cibo mi faceva troppo schifo e quindi ho preferito andare in giro per corridoi lontano dalla cucina.

Soprappensiero attraverso moltissimo corridoi, tutti uguali e uno perpendicolare a quello pretendete.

Appena uno mi viene a sbattere e alzo lo sguardo per vedere chi è quel demente " Jus... "

Lo guardo, lo fisso, mentre viene sorretto da un dottore, visto che da solo non c'è la può fare.

Da quanto a bevuto non mi riconosce nemmeno ed è in uno stato schifoso.

" si può spostare? " mi rimprovera l'infermiere che gli sta accanto.

" sì, mi scusi... "

Dopo essermi levata, li seguo e insisto, finché il signore non mi dice cosa ha fatto.

" ha bevuto molto e fumato, fumato non solo sigarette come sua abitudine. É da un po' di tempo che viene qui, quasi appuntamento fisso! " ci scherza sopra.

" da quanto? " lo fermo, prima che se ne vada.

" da diverse settimane e tutte le volte urla 'Madyson, vieni da me... Non te ne andare...'. " ridacchia e poi esce definitivamente.

improvvisamente mi sento maledettamente in colpa e mi siedo sul letto di fianco a lui, sperando che apra gli occhi.

Puzza di fumo e alcool, ha qualche succhiotto sul collo e la bocca semi aperta.

" Madyson, no! Non te ne andare! " sussurra ancora con gli occhi chiusi.

" io sono qui... " lo abbraccio forte.

" balle! Solo balle, lei è tornata a New York. " si alza di scatto cominciando ad urlare.

Quando si volta verso di me, mi fissa intensamente negli occhi e poi mi bacia.

Non posso respingerlo, non voglio, perché infondo mi piace e poi mi spiace che sia in queste condizioni per colpa mia.

" Madyson! Sei tornata... " mi prende il viso tra le mani e sorride come un bambino.

" non proprio, io sono in ospedale... "

" che hai? " mi guarda dalla testa hai piedi.

" soffro di bulimia o anoressia. " abbasso lo sguardo.

Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora