trentadue

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La porta sbatte e distrae ogni persona. Guardo verso il rumore e vedo entrare Thomas, cosi lo coinvolgo nella conversazzione.
<<hey thom ben tornato, ti presento il signor Braian>>
Lui sente la mia voce e per non essere scortese porge la mano per salutarlo
<<salve>>
<<Braian era venuto per parlarti. Se fai caso ci sono anche due gemelline>>
Si avvicina a noi sedendosi.

Braian mi trasmette uno sguardo e capisco di dovermi allontanare, richiamo l'attenzione delle bambine e andiamo nella mia stanza...

Sento il rumore delle loro voci alternarsi tra tranquillità e strilli. Tutto ciò mi preoccupa. Non sapere cosa si stiano dicendo, non sapere nulla di nulla suscita in me solo un forte sentimento di curiosità.
Continuo a cercare di capire le loro parole ma l'ambiente non lo permette, le bambine cercano di coinvolgermi in tutto provando a fare conoscenza...
Continuo a parlare con  loro in modo da distrare la mia mente.

<<aly, chi è  il ragazzo che parla con papà?>>
chiede curiosa una delle due

<<il ragazzo si chiama Thomas ed è  il mio coinquilino>>

Mi saltano a dosso e insieme scoppiano a ridere.

<<è  molto carino>>
Continuano.
Io inizio a imbarazzarmi e gradualmente la mia pelle decide di cambiare colore; le vedo fissarmi e ridere ancora...
Sanno essere davvero tremende e furbe.

<<no, lui è  il tuo ragazzo!>>
Esclamano in coro
<<siamo solo amici>> confermo

Cerco di farargli cambiare idea mentre la mia faccia conferma tutto quello che loro stanno pensando.  È  diventata rossa; le sento confabulare per affermare la loro idea, cosi fingo di fare la finta offessa e loro mi abbracciano.
I minuti e i secondi si scandiscono sull'orologio, mentre rimango a sentire il ticchettio che emana.
Sono rimasta qui all'incirca un'oretta senza dargli fastidio.
Prendo coraggio e appro la porta.
Esco dalla stanza e vedo solamente Braian seduto sul divano. Intorno a lui l'ambiente risulta tranquilla

<<hey>>

Si gira verso di me
Le bambine esco dalla porta e si avvicino verso di lui.

<<Thomas è scappoto via
nel mezzo della conversazione, non ha voluto ascoltarmi>>
mi comunica tutto ad un fiato.
<<appena riesci a trovarlo digli che aspetto una risposta>>
Annuisco
Mi avvicino alla porta e Braian gentilmente toglie il disturbo così rimango solamente io.

Odio quando non capisce che deve imparare ad affrontare i suoi problemi. Sembra solamente un bambino.

Mi avvicinò al portone prendo il giubbino chiudo a chiave e mi avvio verso l'ascensore...
Sono arrivata al piano terra, le porte si aprono e io esco.
Sono fuori dall'edificio, alzo gli occhi e penso a quale direzione prendere.
Di lui so così poco infondo quindi l'unica cosa istintiva che io possa fare è dirigermi da Sara.Prendo la prima strada che mi porta dritto verso il dormitorio femmile. Arrivo in poco tempo al dormitorio e subito incomincio a cercarla.
Non passando del tempo in questa zona del campus risultava davvero difficile sapere i suoi movimenti. Guardo con attenzione la zona iniziando a camminare, non avevo una meta precisa ma camminavo e basta nella speranza di vederla. Cammino ed arrivo all'edificio principale. Decido di entrare per chiedere in quale stanza era alloggiata. Il cielo si era fatto ormai scuro, una delle  poche cose che in questo arco di tempo poteva fare era rientrare nel suo appartamento. Appena varco l'entrata vedo un grande tavolo di legno scuro,una signora dietro di esso era seduta e scriveva qualcosa. Mi avvicino e chiedo informazioni. Ero pronta a parlare ma le mie labbra si immobilizano all'istante. La mia mente inizia a pensare e dopo aver cercato di far temporeggiare le labbra  recepisce di non sapere il cognome di Sara. Cerco di fare due più due e riflettendo ancora mi accorgo che forse lo aveva detto la prima volta che ci eravamo viste. Ora dovevo solo ricordarmelo. Il punto era proprio quello. La memoria mi aveva ingannata più di una volta e non ricordarlo sarebbe stato un grave errore. Spremo un'ultima volta il cervello e dando aria alla bocca pronuncio le paroline magiche

<<Mi scusi potrei sapere la camera di Sara Miller>>

Finisco la frase e mi accorgo di essermelo ricordato.
La signora alza il capo mi guarda e con il suo dito batte  sui tasti grigi della tastiera. Il computer far risaltare una scritta e lei non esita a riferirmela

<<può andare al seconso piano stanza 27>>
Sorrido per ringraziarla e mi avvio verso la stanza nunero 27.
Passo dopo passo salgo le prime rampe di scale e vado verso le stanze con il numero venti fino a quella giusta la porta si apre senza che io abbia fatto nulla, da lì una ragazza esce, Sarà si intracete dall'uscio della pirta cosi mi avvicina ad essa e timidamente picchietro sulla porta per farmi notare. Il suo sgusrdo si sposra per puntarlo sul mio.
le porgo un saluto non sapendo bene da dove iniziare.

<<Ciao>>
<<Ciao>> replica anche lei a sua volta.
<<non mi sarei mai aspettata la tua presenza da queste parti>>
<< so che tra noi non è tutto perfetto, volevo solo chiederti una cosa>>
<<dimmi pure>>
<< volevo sapere se sapevi dirmi dove si trova Thomas, una discussione poco piacevole lo ha fatto andare chi sa dove >>
<< la sua solita reazione, nulla di nuovo>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 08, 2021 ⏰

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