Ci dirigiamo verso l'ospedale
-San Michele- e dopo una quarantina di minuti arriviamo all'entrata,
parcheggiamo l'auto nel parcheggio frontale alla struttura...apoggia la mano allo sportellone e lo spinge facendomi uscire dopo di lui.
Camminiamo ed entriamo nella struttura. Mi giro e guardando verso destra e noto la piantina dell'edificio con scritto, rimango a scrutarlo finche non leggo"terzo piano rianimazione". Ci avviciniamo ad un'ci ascensore e saliamo fino al terzo piano.Le porte si aprono e noi tre usciamo. Mia madre mi riferisce il numero della stanza
<< stanza numero 15.>>
Mi avvicino delicatamente alla prima porta sulla destra e vedo il numero impresso sopra, proseguo con questo metodo per una decina di porte finche dopo aver svoltato a destra trovo il numero.<< "è la n°15">>
Riferisco.
Apro lentamente la porta, i miei occhi vedono una parete bianca ed un tavolo grigio. Entro per prima.
Poso sul pavimento il piede sinistro poi il destro e poi ancora il sinistro facento due o tre passetti. Dopo me entrano anche Thomas e mia mamma. Sporgo la testa e dal muro intravedo il materasso posato su un letto dello stesso colore del tavolo.
La stanza era piccolina e oltre ad avere un tavolo ed un letto c'era un piccolo comodino piejo di oggetti a me famigliari.
Faccio altri passi e mi ritrovo afgianco a l letto alzo la testa e vedo lo sguardo di mio padre.
Aveva il viso stanco ma sorridente. Alla vista del suo sorriso ricambio cercando di trasmettergli positivita.
Resto ad osservarlo per un secondo, con il corpo mi chino verso di lui e aprendo le braccia gli porgo un' abbracio. Rimango qualche minuto vicino a lui e noto che si trova in buone condizioni. Oramai sono tre giorno che si trova in ospedale e spero ci esca presto.<<papà lui è il mio ragazzo Thomas>>
<<falle del male e sara peggio per te>>
<<recepito il concetto,la proteggerò più della mia vita>> risposeper mia madre non risultava lo stesso,sembravano lanciarsi delle piccole occhiate di sfida. Mi sposto e lascio avvicinare mia mamma. Gli pone una carezza sulla guancia dicendogli qualcosa.
Dalla porta entra un signore sulla cinquqntina, aveva un lungo camice bianco con dei pantaloni neri. Pressupongo sia il medico, si avicina verso di noi e inizia a riferire alxune cose.<<signora,suo marito puo rientra tra alcuni giorni,deve essere fortunata non ha riscontrato parecchie problematiche>>
mia madre annui ed io ero d'avvero felice di riavere mio padre in casa.Il medico esce dalla porta mentre io e Thomas facciamo lostesso decidendo di lasciare i miei genitori da soli.
Nel mentre ci appoggiamo al muro.
Ci mettiamo affianco dall'altro, non sapevamo se iniziare un discorso.Pronta e decisa inizio io il discorso
<<hei,cosa ne pensi di questa situazione?>>
<<normale,ma mi chiedo solo come fai a non essere come le altre. Le altre ti invidierebbero, litigano pur di passare del tempo con me mentre tu puoi farlo senza alcuni sforzi sei proprio diversa >>
<<si sono diversa,un pezzo unico e preziosa come mi disti tu>>Ad un tratto dalla porta della stanza si affacia mi madre, mi fa segno di entrare. Senza accorgemene gli chiedo se vuole accompagnarmi.
Fà un passo indietro
<<principessa ora vai da sola io ti aspetto>>
<<ok>>Entro nella stanza e mi avicino a loro. Mia mamma era seduta vicino a mio padre eu una sedia blu. Entrambi avevano uno sguardo serio in volto.
<<bambina mia dobbiamo dirti una cosa,si forte mi raccomando>>
ripete mia mamma per avvisarmi
<<ditemi dai...>> risposi quasi incerta
<<io e tuo padre abbiamo preso una decisione in portante. Da quando ti sei trasferita per studiare, il nostro rapporto è cambiato, litighiamo spesso. Avvolte piu di prima. Quindi pensiamo che non ci amiamo come dovremmo.>>
Mi stranisco.
<< Noi due abbiamo preso questa decisione non pensare che sia colpa di uno solo. Quindi appena papà tornera a casa dobbiamo decire chi si prendera la casa, divorzieremo>><<pen..sateci bene,fatelo per me>>
<<È proprio per il tuo bene che lo facciamo, vogliano tu ci appoggi>>
Questo era il volere di entrambi e anche se a me costava molto dargli ragione sapevo anche io che non dovevo cercare di tenerli uniti.
Non sarebbero durati e avrebbero reso le mie giornate pienamente negative.
Feci un sospiro e distacca chiesi
<<dovete dirmi altro?>>
<<dovremo>>
<<allora fatelo>><< tua cugina Joe...nel'incidente che a fatto tuo padre alcune cose non ti sono state riferite. Lui non era da solo>>
Gli occhi mi brillano e piano piano inizio a sentirmi un vuto in pancia.
Continua il discorso mia madre
<<stava accompagnando tua zia Annalisa ad una visita...e poi lei...percio Joe stara con noi. Il funerale si è tenuto il giorno dopo. Pensavamo di dirtelo in seguito non volevamo arrecarti molto dolore>>Mi giro ed iniziai a correre con le lacrime.Chiusi la porta alle mie spalle provocando un rimbombo per il corridoi. Mi avvicino a Thomas e aferro con le braccia la sua vita, lo stringo forte come se lui non deve scappare o lasciarmi da sola,mentre tutti lo stanno facendo. Contino a piangere, sento delle mani farmi delle carezze sopra la schiena.
<<principessa non provocare un lago...>>
Lo strinsi ancora più forte quasi a fargli mancare il respiro. Fece un verso per farmelo capire.Mi stacco e noto le chiazze che o provocato.Le mie lacrime erano scese tutte sulla sua maglietta.<<principessa dimmi cosa ti succede>>
mi asciuga una lacrima e poi gli rispondo.
<<i mie genitori anno deciso di divorsiare e mia zia...be lo capisci da solo>>
<< mi spiace davvero tanto>>
Con il pollice mi asciuga una seconda lacrima
<<ti devo confessare una cosa>>
Alzai lo sguardo e dissi
<<puoi dirmi>>
<<anche i mie genitori sono separati,mio padre se ne è andato lasciandomi solo quando ero piccolo, avevo solo quattro anni e proprio per questo sono diventato quello che sono oggi una persona forte...>>
Sollevo i talloni da terra e mi avvicino al suo volto, gli do un bacio sulla guancia.Misi i talloni a terra e guardandolo dall'alto verso il bsso susuurai
<<scusa,non dovevo,noi...>>
<<non devi preoccuparti, almeno in questa circostanza, vai coraggio>>
Entro per la terza volta nella stanza.
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Infinity
Romance-Arrivera in una nuova scuola Alice Carter una ragazza dolce e sensibile che dovra sopportare Thomas Collison un ragazzo poco più grande di lei con il carattere più lunatico, odioso e insopportabile del mondo...le renderà giornate impossibili ma alt...