Take me back to the start.

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Buona lettura e grazie per i numerosi commenti!!! I vostri scleri sono fantastici 😂 però mi sa che stasera un po' di gioia ve la darò.
Ps. Se ne avete la possibilità leggetelo ascoltando The Scientist dei Coldplay. È la canzone citata durante il capitolo e che mi ha ispirata stasera. A presto!!!

"Sono venuto per incontrarti, 
dirti che mi dispiace.
Non sai quanto sei bella..."
Elodie
Mi guardo intorno spaesata, leggermente in imbarazzo, con la consapevolezza che lui sta osservando ogni mia più piccola mossa. Lele è di fronte a me, parla con i suoi genitori e Gabriele ma ha lo sguardo fisso su di me. Uno sguardo indecifrabile. Se mi dovessi sforzare di definirlo direi che è un misto di rabbia e...desiderio. Ecco, ora capisco il motivo del mio imbarazzo. Lele mi sta guardando come se fossi nuda. Non parlo di una nudità fisica però. È come se lui stesse entrando fin dentro le mie ossa, come se riuscisse a capire ogni mia più piccola sensazione, ogni mio pensiero nascosto. E questo mi fa inevitabilmente arrossire. Luca mi prende la mano, ma io subito mi allontano come se fossi stata colpita da una scossa elettrica. Lui e Chiara mi guardano perplessi, mentre io distolgo finalmente lo sguardo da Lele. Lo seguo con la coda dell'occhio, cammina e si ferma al centro della stanza. Sembra leggermente ubriaco, un calice di vino in mano. Ma sembra anche felice. Ed è bellissimo.
"Scusate, un attimo di attenzione per favore!" Esclama a voce alta per attirare l'attenzione di tutti. Nella stanza cala un silenzio assordante.
"Vorrei ringraziarvi tutti per la bellissima serata, per questa bella sorpresa."
"Ma non era una sorpresa!" Lo interrompe Gabriele alzando gli occhi al cielo e facendomi sorridere. Lele gli rivolge un sorriso divertito, poi torna a parlare.
"Grazie davvero! Grazie a chi mi ha aspettato e anche a chi si è facilmente consolato e non ha sofferto per la mia assenza." Mi rivolge un sorriso carico di rancore, sotto lo sguardo preoccupato di tutti. Una lacrima sfugge inevitabilmente al mio controllo.
"Tutto ok, Elo?" Mi chiede Luca, prendendomi per mano. Io mi scanso, rivolgendogli un sorriso.
"Sì, vado un attimo in terrazza a fumare." Gli dico, prendendo la mia borsa e precipitandomi fuori da quella stanza in cui il clima è diventato fin troppo pesante. Respiro a pieni polmoni l'aria fresca di settembre, mentre mi accendo la sigaretta con mani tremanti.
"Elodie..." la sua voce mi fa saltare in aria. La sigaretta cade per terra, mentre mi volto, dandogli le spalle. Lui la prende da terra e me la porge, rivolgendomi un piccolo sorriso.
"Questa roba ti fa male." Mi sussurra, avvicinandosi.
"Mi rende meno nervosa." Rispondo alzando le spalle. Poi abbasso lo sguardo, mentre sento di nuovo le lacrime che mi bruciano gli occhi e non ne vogliono sapere di non cadere senza controllo. Lui mi alza il viso, ponendomi delicatamente l'indice sotto il mento.
"Mi dispiace per ciò che ho detto. Scusa. È che...sono molto arrabbiato Elo. Non capisco. Io sono rimasto ancorato alla nostra storia, al nostro amore. E tu sei addirittura riuscita ad andare avanti con un altro. E così in fretta poi. E poi...hai smesso di amarmi così, da un giorno all'altro. Tu eri il mio tutto Elodie e quando te ne sei andata io ho perso ogni cosa." Smette di parlare perché non ci riesce più. Perché i singhiozzi hanno il sopravvento. Lele sta piangendo, sta soffrendo a causa mia. Ne ho finalmente consapevolezza. È tutta colpa mia. Gli stringo forte le mani, poi lo abbraccio con tutta la convinzione di cui dispongo. Piango anche io.
"Perdonami Lele. Io ho solo cercato di fare la cosa giusta. E poi è arrivato Luca ed io stavo così male senza di te. E lui era dolce, voleva stare con me ed io mi sono convinta. Mi sono detta che tanto tra noi era finita, che dovevo andare avanti. E ho cercato di farlo. Ma non ho mai pensato di sostituirti, mai. Tu sei stato l'amore della mia vita." Parlo, piangendo sul suo petto e stringendolo forte a me. Lui si allontana di scatto e mi guarda perplesso.
"Eppure è stato facile per te smettere di amarmi." Mi dice con disprezzo e rabbia. La rabbia è tornata e ha preso il posto della tristezza di poco prima. Mi trovo a pensare che soffro meno vedendolo così arrabbiato e sprezzante nei miei riguardi di quanto abbia sofferto poco prima. Perché vederlo piangere e soffrire per me mi ha spezzato il cuore.
"Non è come credi." Sussurro semplicemente.
"E come sarebbe allora? C'è una spiegazione al tuo comportamento Elodie?" Mi chiede. Io non rispondo, così lui si avvicina a me, arrivando a pochi centimetri dalle mie labbra. Il respiro diventa improvvisamente corto, faccio fatica a elaborare un ragionamento di senso compiuto e l'unica cosa che vorrei fare adesso è baciarlo.
"Dimmelo Elo." Mi dice deciso, guardandomi negli occhi con fermezza. Io mi costringo ad allontanarmi da lui.
"Quella sera ti avevo scritto un altro messaggio. Poi però non te l'ho più inviato. Non volevo che abbandonassi tutto, che rinunciassi ai tuoi sogni. Per me." Gli dico, scrutando il suo viso in attesa di una sua reazione. Mi rivolge un'espressione arrabbiata, poi sorpresa, poi improvvisamente felice.
"Cosa mi avevi scritto?" Mi chiede, con il sorriso sulle labbra.
"Lele..." provo a elaborare un discorso di senso compiuto, provo a dirgli che ormai è inutile parlarne, che entrambi ormai abbiamo una vita nuova. Ma lui torna ad avvicinarsi pericolosamente a me. Sta per baciarmi. Ed io sono consapevole che glielo sto lasciando fare, nonostante tutto.
"Elodie!!!" Luca mi chiama, riportandomi alla realtà. Torno lucida e mi allontano, anche se a fatica, da Lele.
"Devo andare Lele." Gli dico, con il cuore che batte forte e il respiro corto. Lui scuote la testa con aria triste. Sto per andare via, ma lui mi trattiene per un braccio. Mi tira vicino a sé. Sento il suo fiato caldo sul collo.
"Dimmi i tuoi segreti 
e fammi le tue domande.
Ricominciamo tutto da capo." Mi sussurra all'orecchio, facendomi sorridere. È una citazione di una delle nostre canzoni preferite.
"Mandamelo quel messaggio Elodie. Non è mai tardi per dire alle persone che ami quanto le ami." Continua poi, prima di lasciarmi il braccio e rivolgermi un ultimo piccolo sorriso. Torno da Luca con il cuore in tumulto e il passo incerto. E la notte, prima di andare a dormire, torno a leggere quel messaggio, salvato sul cellulare e mai inviato. Lo rileggo mille volte, poi decido che è giusto che lui lo legga. Lo invio. Rivolgo uno sguardo colpevole a Luca, che dorme tranquillo accanto a me. Cosa cavolo sto combinando?
"Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile,
è così un peccato dividerci.
Nessuno ha mai detto che sarebbe stata così dura.
Portami indietro all'inizio."

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