Chapter forty

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Arriviamo primi al traguardo e Jus mi prende in braccio e mi alza da terra per farmi girare, poi mi stampa un leggero bacio sulle labbra e mi sorride dolcemente. Meredith si avvicina e mi sussurra " wow! " all'orecchio, poi un uomo, lo stesso uomo che dava il via ha spento tutte le luci e delle sirene della polizia in lontananza si sentivano sempre più vicine.
" che sta succedendo? " tiro il braccio di Justin per attirare la sua attenzione.
" seguimi, poi ti spiego tutto. "
Corriamo tra la gente e si ferma davanti ad un ragazzo, che gli da un sacco di soldi. Jus se li mette in tasca e poi mi riprende la mano, dicendomi di correre più velocemente. Arriviamo alla sua moto e lui mi fa salire, poi sfreccia per tutte le strade meno conosciute di Los Angeles.

***

Finalmente arriviamo a casa e sono veramente molto felice, sia perché quel viaggio è finito, ma anche perché mi deve dare una spiegazione della sua fretta. Chiude la porta a chiave alle nostre spalle e controlla che tutte le luci siano spente e che mia nonna e il suo fratellino siano già a dormire. Mi prende tra le sue braccia e mi sussurra: " parla piano. "
" perché? "
" perché la polizia ci sta cercando. Quelle gare sono clandestine e ora ci verranno sicuramente a cercare. Ormai anche loro sanno chi gareggia e sanno anche dove abitiamo, così vengono a vedere se ci siamo e se non ci trovano non ci fanno nulla. " spiega.
Annuisco e ci sediamo sul divano, aspettando che qualcuno suoni al campanello, per poi andarsene.
" e se noi andassimo da qualche parte? " parlo piano e mi avvicino a lui.
" cioè? " mi guarda storto con un sorriso malizioso.
" andiamo a Parigi! " ricambio con lo stesso sorriso.
Mi stampa un leggero bacio e sussurra al mio orecchio " andiamo! "
Corriamo tutti e due di sopra e cominciamo a riempire i bagagli con le prime cose che troviamo. Qualcuno suona alla porta, ma tutti ignoriamo quel suono e continuiamo con ciò che stavamo facendo. Vado di sotto e raggiungo Jus, carichiamo le valigie in macchina e partiamo verso l'aeroporto. Durante il viaggio non diciamo una parola, ma il silenzio e le occhiate, valevano poi di ogni cosa. Il suo sorriso, il suo viso, i suoi occhi si incontrano continuamente con i miei e aspettiamo tanto, con ansia l'arrivo.

Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora