Give me love.

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Grazie mille come sempre per i commenti. Mi riempie di gioia vedere che la storia vi piace! Vi lascio al capitolo, che è totalmente diverso da come lo avevo pensato. Spero comunque che vi piaccia :)

Elodie
Riattacco il telefono e mi asciugo le lacrime, cercando di ricompormi. Mi guardo allo specchio del bagno. Ho un aspetto orribile. Gli occhi gonfi e rossi, i capelli scompigliati e il viso pallido. Decido di sfruttare l'attesa per rendermi un po' più presentabile per lui. Cerco la matita per gli occhi e il resto dei trucchi e comincio il mio lavoro. Dopo pochi minuti però vengo interrotta dal suono insistente del campanello. È già qui? Mi chiedo e un ansia improvvisa mi assale. Resto ferma per minuti, il solo rumore acuto del campanello ad accompagnare i miei pensieri. E se non fossi all'altezza? E se lo deludessi di nuovo? E se non riuscissi a dargli l'amore che merita e il tempo che mi chiede?

Un anno prima...
Lele è attaccato a me e continua a baciarmi insistentemente mentre io cerco di preparare le mie valigie. Finalmente sono arrivate le tanto desiderate vacanze natalizie e tutti stiamo tornando a casa. Io passerò le feste a Lecce con i miei amici. Lele non ha preso bene la notizia ovviamente. Sono passati soli pochi giorni dal nostro primo bacio e la nostra relazione è a un punto fermo. Non riusciamo a delineare il nostro rapporto, se mi dovessero chiedere cosa è Lele per me non saprei davvero cosa rispondere. Mi piace, è ovvio, ma oltre all'attrazione fisica non riesco a capire bene cosa ci leghi. Il nostro rapporto ormai è fatto di baci ed effusioni dati di nascosto da tutti, eccetto che da Gabriele, a cui abbiamo chiesto di non dire niente agli altri. La decisione è stata mia, non mi va di fare parlare i miei compagni di qualcosa che ancora non riesco a definire neanche io. Mi spaventa che la gente pensi che stiamo insieme solo per fare parlare di noi. Il mio rapporto con Lele, di qualsiasi natura esso sia, è prezioso e merita di essere protetto.
"Quindi hai deciso? Andrai a Lecce?" Mi chiede lui scocciato, interrompendo i miei pensieri.
"Sì,  quella è casa mia. Il Natale si passa a casa."
"Il Natale si passa con le persone che si amano Elo." Mi dice lui, con un sorriso amaro. "Rivedrai Andrea." Afferma, abbassando lo sguardo. Io gli alzo il viso, poggiando un dito sotto il suo mento.
"Lele stai tranquillo! Non accadrà nulla. Te l'ho già detto. Ci siamo lasciati. Fidati di me." Gli dico sorridendo. "Ci vediamo a Capodanno, tanto il due ricominciano le lezioni." Gli dico per tranquillizzarlo. Lui si allontana.
"Il 23 dicembre è il mio compleanno. Mi piacerebbe che ci fossi anche tu Elo. Vorrei passarlo con te." Io non so bene cosa dire, così ritorno a posare lo sguardo sulle mie valigie e a piegare i vestiti riponendoli al loro interno. Sento il suo sguardo fisso su di me. Dopo qualche minuto lo vedo andare via dalla stanza. Mi siedo sul letto, prendendomi la testa tra le mani. Ma cosa cavolo si aspetta da me! Ci conosciamo da poco più di un mese e già vorrebbe che passassi da lui le feste, magari con la sua famiglia! Le parole di Andre mi ritornano in mente. Forse ha ragione lui. Non riesco a prendermi cura nemmeno di me stessa, non ho bisogno di un ragazzino di diciotto anni che mi incasini la vita. Finisco di preparare le mie due enormi valigie e mi dirigo all'uscita del residence. Sono quasi tutti fuori, si salutano e si abbracciano tra loro. Noto subito la sua mancanza.
"Gabri Lele dov'è?" Chiedo al mio amico.
"È già partito. Ma non è venuto a salutarti?" Mi chiede.
"No..." rispondo, senza riuscire ad aggiungere altro.
Torno a Lecce con un nodo nello stomaco, cotrollando perennemente il telefono sul treno. Aspetto un suo messaggio, che però non arriva. La giornata seguente passa lenta, ho rivisto i miei amici, che mi hanno riaccolta calorosamente. Il telefono però continua a non squillare. Domani sarà il suo compleanno, riesco solo a pensare.
"Elo, vuoi posare quel telefono per favore?" Mi chiede Ada, la mia migliore amica, esasperata. In effetti non sono proprio di compagnia questa sera.
"Scusa tesoro..." le dico, continuando però a guardare lo schermo del telefono. Ha pubblicato una foto su instagram pochi minuti fa. Però non mi ha cercata.
"Elodie, fammi vedere!" Dice Ada, rubandomi in un secondo il telefono dalle mani.
"No lascialo! Ridammelo subito!" Le dico, mentre un rossore improvviso mi compare sul volto. Ada vede la foto di Lele e mi rivolge uno sguardo interrogativo.
"Perché fissi la foto di Lele?" Mi chiede, con un sorriso divertito.
"Non fisso la foto di Lele." Dico abbassando lo sguardo e negando l'evidenza.
"Elo, sei sul suo profilo. Stavi proprio fissando la sua foto." Mi dice scoppiando a ridere. "Credo che tu mi debba dire qualcosa." Afferma sicura, tornando seria.
"Non devo dirti niente." Dico scocciata, riprendendomi il telefono. Lei mi scruta con lo sguardo. Alla fine cedo.
"C'è stato qualcosa tra noi."
"Qualcosa sarebbe?" Mi chiede, non riuscendo a capire. Io sbuffo.
"Non ne ho idea! Ci siamo baciati una settimana fa e poi questa cosa si è ripetuta. E abbiamo questa specie di rapporto strano che non so definire. Comunque domani è il suo compleanno e mi aveva detto che avrebbe voluto passarlo con me ma io non gli ho risposto. Lui si è arrabbiato e non mi ha salutato prima di partire. È da ieri che non lo sento." Parlo e racconto tutto in modo confuso, senza riuscire a prendere fiato. Abbasso lo sguardo e gli occhi mi bruciano improvvisamente. Perfetto! Ora mi metterò anche a piangere per lui! Penso tra me e me.
"Elo, davvero non riesco a capire quale sia il problema. Mi sembra chiaro che tu in questo momento vorresti essere con lui, di certo non con me. Lui non ti chiama perché hai sbagliato e tu lo sai bene. Chiamalo tu o va da lui!"
"No posso..." sussurro.
"Perché no?"
"Ha diciotto anni." Dico.
"Da domani diciannove." Mi dice lei ridendo.
"Andrea dice che è piccolo per me."
"Da quando ti importa di quello che dice Andrea?" Mi chiede subito lei. Io squoto la testa.
"Ho paura Ada." Dico, mentre una lacrima mi scende sul viso.
"Di cosa?" Mi chiede lei, prendendomi una mano.
"Di non riuscire a dare amore. E uno come Lele si merita tutto l'amore di questo mondo." Dico, sorridendo pensando a lui.
"Tu sei una delle persone con più amore dentro che io conosca Elodie. Sei un'amica meravigliosa e una persona fantastica e se quel ragazzo tiene a te vuol dire che l'ha capito. Smettila di avere paura. Tu hai solo bisogno di lasciarti andare e se Lele è quello giusto ci riuscirai. E riuscirai anche a dargli l'amore che merita, ok?" Mi chiede speranzosa. Io sorrido, sentendomi un po' meglio dopo le parole della mia amica.
"Ok." Rispondo.
"Ora vattene a Napoli."
"Lele è di Pomigliano." Dico ridendo.
"Allora vattene a Pomigliano, subito!" Mi ordina. Io sorrido, incerta e confusa.
"Vai!" Mi intima, facendomi saltare in aria. Io scoppio a ridere.
"Ok! Ok! Ok!" Le dico correndo via, non prima di averla abbracciata forte. Corro alla stazione dopo essere passata a prendere la valigia. Sul taxi compongo il numero di Lele, finalmente senza incertezze.
"Elodie!" Lo sento rispondere dopo il primo squillo.
"Esposito, vieni a prendermi alla stazione alle nove. Vengo da te." Dico contenta.
"Stai scherzando Elodie?" Mi chiede lui sconvolto.
"Per niente." Rispondo, scoppiando a ridere.
"Ok! Bene, ok! Mi farò trovare alla stazione allora!" Mi dice veloce, euforico.
"Ok Lè, vedi di non dimenticartelo!" Rispondo divertita.
"Impossibile! Ah Elo!"
"Sì?"
"Grazie!"  Io sorrido.
"Sono io che devo ringraziarti. Non sai quanto Lele!" Gli dico, prima di chiudere la chiamata.

Oggi...
Lele continua a bussare ininterrottamente. Tu sai dargli tutto l'amore del mondo Elodie! Mi dico improvvisamente convinta, ricordando le parole di Ada e precipitandomi ad aprire la porta. Lo sento salire le scale,  mancano pochi minuti prima che lo possa finalmente riabbracciare. Mi convinco che sono troppi. Gli corro incontro felice.
"Arrivo Lè!" Grido con il cuore che mi scoppia di gioia, prima di cominciare a correre.

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