All I want.

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Capitolo per voi, sono stata abbastanza veloce. So che è un capitolo importante, quindi spero davvero che vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate!!! E se vi è possibile leggetelo ascoltando "Find a place" degli Iko. L'ho ascoltata scrivendo il capitolo (è anche citata) ed è una delle mie canzoni preferite. Credo che vi farà immergere ancora di più nella lettura. Un bacio e a presto!!!

"Scriverò ciò che è scritto nelle stelle.
E’ stato tutto deciso, non ti rendi conto?"
Elodie
Luca mi guarda con disprezzo e rabbia. E delusione. Soprattutto delusione. Non riesco a fare altro che abbassare lo sguardo, rivolgendolo ai miei piedi nudi sul pavimento freddo.
"Esci da casa mia Elodie." Gli sento dire, con una freddezza innaturale. Una lacrima sfugge al mio controllo.
"Mi dispiace tanto." Sussurro appena, sfiorandogli una mano, che lui ritrae prontamente.
"Ti dispiace?! Elodie, io mi sono innamorato di te! Io mi sono innamorato di te, mentre tu amavi ancora lui! Mi hai preso in giro!" Urla, guardandomi in faccia con rabbia.
"No, non ho mai voluto ferirti, credimi! Io ho pensato di poterlo dimenticare sul serio. Ma quando l'altra sera l'ho rivisto...io lo amo ancora Luca, l'ho sempre amato. Mi dispiace davvero." Ormai urlo anche io, tra le lacrime. Voglio bene a Luca e il pensiero che lui possa stare male a causa mia mi fa soffrire. Quanta sofferenza provocata da una singola persona! Provocata da me! Prima ho fatto soffrire Lele e adesso anche lui. Mi sento improvvisamente folgorata da una nuova consapevolezza. Non mi piace la persona che sono diventata. Tento di abbracciare Luca, di fargli capire quanto io stia soffrendo. Ma lui mi respinge.
"Ora vattene!" Esclama, indicandomi la porta. Io non posso fare altro che sussurrargli un'altra volta quanto mi dispiaccia. Poi esco per sempre da casa sua.
Cammino, lo sguardo basso, tra le strade di Roma, per più di un'ora. Lascio che il vento asciughi le mie lacrime e mi dia nuova forza. Poi arrivo al nostro appartamento. Non ci sono tornata spesso da quando io e Luca ci siamo messi insieme. La maggior parte del tempo la passavamo a casa sua. Ora so perché. Volevo preservare quel posto, il nostro posto, il nostro nido. Non volevo che altri dormissero nella sua parte del letto. Quello è sempre stato il nostro letto. Sprofondo sul divano e respiro l'odore di casa. Ancora qualche attimo di silenzio, poi afferro il cellulare con decisione. Compongo il suo numero e aspetto di sentire la sua voce.
"Pronto?" Lele è assonnato, mi rendo conto che è notte e probabilmente l'ho svegliato.
"Lele, sono io. Ti va di vederci?" Gli chiedo semplicemente, temendo per la prima volta un suo rifiuto. Che però non arriva.
"Dove sei?" Gli sento chiedere immediatamente.
"A casa nostra." Gli rispondo, con un leggero sorriso sulle labbra. Chiude la chiamata, senza darmi alcuna risposta, lasciandomi confusa. Passano poco più di dieci minuti, poi il suono del citofono mi fa sobbalzare. Non so come abbia fatto ad arrivare così velocemente e in realtà al momento è l'ultima cosa che voglio sapere. Mi precipito ad aprire la porta ed aspetto che lui salga correndo i pochi gradini che ci separano. Poi arriva finalmente di fronte a me. E finalmente, dopo un anno, sento che è giusto. Sento che stare insieme è la cosa giusta, che tutto ciò che abbiamo vissuto, i momenti belli ma soprattutto quelli brutti, erano fatti per farci arrivare a questo momento. Esattamente così come siamo. Lele mi sorride, con il fiato corto.
"Come fai ad essere tanto bella?" Mi chiede, con occhi carichi di amore.
"Io voglio te." Gli rispondo, consapevole del fatto che ho appena ignorato la sua domanda, ma poco importa perché devo dirglielo. Io ho scelto lui. Avrei scelto sempre lui. E lo sceglierò sempre. Lui mi rivolge uno di quei sorrisi solo suoi, quelli che mi scaldano l'anima.
"Didì, se ora entro in questa casa, se davvero mi permetterai di tornare, sappi che non me ne andrò mai più. Ho bisogno di sapere che questo è per sempre. Quindi, sei sicura?" Punta i suoi occhi profondi nei miei mentre parla e il mio cuore non può fare altro che martellare forte in risposta. Ho quasi paura che stia per scoppiare. Si, sono sicura Lele, penso con improvvisa decisione. E tutto svanisce. Tutto. I sensi di colpa per Luca, la paura di non essere all'altezza, tutto. Perché che senso avrebbe avuto continuare a stare con qualcuno che non amavo? Che senso avrebbe avuto continuare a sopravvivere per paura di vivere davvero? Afferro Lele per la maglietta, forse con troppa forza. Lo trascino dentro casa, chiudendo la porta alle nostre spalle. E finalmente concedo alle mie labbra di abbandonarsi alle sue, senza più pensieri, senza più resistenze. Lui mi stringe forte a sé, mentre mi bacia. Non riesco neanche più a capire dove finisce il mio corpo e dove comincia il suo, tanto siamo stretti l'uno all'altra. Non riesco quasi a respirare, ma al momento mi importa poco. Perciò quando le nostre labbra si staccano, non posso fare altro che tornare a baciarlo, senza concedermi neppure il tempo di riprendere fiato. Lui mi trascina ad occhi chiusi nella nostra stanza e mi fa stendere sul letto, non staccando mai le sue labbra dalle mie. Ci togliamo i vestiti con la velocità che solo chi ha estremo bisogno di annullare le distanze, finalmente dopo tanto tempo, possiede. Con l'impazienza di sentire finalmente di essere una cosa sola. E mentre facciamo l'amore, finalmente dopo un anno, con la stessa intensità della prima volta, sento di avere ritrovato una parte di me. Quella parte che si era portato via Lele. Lui mi solleva il mento per fare scontrare i nostri sguardi, come se fosse la cosa più importante del mondo non smettere di perdersi l'uno negli occhi dell'altra (e forse lo è).
"Ti amo, ti amo, ti amo..." mi sussurra all'infinito all'orecchio, non perdendo mai di vista i miei occhi. Come a volersi assicurare che la sua felicità è uguale alla mia.
"Ti amo." Gli rispondo con prontezza e sono quasi sconvolta dalla verità dei miei sentimenti. Dalla loro forza. Si può davvero amare tanto un'altra persona? Mi sento quasi schiacciata. È una forza che mi fa quasi male, che mi toglie il respiro. Ma qui con me c'è Lele, lui mi ama, mi stringe a sé, mi bacia, mi ripete che mi ama. Lui annulla le mie paure.
"È stato tutto deciso, non ti rendi conto?
Cerchiamo un posto.
Rendiamolo nostro, rendiamolo nostro.
Possiamo chiamarlo
Casa."

Insegnami ad amare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora