quindici

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Apro i miei occhioni e mi ritrovo nel mio letto con aria un pò confusa giro lo sguardo in cerca di una sveglia finche non vedo lora, nove del'mattino. L'aria nella mia stanza stava cominciando a cambiare quasi come a mancare,feci un grosso respiro seguito da uno sbadiglio.
Volevo ancora dormire e questa ne era la prova ma sapevo che mi sarei dovuta alzare, quindi sollevo il piumone caldo.
Abbasso lo sguardo e prima di alzarmi noto sotto le coperte la piccola Joe. Dormiva tutta rannichiata su sestessa.
Questa notte era venuto il brutto tempo e lei per la paura è venuta a rifuggiarsi da me.

Avvicino le mie labbra e sulla fronte le lascio un bacino. Cerco di essere il più delicata possibila. Fallisco e faccio tutto linverso perciò fui piu pesante di un elefante finendo per svegliarla. Apre i sui dolci occhioni e dopo un sorisetto usciammo dal letto. Ci infiliamo le ciabatte e insieme decidiamo di scendere a fare colazione. Piano piano scendiamo le scale mentre arriviamo nella zona cucina. Poso il mio sguardo verso il piano cottura notando Thomas lavorare hai fornelli.

Due minuti e suona il campanello.
<< vado io>>
Riferisco essendo ancora addormentata
Avvicino la mano alla maniglia dorata e aprendola vedo una figura davanti a me. Alzo il capo edincorocio lo sguardo con quello di mio padre.
Non ci potevo ancora credere,
lui era difronte a me.
Mi sposto e lo faccio entrare seguito da mia madre che lo aveva riportato a casa.Chiudo la porta e lo abbraccio.
Ci riuniamo tutti a tavola cercando di non perderlo mai di vista.
Contenta del suo rientro decido di fargli alcune domande.
Inizio a fare un muccio di domande a raffica, senza dargli il tempo di rispondere.

In modo tranquillo cerca di rispondermi dicendo
<<bimba mia nel traggiro per casa io e tua mamma abbiamo parlato ed io sono arrivato ad una conclusione.>>
Il mio viso inizia a smettere gradualmente di sorridere
Mentre attentamente ascolto tutto cio che ha da dire
<<la decisione presa riguarda me. Ho deciso di trasferirmi, perciò andrò via da questa casa. La lascero a tua madre.Tu sei grande abbastanza da poter scegliere cosa sia giusto fare>>
Il mio sorriso era svanito del tutto.
Mi giro verso Thomas e rimango a guardarlo come se aspettavo una sua risposta.

Forze l'unica cosa che in questo momento mi sentivo di fare era di libberarmi da questa situazione. Prendo Thomas da parte e gli chiedo se possiamo anticipare il ritorno.
Lui annuisce. Dopo aver detto a tutti la mia decisione vado in camera per prepararmi e sistemare la valiggia.
Apro la valigia e incomuncio a ripiegare tutti i panni che avevo lasciaro fuori in questi pochi giorni.
Ripongo tutto e poi la chiude. La
prendo e la porto fuori vicino la macchina, faccio lostesso con l a seconda valigia. Mentre lui ripone tutto nel bagagliaio io vado a salutare Joe. L'abbraccio e le do un baccetto mentre per i miei ci scambiamo un semplice sguardo.
Loro in questo poco tempo mi anno solo procurato tristezza percio ora devono solo aspettare che mi passi.

Thomas saluta tutti e ringrazia mia madre,mi prende per mano ed insieme saliamo nel veicolo.
Stiamo partendo verso l'ora di pranzo per torna al college. Rimposto il navigatore e seguiamo il percorso.

Il percorso in macchina sta risultanso strano. Tra me e lui il rappirto sembra essere cambiato. Non ci stiamo scambiando manco una parola, sembra essere tornato tutto come prima. Dopo aver percorso meta del viaggio mi addormento liberando la mente. Appoggio la testa al finestrino e chiudo gli occhi.

passa la prima ora, mancava ancora una buona mezzora. Nel frattempo io mi stavo svegliando. Guardo a torno e capisco che stavamo facendo rufornimento alla macchina.
Si riapre la portiera e Thomas sale, si gira verso di me e guardandomi rannicchiata sul sedile  mi lancia la sua felpa.

<<a cosa mi serve?>>
<<mettila non voglio che ti ammali,fa un pò freddino>>

Sorrisi, nella mia mente pensavo alla  storia del fidanzato. Anche se era stata tutta una bugia qualcosa doveva aver scosso in lui.

Ripartiamo e nel fratrempo il sole si oscura vendo la notte
Io e lui continuammo a non parlaci avendo il volume della musica che ci divideva.
Infilai la sua felpa rabbrividendo per il contato con la mia pelle fredda, era morbida e calda come se avvessi avuto un suo abbraccio.

"-Dillo che lo avresti voluto
-Cosa?
-Un suo abbraccio..."
No proprio ora no,non volevo avere una discussione con la mia coscenza.lei sapeva sbucare nei momenti meno opportuni rompendomi le scatole.
"-Zitta
-Se proprio insisti"

<<Thomas ma ora fra noi cosa succedera?>>

non ci credevo avevo proprio detto "tra noi". La mia bocca non voleva stare mai zitta, soprattutto oggi.
Lui non risponde. Dopo un minuto di silenzio decide di rispondermi.

<<é meglio che continuiamo
il viaggio >>

Riaccese il motore e ripartiamo senza che lui mi disse nulla sulla risposta...
Un altra mezzora e arrivammo al campus

Scesi dalla macchina e presi una delle mie valigge
E nella scelta fui stupida presi la più pesante e perciò fini per cadermi a dosso

Lui si giro verso di me e vedendomi a terra iniziò a ridere tanto per prendermi un pò in giro.
Io feci una faccia stra e mi rialsai

<<bambinetta lascia a me quella tu porta questa>>

Presi la valiggia e camminai fino ad arrivare all portone principale,chiamai lascensore
E poi insieme a Thomas salimmo sopra la porta si chiuse ed io inseri il piano numero "3"

Le luci cominciarono a lampeggiare come se si stavano per scaricare
Il mio sguardo era rivolto su di lui non facendo caso al resto
Arrivati al piano numero due si senti un capanello suonare nell'ascenzore

<<che cosa è stato >>

Scusatemi se non avevo ancora aggiornato, mi farò perdonare facendo il prossimo capitolo ancora più lungo...

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