trenta

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<<fare inversione e andare sempre dritto>>
Riferisce l'app di Google maps, sospirò svolto e proseguo sempre dritto come indicato.
Ho basgliato casa almeno due volte ed imparte non è colpa mia. Le case sembrano tutte uguali da fuori e non riesco a trovare il numero civico impresso sopra...
Provo ad un'altra casa sperando di azzecarci almeno stavolta.
Mura gialle e portone verde come tutte, un pò banale direi. Suono il campanello ed attendo che mi vengano ad aprire.
<<si,chi è?>>
<<sono alice,sono venuta per badare hai bambini>>
dal tono di voce che ha lei riesco quasi a sperare che sta volta non ho sbagliato. Questo è un particolare che mi ricordo molto bene.
Mi apre la porta una signora sulla quarantina di età, capelli lungi, neri e lisci vestita con un tubino rosso che le calza fino alle ginocchia. Le dona molto. Penso abbia un'appuntamento.
<<ben venuta cara>>
Mi porge la mano ed io faccio losstesso,perfortuna questa è la casa giusta.

<<vieni dai, entra pure>>
Mi fa spazzio per entrare e io varco la soglia. Appena entrata sento un calore.
<<alice mi fa piacere che tu sia venuta, nel frattempo che attendiamo mio marito ti faccio visitare la cassa>>
<<va bene grazie>>
Iniziamo velocemente un
gioro della casa.
Essa è composta da due piani con tre stanze al primo piano e quattro grandi al secondo piano.
Le stanze sono tutte ben arredate, ha buon gusto nella scelta dei mobili.

<<vieni qesta è la stanza dove dormono i bambini,gli ho fatti dormire insieme cosi è più facile gestirli>> dice con tono basso metre piano piano apre la porta.
Nella stanza semi illuminata noto un lettino ed una culla. Nel lettino dorme un bambino con pigiamino rosso mentre nella culla è posta una bambina con una tutina rosa come tutte le femminucce.
<<nel lettino dorme il più grande Stephan, lui ha nove anni ed è davvero un terremoto. Se si sveglia non la smette più, invece se a sonno puo crollare in qualsiasi momento e non darti più problemi come ora. Mentre nella culla dome Grace. Lei ha solo un'anno è tranquilla e pacata ma si può svegliare in quasiasi momento.>>

Osservo di nuovo i bambini e sorrido, sono davvero bellissimi e loro mi rilassano davvero.
Mi rigiro con lo sguardo e lei mi fa segno con le mani di uscire e di seguirla. Usciamo dalla stanza e ci avviciniamo alle scale, le scendiamo una ad una e mi fa vedere dove posso posare borsa e capotto.
<<andiamo sandra>> le dice il marito ed è proprio grazie a lui che ora mi ricordo il suo nome.
Lei lo ignora e si afretta per dirmi le ultime cose...
<<appeso al frigo ci sono i numeri di telefono in caso ci sono problemi e nella loro stanza trovi tutte le borse pronte all'uso>>
<<va bene>> sorrido e la saluto
<<noi adiamo, avevamo pensato a fare una cena romantica tra noi percio pensiamo di tornare per le undi oppure mezzanotte>>
<<ok, tanto io non avevo impegni per questa sera>>
Escono di casa e chiudono la porta cosi siamo rimasti solo io e loro.
<<spero di non fare pasticci.>> mi riprto

Sono passati per lo più una decina di minuti e nessuno si è svegliato oppure si è messo a piangere, quindi per una volta posso dire di essere fortunata.
Decido lostesso di dare una controllatina veloce. Cosi risalgo le scale ed apro la porta, entro nella stanza e rimango a fissarli.
Vorrei prendere in braccio la piccola Grace ma per non avere problemi meglio non farlo. Cosi resto al mio posto e non la tocco. Avendo la situazione sotto controllo decido di rillasarmi almeno per una mezzoretta. Mi metto in punta di piedi e cerco di uscire dalla stanza senza creare nessun rumore, non faccio intempo a catapultarmi fuori che mi scuilla il tefono.

Lo estraggo velocementre dalla tasca e rispondo
<<pronto deficente>> gli dico tenendo un tono  basso della voce
<<calmati sono solo io>> mi risponde Thomas
<<ma ti sembra il momento di chiamarmi>>
Appena finito di pronunciare le ultime parole un pianto inizzia a spargersi per tutta la stanza...
<<bravo ecco cosa hai fatto>> riferisco mentre alzo il telefono per fargli sentire il suono
<<cosa sta succedendo?>>
<<succede che sto badando a dei bambini ma con il tuo cervello da gallina li hai svegliati ora mi tocca rimediare>>
<<aspetta vengo a darti una mano>>
<<non ne ho bisogno, me la cavo da sola>>
Chiudo la telefonata e mi metto in tasca il telefono.
Mi avvicino delicata alla culla ed inizio a muoverla cercando di farla rilassare...
Con il capo mi sporgo per vedere il suo bel faccino e subito ricevo un sorrisone da lei, anche io faccio lostesso. Cerco ancora di cullarla sperando di far chiudere i suoi occhi a mandorla ma la situazione non è quella che speravo. I suo occhioni non vogliono chiudersi.
Penso che ci vorra più tempo per tranquillizarla.

Smetto per un secondo di cullarla e per paura che qull'apparecchio elettronico chiamato telefono risuoni decido di metterlo in vibrazione almeno non disturbera più  la cuiete.
Mi rigiro di nuovo verso la culla e vedo la piccola fare una smorfia
<<no,no ti prego non farlo>>
Ma inquell'istante delle lacrime fuoriescono e lei ricomincia a piangere.
<<Io non volevo....>>
Facendomi forza e coraggio decido di prederla in braccio sperando di saperlo ancora fare.
È passato un bel pò di tempo dall'ultima volta che avevo preso un neonato in braccio, è  stato quando joe aveva un'anno...
Metto le mani sotto le sue spalle e la sollevo faccendola sdraiare sopra le mie braccia essendo il più  delicata possibile...
<<non è cosi facile come ricordavo>> farfuglio
Esco dalla stanza in modo da non svegliare anche il più  grande e decido di scendere le scale.
Con attenzione metto un piede dopo l'altro fino ad arrivare giù.
<<sono stata brava>> affermo guardando la piccola.

Ho le gambe pesanti e le braccia stanche affuria di camminare avanti e indietro per le stante. La situazione è  sempre la stessa, lei piange ancora anche se sono passati solamente dieci minuti.
Continuo a camminare fino ad arrivare al divano in modo da potermi riposare un pochino.
Faccio sedere la bimba sopra ad esso ed io mi metto di fronte a lei. Cerco di fare delle faccie buffe e lei ride a sua volta.
Sembra che stia funzionando ma subito dopo rinizia a piangere.
<<non la smetti più vero?>>
Chiedo avendo la consapevolezza che non mi avrebbe mai risposto daltronde è solo una neonata.
La sua voce si fa più acuta e stridola.
<<un perfetto fora timpani direi.>> affermo
Prendo il telecomando e come umtima speranza cerco di mettere uno di cuei cartoni con i personaggi a frutta che parlano. Trovo uno di cuei canali e nel mentre il suo faccino inizia a scrutare le immaggini.
Per il momento sembra calma e questo mi da solievo
Decido di far scendere la bimba e farla camminare fino al televisore a pur sempre un anno,penso stia imparando a camminare. Le prendo le manine e piano piano arriva davanti lo schermo. Molla la presa da una delle mie mani ed indica il cibo riflesso.
<<cosa c'è ora piccina?>>
Mi ri indica il cibo e io capieco che forse potrebbe avere fame
<<hai fame?>> le domando prendendola in braccio, le sirride...

Andiamo verso la cucina e per mia fortuno trovo un seggiolone dove riporla.
La faccio sedere li e penso a cosa prepararle

"Cosa mangiano i neonati"
Secondo te?
Latte, papette strane e vasetti di frutta.
Ecco prepara una di queste cose

Per i vasetti di frutta non so dove sono, per le pappette sono una frana in cucina, al massimo so riscaldare la pasta e per il latte ci posso provare
Allora provaci

Mi avvicino al frigo e cerco un cartone di latte lo prendo e il telefono vibra lo appoggio sul tavolo di marmo e vedo la schermata Thomas
<<ed ora cose vuole>> sospiro
Lo prendo e rispondo
<<pronto>>
<<cosa stai combinando?>>
<<sto cercando di prepare del cibo per la bimba che hai svegliato>>
<<frena e allontanati dai fornelli>>
<<perché secondo te non sono competente?>>
<<se devo dire la verita in cucina sei una frana, se mi dici dovs sei ti vengo a dare una mano>>
Rimango un secondo in silenzio a riflettere su cio che a detto e ametto che per il bene della bimba una mamo mi conviene poi lui è cosi bravo in cucina...
<<oke, snyder avenue>>
<<un secondo e arrivo>>
Non pensavo mi sarebbe servita la mano di qualcuno nel badare dei bambini ma se si tratta di fornelli allora si...

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