venticinque

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Fa separare delicatamente le nostre labbra. E devo dire che mi è sembrato diverso dal solito. Più bello dire.
Ci guardiamo di nuovo negli occhi e capiamo di essere entrambi spaesati dell'accaduto.
Solo per qualche istante sembra non essere il solito stronzo di turno, anzi sembra così delicato per una volta.
<<non puoi avere questo atteggiamento>>
Cerco di non distogliere il suo sguardo mentre si fa accigliato per le mie parole
<<così, così come?>>
Non posso credere che lui non capisce davvero di avere un comportamento sbagliato nei miei confronti...
<<Il tuo comportamento, semplicemente quello. Un attimo prima mi odi a tal punto da litigare mentre un secondo dopo mi baci>>
Sulle sue labbra si forma un piccolo ghigno di dispetto
<< cosa vuoi fare punirmi?>>

La mia voce sembra essere più calma di quanto mi aspettassi nonostante il suo atteggiamento da bimbo che assume. Anche se noto infastidirsi leggermente.
Sbuffo ed inizio a fare dei leggeri respiri per distogliermi da ciò...
<<potresti dirmi anche qualcosa>>
<< e cosa vuoi che ti compatisca??>>
Mi giro verso di lui per far ricollegare i nostri occhi e fargli capire la cazzata che ha sparato
<<se ti sto sulle palle puoi anche andartene>>
Giro il viso e a fatica cerco di rialzarmi mentre sento qualcuno fermarmi il polso..
Cerco di ritrarre la mano ma la presa si stringe leggermdnte
Muovo di più il polso ma non cambio la situazione...
Prendo la sua mano nella mia e cerco di levarla facendomi anche un pò male, mi giro, a fatica ritorno nella mia stanza.

Mi hanno tenuto in ospedale per altri 3 giorni e dopo aver rivisto un po tutti eccomi qui, pronta ad uscire dalla stanza.
Thomas, invece da quando abbiamo parlato non é venuto quasi mai in stanza a trovarmi. Mi ha fatto solo recapitare una piccola rosa ogni tanto.
Ora sono giù nel parcheggio che sto per prendere l'unico borsone con le mie cose. Vengo fermata da lui che lo posa nel bagagliaio al mio posto.
Mi avvicino allo sportellone e salgo sedendomi nel sedile posteriore.
Uno non ho voglia di vederlo due ho sonno quindi mi sdraio aspettando di arrivare all'appartamento.
Ci impieghiamo non molto ad arrivare e questo agevola il fatto che posso riposarmi il più presto.
Aspetto Thomas e insieme saliamo prendendo l'ascensore, esco e percorro quel lungo corridoio che ametto, un po' mi era mancato
Lo percorro e nel mentre incontro Gionatan che sorride abbracciandomi.
<<birbante mi eri mancata>>
Sussura, sfregandomi la sua mano sulla mia testa.
Io gli sorrido dolcemente per ricambiare. Gli mimo qualcosa per farsi che lui capisca che sono stanca e poi proseguo la strada. Thomas invece si fa trovare ad aprire il portone.
Metto un piede dentro e cammino fino alla mia stanza, sento il rumore della valigia che viene lasciata sull"uscio della porta e stanca decido di farmi una dormitina...

Passano all'incirca due ore e io sono seduta sul divano a mangiare qualcosa come il mio solito. Non riuscivo a prendere sonno perciò chiamai mia mamma per rassicurarla e sapere che era già stata avvisata, così finisco sul divano a divorare una cosa ipocalorica.
Finisco la mia barretta e decido di andare a farmi un bagno rilassante per togliere quel'odere di ospedale che mi sentivo addosso.
Faccio un bagno di quelli formati da acqua calda e schiuma.

Chiudo l'acqua e mi immergo nella vasca senza pensieri nella testa.
Resto ammollo all'incirca una ventina di minuti per poi riaprire l'acqua e far scivolare via la sciuma formata in precedenza, mi guardo le amani e noto quelle piccole rughe che si formano, sorrido leggernente. Esco dalla vasca cercando il prima possibile un'asciugamano, i capelli in tanto lasciavano una scia di goccioline d'acqua che cadevano per terra.
Cosi presi la prima cosa che mi ritrovai d'avanti. Un asciugamano blu scuro non poco più lungo delle ginocchia, mi ci avvolgo dentro come
un'involtino allo stesso modo di sempre. Roteai gli occhi e mi ricordai di quando la mia cara zia da piccola faceva la stessa cosa per poi prendermi in braccio e buttarmi sul letto per farmi ridere come una matta. Un odore inconfondibile mi distrae da quello a cui stavo pensando, l'odore era proprio il suo. Quello di Thomas, non sapevo da dove proveniva.
Chiudo gli occhi e continuo a sentire il suo profumo sempre più vicino a me, fin quando non mi accorgo di aver preso il suo asciugamano mentre cercavo il mio. Riapro di colpo gli occhi e un suono esce dalla mia bocca
<<cazzo>>
Alzai le spalle e me ne fregai cercando di strizzare i mie cappelli nel lavandino.

Esco dal bagno all'incirca un'oretta dopo essere entrata.
Metto i piedi nel pavimento freddo e mi incammino nella mia stanza quando Thomas spunta dal nulla.
<<noto che ti stanno bene le mie cose >> replicò con il suo solito tono di voce
<<non trovavo il mio asciugamano e mi sono ritrovata questo, ho pensato solo dopo che fosse il tuo>>
Alzo le spalle e ne ne frego della sua risposta sempre se ce ne fosse stata una, ritornando nel mio "mondo" e nella mia camera.

Lascio scivolare l'asciugamano sul letto mentre indosso l'intimi per poi infilarmi qualcosa di caldo e comodo essendo a febbraio.
Successivamente mi butto sul letto, prendo il portatile e inizio ad aggiormi sulle ultime novità.

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